X Factor 2013, Mika: “Mi piace come questo programma non sia controllato dalla produzione” e Morgan invita Berlusconi

Le audizioni di Genova sono la ghiotta occasione dei giudici della settima stagione di X Factor per mettere le carte in tavole: obiettivi, intenzioni, rivalità, motivazioni per agguantare, con le unghie ed i denti, la vittoria di uno dei componenti della squadra assegnata. La new entry, Mika sembra il più combattivo (Fonte Corriere Della Sera):

Io non sono cattivo. Sono onesto, dico quello che penso delle performance. Non mi piace chi tenta di avere forzatamente un approccio più internazionale e fa solo copiature. A volte anche le cose più piccole, una ninna nanna con l’ukulele, fa presagire cose molto più grande.

Il cantante libanese ha rinunciato ad una versione estera di The Voice per dedicarsi, a tempo pieno, all’avventura italiana:

Perché da Sanremo in poi c’è una lunga tradizione di talent, mi piace come questo programma non sia controllato dalla produzione. Ogni giorno è una battaglia tra noi e loro.

Sempre ironico, Elio, desideroso di scoprire qualcosa di veramente unico nel proprio genere:

Mi sembra che i concorrenti abbiano capito che cerchiamo l’originalità piuttosto che la bravura. Mi spiace che si parli così tanto di Mika e così poco del fatto che sono senza baffi.

Un Morgan leggermente politically scorrect invita ufficialmente Berlusconi (“So che è un fratello, perché anche lui viene dal piano bar. È una delle più grandi voci che ci siano”) e prende simpaticamente di mira il PD con un foglietto che spunta strategicamente dal taschino:

Sta per PsicoDramma, la parola chiave di questa edizione. In campo teatrale e cinematografico è importante entrare nel personaggio che si interpreta. Ora voglio applicare all’interpretazione vocale il metodo Stanislavskij.

La Repubblica, invece, ha rivelato che tra i 100 concorrenti esaminati nel capoluogo ligure c’è solo un conterraneo, Francesco P., liceale 18 anni dalla provincia di La Spezia.