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X Factor 10, Manuel Agnelli a Blogo: “La critica che mi farebbe più male è quella di essere stato inutile”

X Factor 10: Blogo ha intervistato Manuel Agnelli. Il cantante degli Afterhour parla della sua partecipazione al talent.

pubblicato 12 Settembre 2016 aggiornato 1 Settembre 2020 20:20

X Factor 10: a margine della conferenza stampa che si è tenuta questa mattina a Milano, Blogo ha intervistato Manuel Agnelli. Il leader degli Afterhours spiega la sua presenza nel talent di SkyUno (che inizierà giovedì 15 settembre alle 21.10), parla dei cantanti in gara, degli inediti, della tendenza sempre più frequente dei giovani a cantare in inglese e rivela cosa spera di non sentirsi dire dopo la sua esperienza in giuria.

Manuel Agnelli, benvenuto su TvBlog. Sei alla tua prima esperienza da giudice di talent. La polemica che c’è stata negli ultimi mesi è: “Come può Manuel Agnelli andare a X Factor?”. Spieghiamolo brevemente, così togliamo già la domanda più fastidiosa…

In realtà risponderei semplicemente dicendo che uno non deve giustificare delle posizioni professionali o musicali. Perché dovrei mettermi a spiegare perché vado ad X Factor? Sto portando una mia visione della musica; rappresento qualcosa all’interno dell’ambiente e la voglio rappresentare anche in televisione dove si è semplicemente aperto un posto che io vado ad occupare. Diciamo sempre che la televisione non ci piace, poi quando c’è la possibilità non la sfruttiamo, secondo me per paura, per insicurezza, per paura di non essere all’altezza e di venire cannibalizzati. Sto semplicemente andando in televisione, quando prima non ci andavo.

Rispetto agli altri anni ci sarà un passo avanti anche a livello dei contenuti dei testi delle canzoni… penso soprattutto agli inediti, perché le grandi voci le abbiamo già avute ad X Factor… c’è la possibilità? Hai già adocchiato qualcuno che ti auguri possa produrre qualcosa di interessante?

Io mi auguro che tutti quelli che escono da lì inizino a produrre cose interessanti, perché il punto per me non è vincere – anche se io voglio vincere – il punto è utilizzare X Factor come piattaforma per imparare delle cose e per avere l’attenzione che ci serve per portare a buon fine dei progetti. E’ difficile scrivere bene e avere il talento di una bellissima voce e essere un grande performer. Mettere tutte queste cose insieme è veramente molto molto difficile, quindi mi auguro che almeno una di queste doti appartengano a chi esce da qui. Non mi auguro che tutte queste doti appartengano a chi esce da X Factor, perché è veramente molto raro che succeda.

Parliamo della continuità dei vincitori dei vari talent che cantano in inglese piuttosto che in italiano. E’ un vantaggio, è una cosa in più oppure sarebbe bene anche tornare un attimo indietro per riappropriarci della nostra lingua e della nostra musica?

Io ho vissuto tutta una generazione per cui se cantavi in inglese non andavi da nessuna parte e dovevi per forza cantare in italiano, quindi sta succedendo l’esatto opposto. Non darei così tanto valore a questa cosa. L’importante è identificare una trasmissione di tensione, di energie e di emozioni che alla fine se è in inglese o in italiano non cambia. Certamente scoprire qualcuno che sa far suo il proprio linguaggio nella nostra lingua è sicuramente più interessante, perché nella nostra lingua possiamo dire e fare quello che vogliamo, quindi viene più facile innovare, è più facile essere personale ed è più facile fare delle cose che non sono state fatte in passato. In inglese possiamo probabilmente solo scimmiottare dal punto di vista dei contenuti. Questa cosa rende sicuramente più interessante l’italiano, però non ci devono essere costrizioni per gli artisti e i musicisti. Ormai il mondo è globalizzato: di che cosa stiamo parlando? Il rock’n’roll non l’abbiamo inventato noi eppure io sono rock’n’roll. La ruota l’hanno inventata gli Assiri: vuol dire che non dobbiamo usarla noi e andare in giro ancora con le slitte? … anzi l’hanno inventata i Sumeri la ruota … scusa! Non voglio che poi mi bestemmino dietro … e quindi noi non vogliamo andare in giro con le slitte anche se l’invenzione è di qualcun altro.

Quale critica ti farebbe male dopo la tua esperienza a X Factor?

Di essere stato innocuo. La critica che mi può fare più male è quella di essere stato inutile.

Grazie!

Prego.

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