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Zaum: debutta su Rai 3 il nuovo programma di Enrico Ghezzi

Zaum, il nuovo programma del visionario Enrico Ghezzi, dal 21 luglio su Rai 3 in seconda serata

pubblicato 21 Luglio 2011 aggiornato 5 Settembre 2020 04:52


In un’estate che lascia le sperimentazioni alla seconda/terza serata, è da segnalare, questa sera alle 23.45 su Rai 3, la partenza di Zaum, nuovo programma del visionario Enrico Ghezzi, scritto con la redazione di Fuori orario. Si tratta di sei appuntamenti che hanno come comune denominatore la Catastrofe, “immane e assoluta, o acquisita, già data, sorseggiata, interiorizzata da un decennio che si apre con gli scontri del G8 di Genova e con l’attacco in piena luce l’11 settembre e le Twin Towers trasformate in fiaccole sinistre prima di crollare“, dice lo stesso Ghezzi.

Più della metà di ogni puntata si imperna su un tema monografico, il resto è costituito per passaggi e striature di immagini dagli altri cinque temi principali. I temi quindi, ancor più che intersecarsi, si accavallano e concorrono, fili paralleli e sovrapposti di memorie che si favoriscono o ostacolano l’un l’altra, in direzione della terra impossibile (e comunque sempre più catastrofica e catastrofizzata) che è il presente.

La puntata di questa sera, realizzata da Daniel Franchina e da Donatello Fumarola, è dedicata allo scontro fisico a partire dal G8. Si aprirà col capolavoro del cineasta armeno Artavadz Pelesjan Nachalo/L’inizio, del 1967; si cominceranno poi a mostrare i frammenti di un film (A Confronto/By Comparison) che ‘sfilerà’ tutto intero nel corso delle sei parti di Zaum, sequenze girate in tutto il mondo dal cineasta Haroun Farocki, che mostrano i diversi modi di produzione ancora in atto di un oggetto seriale di base quale è il mattone.

I temi monografici delle altre cinque puntate saranno: Catastrionfo, i trionfi della catastrofe, sempre innaturali, dal Titanic a Fukushima; You(No)Tube, la geniale catastrofe del net o del web, rete di tutti e di nessuno, per nessuno e per tutti; Lo Spazio di U(c)lisse, la lentezza del lavoro di ingegneri e di astronauti, il trascorrere delle orbite in sovrimpressione con la fine del tempo nello spazio che ci guarda dalla luna.

E poi: Vogliamo Vivere / Essi Vivono /Apparizioni e Sparizioni, l’ apoteosi del corpo e il suo venir meno, tra immortalità, necrofilia, makeup, clonazione, il trucco e l’anima; infine Catastrofette del capitale, a ripartire dall’undici settembre, filosofi, cineasti e le immagini stesse ripensano e ridicono quel che forse non fu mai pensato.

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