#WIDG – Walter Pancini difende l’Auditel: «Si è trasformato per molti giornalisti in un giudizio di Dio su chi ha vinto e chi ha perso»
Il d.g. della società monopolista nel campo degli ascolti televisivi difende la sua creatura.
Walter Pancini difende l’Auditel. E lo fa con un’intervista rilasciata a RealityShow nell’ambito dell’iniziativa WIDG – La tv che vorrei, cui ormai aderiscono ben 26 27 realtà diverse online.
Pancini chiarisce bene cosa dovrebbe essere l’Auditel e cos’è diventato:
L’Auditel si è ormai trasformato per molti giornalisti in un giudizio di Dio su chi ha vinto e chi ha perso la serata. Si dimentica, però, il punto di vista fondamentale: la misurazione delle audience televisive serve a fissare una moneta forte sulla quale, poi, stabilire le valutazioni che servono al mondo della comunicazione pubblicitaria per pianificare gli interventi e gli investimenti. Un’esigenza su cui la tv privata ma anche la Rai vivono.
Tutto giusto, anche se non siamo sicuri che la “colpa” di questa trasformazione sia solamente imputabile ai giornalisti: chi ha iniziato a sbandierare i dati d’ascolto come se fossero testi sacri? E a cosa ha portato la “guerra” dello share? Vogliamo forse dimenticare la battaglia a distanza fra Striscia la notizia e Affari tuoi? L’informazione televisiva – fra cui anche TvBlog, motivo per cui da quasi un anno i dati vengono forniti come mero servizio numerico, senza ostentazione e toni d’esaltazione – ha sicuramente delle responsabilità. Ma è tutto il sistema che si è nutrito di questo meccanismo, non solo il lato informativo.
Pancini ha anche risposto al contributo di Pippo Baudo (cui, nel frattempo, si è aggiunto quello di Renzo Arbore), partendo dall’aneddoto che Baudo ha riferito a TvBlog:
Non ricordo l’aneddoto nello specifico e mi stupisco che un vecchio glorioso uomo di televisione come Baudo cada a questo livello. L’età è crudele per tutti, presto lo sarà anche per me. Mi rifiuto quasi di credere che lo abbia detto perché mi è capitato di essere ospite in sue trasmissioni per spiegare come funziona l’Auditel.
Il resto dell’intervista si trova su RealityShow: in essa, Pancini ribatte anche alla multa dell’Antitrust, continua a sostenere che l’Auditel sia il miglior modo per rilevare gli ascolti e parla del futuro del sistema.
La qualità, però, quella resta fuori. Ed è quella che interessa a WIDG – La tv che vorrei.
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