La TV americana al tempo del Covid: ecco cosa è cambiato
La Tv americana si adegua alle misure dettate dal Coronavirus. Vediamo quali sono i cambiamenti apportati nel panorama dell’intrattenimento.
In un periodo dove i viaggi sono per tanti aspetti solo un lontano miraggio, noi vi portiamo dall’altra parte del mondo. Se in Italia la televisione vive il suo momento di empasse – certamente non voluto – nell’America scossa dalle elezioni presidenziali più movimentate degli ultimi tempi e da un drammatico bollettino dovuto all’emergenza sanitaria, cerchiamo di entrare nei meandri della tv americana, dove anche il più glamour dei talk show è stato condizionato dalle dure regole di limitazione per combattere il Coronavirus.
Quali sono le tecniche che si stanno mettendo in pratica per salvaguardare l’intrattenimento? Che regole si seguono nelle trasmissioni in cui il pubblico è assolutamente indispensabile? Siamo andati a dare un’occhiata ad alcuni dei programmi più seguiti in quello che ci appare come un mosaico di prodotti e format completamente diversi l’uno dall’altro. Un particolare che non può non essere notato c’è: mentre da noi a mezzogiorno ci si tuffa tra i fornelli e ci insulta in un tribunale, in America si gioca proprio come nei palinsesti retrò. Facendo un paragone temporale ricordiamo Il pranzo è servito, Pronto? Raffaella! o i giochi condotti da Mike Bongiorno nel pieno degli anni ’80.
Dalla versione americana di Ok il prezzo è giusto a quella di Facciamo un affare (condotto negli anni ’80 da Iva Zanicchi) in onda sulla CBS, dai talk show più rinomati come The View o il celebre The Ellen DeGeneres Show. Dal Saturday Night Live ai late show come il Jimmy Fallon della NBC.
Tutti in qualche modo hanno studiato un modo per non perdere il contatto con il pubblico (come potete vedere nel video in alto). Fra chi ha dimezzato la loro presenza in studio e chi ricorre ai risaputi metodi virtuali, anche la seguitissima tv a stelle e strisce prova a rimboccarsi le maniche come può, lasciando intatto il suo compito: trasformarsi in una mano da poggiare sulla spalla per incoraggiare e stare vicino ad un popolo particolarmente colpito dal ‘nemico invisibile’. D’altronde a volte la tv fa anche cose belle, e in America lo sanno.