Gino Cecchettin a Che Tempo Che Fa: “Dite ‘Ti amo’ alle vostre compagne”
Intervistato da Fabio Fazio, Gino Cecchettin ha parlato di patriarcato, della sua battaglia e, infine, ha rivolto un invito agli uomini davanti alla tv
Ospite della puntata del 10 dicembre 2023 di Che Tempo Che Fa, Gino Cecchettin, padre di Giulia, uccisa dall’ex fidanzato, ha chiuso l’intervista con Fabio Fazio rivolgendo un invito a tutti i telespettatori uomini davanti alla tv:
“Vorrei invitarvi a dire ti amo alle vostre mogli, dovete dirlo sempre, in ogni momento, ma fatelo adesso”.
Durante l’intervista, Cecchettin ha anche parlato della battaglia che ha intrapreso e di come sta affrontare queste dolorose settimane in cui la sua famiglia è finita al centro della cronaca:
“Ho cercato di astrarmi dal mero dolore per cercare di capire, per prima cosa, cosa avessi sbagliato io, e poi per cercare di dare aiuto a chi ancora può salvarsi. Ho cercato di capire le cause che mi hanno fatto vivere questa tremenda avventura, e una possibile soluzione ammesso ci sia. Mi trovo a combattere mio malgrado una battaglia: una battaglia di cui io stesso non ero a conoscenza prima”.
Cecchettin ha commentato, poi, il concetto di patriarcato, di cui aveva parlato anche la figlia Elena davanti ai giornalisti:
“È un problema molto serio e va affrontato nella maniera più drastica. Patriarcato significa che c’è un concetto di possesso, che è forse il cuore della faccenda. La donna vista come proprietà di qualcun altro. Utilizziamo ancora oggi espressioni come ‘la mia donna’, che sembrano inoffensive, ma non è così. È la tua moglie o la tua compagna, non la tua donna. Nel quotidiano dobbiamo iniziare a cambiare il modo di intraprendere una visione della società da un certo punto di vista. Sono quei retaggi culturali che arrivano dal passato e ancora oggi rimangono. Nella stragrande maggioranza dei casi non producono danno, ma in persone che magari sono più deboli e fragili e magari non riescono ad accettare la libertà della donna, la possibilità che essa abbia tutto il diritto di decidere della propria vita, quindi in quei casi sfocia in quella che è la violenza o ancora peggio nel femminicidio”.