Yara e la cronaca nera in diretta. Il live, quest’ossessione
L’annuncio di Alfano trasforma quello che per il procuratore di Bergamo doveva essere un fatto degno di riserbo in un evento mediatico colossale. Tutti complici del circo mediatico, ma ci si può almeno riflettere
La notizia dell’arresto del presunto assassino di Yara Gambirasio è diventata una selva di titoli, articoli e programmi televisivi speciali. Sbatti il mostro in prima pagina.
Persino Chi l’ha visto, che pure va in onda oggi, 18 giugno 2014, regolarmente come da palinsesto, ha ritenuto di dover anticipare l’appuntamento con i propri telespettatori per aggiornamenti sul caso, con una puntata speciale che avrebbe dovuto ospitare anche una telefonata di Angelino Alfano. Che non è andata in onda.
Alfano, peraltro, con le sue parole, ha concesso a tutti di titolare «Arrestato l’assassino» (fra virgolette) – nella frenesia del momento l’abbiamo fatto anche noi, ma poi su Blogo tutto è stato trasformato con quel termine, presunto, che ci ricorda che viviamo in uno stato di diritto e di garanzia. In cui l’accusato è presunto innocente finché non ne sia provata la colpevolezza. E ci mancherebbe altro. Certo, questa è la verità giudiziaria, che arriva dopo tutto l’iter in tribunale (in primo grado, appello e Cassazione): c’è anche una verità fattuale, quella delle prove, che qui non sono certo circostanziali.
Tant’è, il Ministro ha messo in grave imbarazzo anche gli inquirenti. Tant’è che il procuratore di Bergamo Dettori ha dovuto precisare:
«Era intenzione della Procura mantenere il massimo riserbo. Questo anche a tutela dell’indagato in relazione al quale, secondo la Costituzione, esiste la presunzione di innocenza»
E invece il riserbo non c’è stato. E il presunto assassino è arrivato ovunque, sul web, poi in prima serata (più di tre milioni per Chi l’ha visto?, 11,17%, roba che nel mese “mondiale” e con uno speciale non annunciato è da leccarsi i baffi), in seconda serata (Segreti e delitti, 1.856.000 telespettatori. E ve li immaginerete tutti, gli assetati di informazioni, passare morbosamente da Rai3 a Canale5), spalmato su tutte le all news.
Il pubblico generalista è assetato di questo tipo di notizie, è un fatto.
La moratoria che si dovrebbe fare riguarda la diretta, un’ossessione – anche del sottoscritto sul web, per capirci: è proprio perché non ne sono né esente né immune che ne parlo – per l’informazione in tempo reale che ti costringe, una volta che ci sei dentro, che ne sei invischiato, ad aggiornare, seguire anche il minimo sussulto, la minima virgola cambiata. Un’ossessione che ti porta a titolare “assassino” dimenticandoti il “presunto”, e che poi ti fa riflettere – se sei intellettualmente onesto – sull’opportunità di correggerlo prima possibile.
Il fatto è che la televisione ha bisogno anche della cronaca nera come forma di intrattenimento per solleticare gli istinti più bassi del pubblico, la curiosità, la vendetta, il giustizialismo a tutti i costi.
Sbatti il mostro in prima pagina e fai il botto. Poi, magari, fai anche i conti con la tua coscienza.