X Factor – Simona Ventura contro tutti. Quando il giudice diventa personaggio
Le facce di Simona Ventura e dei suoi contestatori a X Factor 5. La conduttrice si “umanizza”.
A me piace, Simona Ventura in questa nuova versione per SKY. Anche perché a X Factor si sta assistendo a una curiosa quanto interessante evoluzione, oltreché della Ventura stessa, anche del ruolo del giudice. Che si umanizza, viene messo in scena con le proprie convinzioni, simpatie, antipatie e idiosincrasie e diventa personaggio. Se ad amici c’è la Celentano, qui c’è la Ventura. Che però viene raccontata, in montage, in maniera molto più umana e molto meno didattica, con i primi piani insistiti sulle sue espressioni, a volte di sufficienza, a volte di compatimento, a volte sdegnate, a volte proprio inca*zate.
Perché dà a vedere che si indigna proprio, Simona, quando avverte che qualcuno non ha l’umiltà necessaria, secondo lei, per partecipare a X Factor. E ha anche i suoi pregiudizi, a volte. Così, se in effetti parte prevenuta nei confronti di Andrea Pugliese (in arte Hellister), 20enne che Arisa definisce un emo riccio, si becca, subito dopo, un bel “taci” stile stadio. E si becca anche della maledetta da una delle Melodike Armonie (in labiale e sottovoce, ma il montaggio è impietoso), che sarebbero un terzetto di fanciulle col vestitino.
Uno che si presenta con la maglietta di Serj Tankian, conciato che sembra Burzum coi ricci ma che poi ti canta i Negramaro. Roba che bisognerebbe levargli la patente per circolare con quell’abbigliamento lì, insomma.
X Factor 5- Simona Ventura contro tutti
La Ventura non fa mistero di trovarlo quantomeno buffo fin dal principio. Il ragazzo lo avverte, ritiene di aver fatto una buona performance (difesa da Morgan e da Arisa, stroncata dalla Ventura col supporto di Elio) e fa segno alla Ventura di tacere. E lei non sta zitta né sì contiene.
Ecco, a differenza della Celentano, per dire, che nelle dirette del serale di Amici, fatalmente (è la diretta) risulta stucchevole, per ora nel montage la Ventura esce in tutta la sua “umanità” (che poi sia realmente espressa o precisa scelta autoriale, o entrambe le cose, poco importa: è così che appare al telespettatore) e sicuramente dividerà: a qualcuno sarà antipatica, a qualcun altro, invece, piacerà, trovando nelle sue esternazioni logiche condivisibili.
Ma quel che sembra interessante è che diventa lei stessa personaggio, come le sorelle Lallai, per dire. Ne più ne meno.
E’ una dinamica interessante e da seguire, anche perché la porta, fatalmente, allo “scontro” con gli altri giudici. Niente di nuovo anche qui, sia chiaro, ma si avverte, in quelle espressioni tirate su cui regia e montaggio insistono, una Ventura iperprotagonista e particolarmente in palla.