Zelig, lo show comico con un radioso passato davanti
La nuova edizione di Zelig è più di una semplice operazione nostalgia ma non offre garanzie riguardanti un eventuale futuro.
La prima puntata della nuova edizione di Zelig, tornato su Canale 5 dopo circa 5 anni (l’ultimo show fu Zelig Event, 2016, condotto da Christian De Sica e Michelle Hunziker), si è rivelata più di una semplice operazione nostalgia.
Al termine della visione, infatti, è possibile discernere molteplici aspetti positivi dello show comico, in primo luogo, innegabili elementi di contemporaneità che lo rendono televisivamente attuale.
Una verità incontrovertibile è la seguente: Zelig è Claudio Bisio e Claudio Bisio è Zelig. Dai primi secondi sul palco del Teatro degli Arcimboldi di Milano, vissuti dall’attore con un’autentica e non artificiosa emozione, abbiamo immediatamente recepito come nessuno sia mai stato realmente capace di sostituire Bisio alla conduzione del programma (inclusi i vari spin-off andati in onda nell’ultimo decennio) e come Bisio, a quasi dieci anni di distanza dall’ultima apparizione, non abbia provato la benché minima fatica nel rientrare nel mood Zelig che rimarrà, quindi, il contesto televisivo a lui maggiormente congeniale.
Claudio Bisio, tra l’altro, ha anche aiutato Vanessa Incontrada a riscattarsi dalla non particolarmente esaltante esperienza a Striscia la Notizia, confermando, ulteriormente, l’importanza di saper scegliere partner realmente adatti ad un artista e non semplicemente nomi forti sulla carta.
Zelig: la prima puntata
La pausa durata pressoché un lustro si è rivelata decisamente rigenerante per la quasi totalità dei volti che hanno fatto la storia di Zelig, visti stasera: da Maurizio Lastrico a Teresa Mannino, da Mago Forest a Raul Cremona, da Giuseppe Giacobazzi all’ospite Teo Teocoli.
Nessuno di questi nomi ha portato in scena la parodia di se stesso: il piacere di rivedere volti che hanno fatto, nel loro piccolo, la storia del piccolo schermo negli anni 2000, quindi, si è unito alla gioia di non aver assistito ad esibizioni ingessate di comici imbolsiti.
Di questo clima favorevole, ne hanno giovato anche Anna Maria Barbera e Giovanni Vernia, non certo entusiasmanti stasera, ma anche volti, conosciuti certamente, ma meno noti se paragonati ai comici sopraccitati (Antonio Ornano, Ippolita Baldini e il trio composto da Federico Basso, Davide Paniate e Alessandro Betti che hanno firmato lo sketch più esilarante della serata).
Qualche riempitivo c’è stato ma, nel complesso, le esibizioni comiche (da sottolineare positivamente anche il numero non eccessivo) non hanno deluso.
Se ci fermiamo a riflettere, però, circa un ipotetico futuro televisivo di Zelig, fatto di nuovi comici e nuovi volti, ecco che lo show comico di Canale 5, purtroppo, non offre soddisfacenti garanzie.
Mettendo da parte la gag ripetuta sul social media manager, che nonostante fosse scontata, alla fine ha anche funzionato, i comici giovani non hanno lasciato il segno.
Max Angione, nei panni dell’aspirante cantante da talent show, si è esibito per ben tre volte e se è riuscito a portare a casa qualcosa, il merito è da attribuire soprattutto al Bisio versione “spalla”.
Davide Calgaro, invece, è la prova che anche la stand up comedy, ormai, un tempo vista come il futuro, si sta lasciando contaminare da quella banalità che, nella comicità pop, ha logorato negli anni programmi come Colorado e Made in Sud.
Si salvano i Senso d’Oppio, con la loro comicità slapstick, semplice ed efficace.
In breve, finché si parla di passato, Zelig, non solo non è una semplice operazione amarcord ma è uno show che ha ancora delle potenzialità (e tre puntate appaiono anche poche).
Se si parla di futuro, però…