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Zelig – Il vecchio, il nuovo e le risate

Parliamoci chiaro: è evidente che Zelig sia, ormai, una vera e propria istituzione della tv italiana. Saprete tutti, probabilmente, il nome del programma deriva da quello di un celebre locale di cabaret milanese che, a sua volta, cita l’ancor più celebre film di Woody Allen, un magistrale mockumentary.Mentre scrivo, è in onda l’ultima puntata di

8 Dicembre 2008 22:03


Parliamoci chiaro: è evidente che Zelig sia, ormai, una vera e propria istituzione della tv italiana. Saprete tutti, probabilmente, il nome del programma deriva da quello di un celebre locale di cabaret milanese che, a sua volta, cita l’ancor più celebre film di Woody Allen, un magistrale mockumentary.

Mentre scrivo, è in onda l’ultima puntata di questa stagione di Zelig, per l’appunto. Vanessa Incontrada e Claudio Bisio si esibiscono in un medley jovanottiano con la band di Roy Paci, medley da varietà che ovviamente lancia il grande ospite, Jovanotti (in promozione, ovviamente), appunto. Dopo la gag con Sabrina Ferilli, Claudiana e Valeriana. Sospiro. Fortunatamente, poi parte Checcho Zalone.

Gioele Dix
Update 23:36: eccolo, Gioele Dix. Che mi faceva tanto ridere. Ma tanto. Era il 1988. Era Cocco, su Rai Due. Vent’anni fa. Lanciò il suo automobilista, sempre e costantemente ‘zzato come una bestia. Vent’anni fa. Lo amo ancora. Per amarcord.

Ecco. Nel vederlo, questo Zelig, mi pareva giusto scriverne, e condividere queste mie riflessioni, già iniziate da queste parti. Zelig è nato nel 1997 ed è andato in onda su Italia1 fino al 2003. Dal 2003 a oggi, è in onda su Canale5.

Zelig ha sfornato grandi nomi della comicità, e vanta grandi autori.

E Zelig non è più come una volta, signori miei. E’ vero, è così, anche se sembra un discorso da bar, di quelli della serie non c’è più la mezza stagione.

Intendiamoci, ci sono dei momenti, come questo, appunto di Zalone, che strappano anche qualche sorriso, magari persino una risata. Ma non basta più.

Almeno, al sottoscritto, pronto a rivalutare le proprie opinioni se qualcuno riuscirà a argomentare in merito. Il fatto è che Zelig non è più di rottura, i tormentoni sono poco incisivi, le gag sanno di già visto e c’è un odorino di autocensura dovuto alla collocazione su Canale5 in prime time. Una collocazione che è sì un premio per questa istituzione televisiva, ma anche un freno a certi tipi di comicità.

Probabilmente, è anche difficile sfornare a ciclo continuo grandi comici. Probabilmente, il formato è invecchiato bene ma fa sentire tutti i suoi anni.

Fatto sta che, ascolti a parte, a giudizio del sottoscritto il giocattolo si è rotto. O quantomeno, funziona un po’ peggio.

Canale 5