X Factor in Gran Bretagna con lo psicologo e con un ragazzo autistico
Mentre X Factor 3 si merita la prima pagina di Sorrisi e Canzoni e promette di scaldare per bene la stagione televisiva finalmente alle porte, ci sono novità nell’edizione britannica del programma. Novità che derivano dalle note vicende che hanno riguardato il brutto anatroccolo Susan Boyle, vittima di una crisi psicologica da stress dopo il
Mentre X Factor 3 si merita la prima pagina di Sorrisi e Canzoni e promette di scaldare per bene la stagione televisiva finalmente alle porte, ci sono novità nell’edizione britannica del programma. Novità che derivano dalle note vicende che hanno riguardato il brutto anatroccolo Susan Boyle, vittima di una crisi psicologica da stress dopo il grande successo – sebbene non condito da vittoria – a Britain’s Got Talent.
La novità è che nell’X Factor britannico è prevista la presenza di un supporto psicologico che affiancherà – attraverso la presenza di alcuni esperti del settore – gli artisti/concorrenti dello show.
Ecco quel che dichiara Richard Holloway, produttore esecutivo del programma:
Abbiamo preso questa iniziativa per proteggere i concorrenti: lo show sta diventando sempre pù’ popolare, con una pressione maggiore da parte del pubblico.
Il che è sicuramente encomiabile. Meno encomiabile, dal punto di vista del sottoscritto, il fatto che concorrerà Stuart James, ragazzo affetto dalla sindrome di Asperger, in altre parole un ragazzo autistico. Non è che sia per forza un male, sia chiaro. Tuttavia, non condivido e non condividerò mai la spettacolarizzazione di qualsiasi forma di differenza o di handicap. Certo, gli esperti psicologi assicurano che si tratti di una cosa positiva, per Stuart. Personalmente, avendo un minimo di dimestichezza con le folli dinamiche della televisione, sono più portato a pensare che l’unica esperienza positiva l’avranno gli indici d’ascolto del programma.