Yellowjackets la nuova serie su Sky è da non perdere: trama, cast e recensione
Juliette Lewis, Christina Ricci, Melanie Lynskey sono tra le protagoniste della serie tv da oggi su Sky e NOW
Debutta oggi mercoledì 17 novembre su Sky Atlantic e NOW la serie tv Yellowjackets un sorprendente drama che mischia elementi teen, con aspetti horror e tematiche più adulte, conquistando il pubblico di tutte le età. Al centro la storia di un gruppo di adolescenti che negli anni ’90 precipitano con un aereo privato e 25 anni dopo alcune sopravvissute faticano ancora a fare i conti con quanto successo durante il periodo trascorso sperdute nei boschi canadesi.
Nonostante l’invasione seriale di questo periodo storico che stiamo vivendo, è ancora possibile lasciarsi sorprendere da una serie tv che appare difficile da catalogare in un’unica tipologia e che colpisce per la profondità dei personaggi sviluppati, soprattutto alla luce del fatto che a differenza di tanti titoli in circolazione, si tratta di un’operazione originale non tratta in modo diretto da un film o da un romanzo. Certo non mancano i riferimenti evidenti da Il Signore delle Mosche a Lost al recente The Wilds ma la struttura portante è assolutamente originaria, nata da un’idea di Ashley Lyle. Prodotto da Entertainment One, il progetto è stato preso dal canale cable americano Showtime nel 2018, ordinato a serie a Dicembre 2020, entrato poi effettivamente in produzione solo a maggio 2021 a causa delle difficoltà legate alla pandemia.
Yellowjackets, la trama
Ashley Lyle ha avuto l’idea di Yellowjackets come reazione allo scetticismo legato alla possibilità di realizzare una versione al femminile de Il Signore delle Mosche perchè c’era chi diceva che le ragazze non avrebbero potuto dar vita a uno stesso livello di crudeltà. Partendo dalle vicende dei sopravvissuti a un incidente aereo sulle Ande, la serie tv è costruita su due diversi piani temporali, tra gli anni ’90 e il presente.
Negli anni ’90 un gruppo di ragazze precipita con un aereo nei fitti boschi canadesi, dovendo trovare il modo per sopravvivere diversi mesi, cercando ogni modo anche sfidando le leggi della morale. 25 anni dopo, nel presente, quattro sopravvissute Shauna, Taissa, Misty e Natalie sono apparentemente andate avanti con la loro vita ma il ricordo dei fatti del passato continua a tormentarle.
Yellowjackets, la recensione
Yellowjackets decide di sfidare lo spettatore, di condurlo in un groviglio di personaggi tra passato e presente, ma di regalargli una serie tv realizzata in modo impeccabile, appoggiata su una solidissima sceneggiatura e con caratteri riconoscibili e ricchi di profondità. La serie tv è impossibile da chiudere in recinti precostituiti e questa è la sua forza. Nei primi 3 episodi che abbiamo avuto modo di vedere in anteprima, la serie ci ha portato in un’esplorazione continua dell’animo umano, attraverso una costruzione del racconto non lineare con i continui rimandi tra le azioni del passato e quelle del presente. Nel primo episodio conosciamo le varie protagoniste e sicuramente non è facile seguire i diversi nomi e riconoscerle nel passato da adolescenti ed è solo nel secondo episodio che assistiamo alla scena dell’incidente.
Fredda, spietata, cruenta, la serie ci porta sull’isola in quei momenti di tragedia, quando tutto sembra perduto e le adolescenti devono fare i conti con il dolore, con le ferite, con l’infinita attesa di un aiuto, in un’epoca in cui la rapidità dei mezzi di comunicazione ancora non c’era. Ma il primo episodio serve per mostrarci anche i caratteri delle diverse protagoniste prima dell’incidente, per poter così analizzare i loro comportamenti del presente al di là della tragedia vissuta. Capiamo presto che per sopravvivere hanno dovuto spingersi fino al cannibalismo e che il mistero di quanto accaduto in quei boschi 25 anni prima, ci accompagnerà per lungo tempo. Anche perchè non è fondamentale.
Nonostante l’anima dark al confine con l’horror, Yellowjackets sa anche come divertirsi con i suoi personaggi, grazie alla poliedricità delle sue attrici su cui spiccano Christina Ricci e Melanie Lansky nel presente, mentre fa sorridere vedere nel ruolo di un’adolescente la ventisettenne Jasmin Savoy Brown che pochi anni fa era avvocatessa in For the People di produzione Shondaland. La serie è un puzzle di storie che si uniscono nella tragedia e nel mistero di fondo ma a spingere lo spettatore nella visione è la forza delle protagoniste. Ed è sempre più raro trovare racconti capaci di convincere e coinvolgere fin dalle prime battute. Probabilmente Yellowjackets è l’inaspettata sopresa di fine 2021.
Yellowjackets, il cast
Tra adolescenti e adulti il cast è particolarmente ricco. Tra le protagoniste troviamo Shauna interpretata da Melanie Lynskey da adulta e Sophie Nelisse, Taissa è interpretata da Tawny Cypress da adulta e da Jasmin Savoy Brown da giovane, Natalie è interpretata da Juliette Lewis da adulta e da Sophie Thatcher da giovane, Misty è interpretata da Christina Ricci da adulta e da Sammi Hanratty da giovane, infine Jeff Sadecki è interpretato da Warren Kole da adulto e da Jack Depew da giovane.
Inoltre nel cast troviamo Ella Purnell, Steven Kruger, Courtney Eaton, Liv Hewson, Peter Gadiot e Carlos Sanz. La serie tv è creata da Ashley Lyle e Bart Nickerson.
Yellowjackets, le immagini
Yellowjackets, la programmazione
In Italia la serie tv è su Sky Atlantic e in streaming su NOW alle 22:15 dopo Dexter: New Blood seguendo la programmazione originale americana di Showtime, le puntate sono disponibili dal mattino on demand. Una volta terminata (la serie è composta da 10 episodi quindi il finale è atteso il 16 gennaio negli USA e il 19 gennaio in Italia), l’intera prima stagione è disponibile on demand.
Yellowjackets, ci sarà una seconda stagione?
Troppo difficile anticipare oggi se ci sarà o meno una seconda stagione della serie, sicuramente quello che possiamo dire è che non è una miniserie quindi potenzialmente avrà più stagioni. Guardando le reazioni della critica americana (su Rottentomatoes sito che aggrega le valutazioni di pubblico e critica, ha un 100% di valutazioni positive) non sarebbe così assurdo immaginare una seconda stagione.