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Z Nation, su Dmax l’apocalisse zombie che non cerca i sensi profondi dell’umanità

Su Dmax Z Nation, serie tv ambientata in un mondo popolato dagli zombie ed in cui i protagonisti devono portare in salvo l’unica persona che ha l’antidoto

pubblicato 4 Gennaio 2016 aggiornato 2 Settembre 2020 06:31

Un’altra apocalisse zombie è al centro di una serie tv, che riprende i temi di The Walking Dead e li adatta ad un linguaggio differente: Z Nation, in onda da questa sera alle 23:00 su Dmax, prende infatti i non morti e li rende protagonisti di una lotta con personaggi che sembrano usciti da un videogioco.

La serie tv è ambientata qualche anno dopo la diffusione in tutto il mondo di un’epidemia, che trasforma gli umani in zombie. Dopo numerose ricerche, è stato individuato un antidoto che, però, è stato iniettato in Murphy (Keith Allan), un ex detenuto che ora è l’unica speranza per salvare il genere umano. Murphy, infatti, deve essere portato da New York a Los Angeles, dove si trova un laboratorio in cui l’antidoto che porta con sè potrà essere riprodotto.

Per questo, il Tenente Mark Hammond (Harold Perrineau, Michael in Lost) è incaricato di scortarlo durante il viaggio con il Sergente Charles Garnett (Tom Everett Scott). Nel tragitto, i due s’imbattono in un gruppo di personaggi, anche loro alle prese con gli zombie e non tutti raccomandabili: Mack Thompson (Michael Welch), l’ex artista Addy Carver (Anastasia Baranova), Roberta Warren (Kellita Smith), Doc (Russell Hodgkinson), un tossicodipendente che diventa il medico del gruppo, Cassandra (Pisay Pao), donna dal passato misterioso e Tommy “10K” (Nat Zang), il cui obiettivo è quello di uccidere diecimila zombie.

Il gruppo si ritrova così, aiutati da Simon Cruller (DJ Qualls), unico agente rimasto nella base dell’Artico dell’Nsa, a dover viaggiare uniti, nonostante le divergenze e gli scontri, per portare Murphy sano e salvo a Los Angeles, affrontando gli zombie che, lungo il percorso, dovranno essere sconfitti.

Z Nation è prodotto dalla The Asylum, casa di produzione americana nota per realizzare film-tv ispirati a grandi successi, ma a basso costo (è, ad esempio, la casa produttrice della saga di Sharknado). Si spiega così lo stile molto trash di alcuni dialoghi e scene, così come la rappresentazione banale dei personaggi: scopo della serie tv è di fare fracasso, e non di svelare il lato più intimo degli essere umani. In questo senso, Z Nation può essere considerato come uno show che non vuole imitare The Walking Dead, ma che preferisce raccontare il lato più sporco di un’apocalisse zombie, senza soffermarsi sui significati profondi dell’uomo. L’intento del telefilm le permette di prendersi qualche libertà, e di non preoccuparsi se alcune scene scadono nel trash o nell’eccessivamente assurdo: Z Nation non vuole insegnare nulla ed offrendo al pubblico un’occasione per vedere spari, zombie e dialoghi a volte fin troppo assurdi, non ha nessuna pretesa, proprio come uno zombie qualsiasi.

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