Zoro a Tv Talk risponde a TvBlog: “Faccio un film, ma non per competere con Pif”
Ospite dell’ultima puntata del programma di Massimo Bernardini, Diego Bianchi ha accennato al suo primo film.
Ultimo appuntamento stagionale con Tv Talk che per l’occasione ha raccolto alcuni dei suoi volti di punta (dal prof. Simonelli all’ormai incontenibile Freccero, da Riccardo Bocca ad Andrea Salvadore e Barbara Serra) e ha fatto il punto sulla stagione ormai terminata.
Tra gli ospiti anche Diego ‘Zoro’ Bianchi, tornato a Tv Talk per raccontare (poco) della seconda edizione di Gazebo e per parlare (ancor meno) della prossima edizione.
Una delle poche certezze è che il cast non si cambia:
“Toccare quel cast è un peccato”
dice Zoro, che apre le porte a nuove possibili collaborazioni (mai dire mai), ma non sembra affatto disposto a lasciar scappare uno solo dei suoi ‘sodali’.
Su quel che sarà il prossimo anno, invece, non si parla:
“Ancora non sappiamo cosa faremo la prossima stagione, le logiche del palinsesto…”
Non si sbilancia mai e ne sappiamo qualcosa. Quel che nessuno sa (per ora? è quante puntate si faranno, quante volte a settimana e se mai riusciranno ad avere un orario certo di partenza, cosa che per ora non accade e che confonde il pubblico più fedele ed abitudinario. Un pubblico che Silvia Motta svela essere molto ‘rosa’, composto da ‘l’élite femminili’, le ‘donne aperte’ e le ‘signore pacate’, con un certo successo sulle fasce più agée. Mi aspetto nuovi tormentoni sull’argomento nella prossima edizione e che cavalca nel rispondere anche agli analisti e agli autori di Tv Talk.
A chi gli fa notare che con la nascita del ‘personaggio’ Andrea Salerno si rischia di accrescere il senso di autoreferenzialità e che l’eccessiva vicinanza al potere può essere controproducente, Zoro risponde con la sua proverbiale pace interiore:
“Facciamo una premessa: Andrea Salerno è bravo: il suo lavoro lo sa fare e non ha perso l’occhio ‘esterno’. Si è divertito molto a venire in giro con me, la gente ora lo ferma, lo riconosce, ma il suo essere personaggio è venuto per caso, dopo il caso dell”hackeraggio’ al sito del Movimento 5 Stelle. Il rischio di essere autoreferenziale esiste, ma al pubblico delle signore aperte e pacate piace un po’ questa cosa… Siamo vicini al potere? La nostra è egemonia culturale (sorride, ndr). Il rischio di essere troppo vicini alla politica c’è, ma basta sapere che quando accendi la telecamera il politico sta performando per sé ma anche per il tuo programma. Basta tenerne conto. E pensare che Gazebo è l’unico programma che ha invitato Renzi e lui non c’è andato…”.
In compenso Gazebo ha ‘vinto’ uno speciale post-Europee. Incredibilmente, infatti, erano previste in tutto 72 puntate, scese poi a 71 per la presenza di una partita di calcio, quindi tornate a 72 con lo speciale Elezioni inizialmente non previsto:
“Se poi in Rai abbiano deciso 72 puntate proprio in considerazione delle Elezioni non lo so”
dice un po’ scherzando e un po’ seriamente Zoro. Freccero intanto lo promuove a terapista della sinistra tv:
“Zoro mi fa molta tenerezza, di autoanalisi, di autocoscienza della sinistra. L’autociescienza di Rai 3 che sta cambiando pelle, da vecchia tv di sinistra a tv più aperta…”
e visti i target le battute vengono automatiche.
Al termine arriva anche la domanda di TvBlog, quella scelta da Cinzia Bancone tra quelle proposte dai nostri lettori e firmata da Marcolearn: “Ho letto che stai ultimando il tuo film Arance e Martello anche sul cinema senti la competizione con Pif?”
“No. Lo so che c’è questa cosa… io e Pif facciamo cose che vengono messe a paragone, anche se abbiamo storie molto diverse, provenienze diverse… No, nessuna competizione. Solo che è successa una cosa sotto casa mia… mi piaceva raccontare questa storia.. stiamo finendo e se ne riparla dopo l’estate”.
Appuntamento dunque, con Gazebo, Zoro, il suo film e Tv Talk a settembre. Buone vacanze a Bernardini e a tutta la sua squadra.