Youtube contro la tv
Secondo una ricerca statistica condotta dalla Harris Interactive, quattro adulti su dieci negli Stati Uniti d’America hanno visto almeno una volta un video su YouTube (a lato, la gettonatissima copertina del Time che nominò qualche tempo fa gli utenti di Youtube come “Person of the Year”. Talmente gettonata che viene il dubbio che la maggior
Secondo una ricerca statistica condotta dalla Harris Interactive, quattro adulti su dieci negli Stati Uniti d’America hanno visto almeno una volta un video su YouTube (a lato, la gettonatissima copertina del Time che nominò qualche tempo fa gli utenti di Youtube come “Person of the Year”. Talmente gettonata che viene il dubbio che la maggior parte di coloro che l’hanno citata non abbiano nemmeno letto il numero del Time in questione). Il dato è significativo e interessante – sarebbe bello avere qualche informazione anche a proposito delle tendenze italiote – ma non è tutto. La cosa che ci interessa di più è il fatto che secondo la stessa ricerca, fra coloro che frequentano il sito regolarmente (il 14% del campione), uno su tre ammette di vedere meno televisione. Come diretta conseguenza.
Ovviamente – non c’era bisogno di una ricerca statistica per immaginarlo – il sito di videosharing è più popolare all’interno di un pubblico composto da giovani, i quali risentono fortemente delle straordinarie potenzialità del sito e spesso si trasformano da utenti passivi in “produttori” di contenuti (siano essi elaborati o semplici riprese naturistiche con il videotelefono di turno).
Niente illusioni, eh. La maggior parte degli americani vedono la televisione per almeno 24 ore la settimana (dato anche questo abbastanza impressionante, ma comprensibile). Però è un fatto che il successo dei “nuovi formati” sia crescente e che YouTube si stia accaparrando un pubblico che ha dell’incredibile, e che ovviamente farà gola a moltissimi.
Ma non si prodighino, gli inserzionisti, a metter su pubblicità: i tre quarti dei fedelissimi dichiarano che si perderebbero fra le maglie di Youtube molto meno spesso, se ci fossero spot all’inizio di ogni video. Eppure, questa appare la strada più probabile, se vogliamo essere realisti.