X Factor 8, Elio non ci sarà: “Lo volevo fare solo un anno, sono rimasto quattro anni. Non lo farò mai più”
Il leader degli Elio & Le Storie Tese è stato intervistato da Il Fatto Quotidiano.
Dopo la riconferma di Mika e dopo il no perentorio di Morgan (che, però, cambia idea ogni venti minuti) è arrivato un altro aggiornamento per quanto riguarda il parterre di giudici che prenderanno parte all’ottava edizione di X Factor, il talent show che andrà in onda su Sky, in autunno, per il quarto anno consecutivo.
Elio, infatti, in un’intervista concessa a Il Fatto Quotidiano, ha dichiarato che non parteciperà alla nuova edizione di X Factor. La decisione presa dal leader degli Elio & Le Storie Tese, reduce dalla non entusiasmante esperienza televisiva (almeno per quanto riguarda gli ascolti) de Il Musichione, non stupisce più di tanto in quanto già l’anno scorso, alla vigilia della settima edizione, rilasciò dichiarazioni disincantate e prive del benché minimo entusiasmo.
Anche le nuove dichiarazioni non si discostano più di tanto ma in questo caso, nelle parole di Elio, si avverte il gusto amaro del compromesso e anche una punta di incoerenza, a dirla tutta:
Chiaramente X Factor non è un programma rivoluzionario, anche se a Sky è migliorato. Lo volevo fare solo un anno, sono rimasto quattro anni. E non lo farò mai più: mai più. Sono contro la filosofia dei talent, ma se non li avessi frequentati non mi sarei potuto permettere Il Musichione.
Il rapporto tra artisti musicali e i talent show è talmente complicato che riassumere tutti i casi del passato è una vera impresa improba. C’è l’artista che schifa i talent e cambia idea il giorno dopo, c’è l’artista che ne prende parte continuando a schifarli e c’è l’artista che li schifa e per questo li evita come la peste.
Elio è contro la filosofia dei talent ma ci ha partecipato per quattro anni. Per alcuni, può sembrare sincerità, in questo caso, però, si nota solo un grande paradosso. Sinceramente, è difficile da capire l’attitudine a prendere parte ad un progetto senza crederci fino in fondo. E’ ovvio che l’aspetto economico non diventa soltanto primario ma forse è l’unico di cui si tiene realmente conto. Non c’è niente di male ma proprio per questo ogni tentativo di “discolparsi” diventa inspiegabile oltre che inutile.
Riguardo Il Musichione, invece, Elio è contento di questa sua esperienza televisiva:
Ringraziamo la Rai che ci ha dato carta bianca, anzi bianchissima, infatti il programma era un caos. E comunque basta con il mito degli ascolti.
Un altro classico.
Si demonizza sempre l’Auditel, quando il proprio programma è un flop.
In caso contrario, invece…