#WIDG – La prima analisi qualitativa: Italia’s Got Talent e Ballando con le stelle. La “commozione” e la varietà di “emozioni” vincono sulla “noia” e sulla conduzione professionale
Italia’s Got Talent vs. Ballando con le stelle, sotto la lente d’ingrandimento degli analisti.
- Grafico e metodologia.
Il grafico che vedete qui sopra si legge così. La curva rossa è quella di Italia’s Got Talent. Quella verde è quella di Ballando con le stelle. Le circonferenze della “ragnatela” rappresentano la mediana** – semplificando, la mediana è un valore statistico più accurato della media – dei punteggi ottenuti (da zero a nove, zero al centro, nove nella circonferenza più esterna), i raggi rappresentano, invece, le categorie votate. Esempio: per la categoria “Emozione”, Italia’s Got Talent ha ottenuto, come valore di mediana**, 7 su 9, Ballando con le stelle, invece, 5 su 9.
Il pubblico “comune” ha ricevuto una scheda semplificata. Quello più tecnico una scheda più complessa che ha dato origine all’altro grafico, che vedete dopo il salto.
Tutti gli analisti hanno votato da 0 a 9 una serie di categorie (o “descrittori”) che “qualificano” un programma televisivo e i suoi contenuti.
L’indice edonico è, invece, una sorta di “sunto” di tutte le valutazioni.
Nel commento, vengono presi in esame i dati più significativi.
Il panel* di analisti di WIDG – La tv che vorrei, che abbiamo “reclutato” con questo annuncio, e che poi si è naturalmente scremato, fino ad arrivare a un numero di ben 150 analisti (130 “telespettatori comuni” e 20 blogger o persone che hanno quoditianamente a che fare con la tv), ha portato al primo dei quattro risultati di analisi qualitativa della tv che fanno parte dell’iniziativa “a blog congiunti” sulla qualità in televisione.
Agli analisti è stato chiesto di guardare le puntate di Ballando con le stelle e di Italia’s Got Talent del 25 febbraio 2012. L’elaborazione dei dati è stata pubblicata su CineTivu ed è stata effettuata in collaborazione con il Centro Studi Assaggiatori, la società di analisi sensoriale più avanzata in Italia.
Addentriamoci in un commento dei dati diffusi, perché ci sono risultati abbastanza sorprendenti, a mio modo di vedere, nell’accoppiata Italia’s Got Talent – Ballando con le stelle.
Tanto per cominciare, è significativo notare che l’indicatore di edonismo (ovvero, quel numerello che in una scala da 0 a 9 definisce quanto è “piacevole” un programma) è superiore alla “sufficienza” per entrambi i programmi. Sorprendente, dicevo, perché significa che, nonostante la tendenza apparente del web a “massacrare” i programmi di intrattenimento nostrani, evidentemente ci sono ampi motivi, per il panel, per gradire entrambi i prodotti.
Nel confronto, IGT prevale su Ballando: 7,36 a 5,76 (scala da 0 a 9) per il campione più tecnico, 7,70 a 5,87 (scala da 0 a 9) per il pubblico “comune”. Entrambi sopra la sufficienza nelle due valutazioni distinte, anche se prendendo in considerazione il pubblico “comune” aumenta il divario fra i due programmi, dunque.
Osservando il dettaglio dei risultati diffusi, a parte scoprire anche che il gusto del “blogger medio” non è poi così dissimile da quello del resto del pubblico, noteremo altri particolari. Appare evidente, tanto per cominciare, che il pubblico del panel di WIDG, il sabato sera vuole anche “commuoversi” (quello della commozione è, infatti, il parametro dove il divario fra Italia’s Got Talent e Ballando con le stelle è maggiore, come mostra il grafico a ragnatela. “Commozione” è l’etichetta che sta sotto alla targhetta-legenda dei due programmi, nel grafico in alto). E poco importa se sia commozione vera o costruita: la commozione piace, venga essa da bambini o anziani o storie strappalacrime. Una commozione che, invece, pare del tutto assente – sempre secondo il panel – in Ballando con le Stelle. Quel che importa è dunque la commozione “percepita”.
Fra gli altri parametri rilevanti, risulta evidente che la maggior varietà di emozioni (dovuta, verosimilmente, alla maggior varietà di esibizioni) offerte da Italia’s Got Talent è quella che premia il programma, mentre Ballando con le Stelle appare, forse fatalmente per come è strutturato, più monotono. Volendo trarne conclusioni contenutistiche, dunque, è risultata vincente la scelta di IGT di aprire, nel tempo, a talenti “diversi”.
Ma non solo: a favore di Ballando, i parametri relativi alla conduzione di Milly Carlucci, che sopravanza il duo Annichiarico-Rodriguez (ma non in simpatia), soprattutto in dialettica e professionalità. Ma non basta. Perché risulta notevole, invece, il divario fra i tre giurati di IGT e quelli “danzerecci”, in favore dei primi: qui pesa, naturalmente, la notorietà dei personaggi, prestati al ruolo, in IGT. Ed evidentemente anche la loro alchimia.
Correlando i vari risultati (nel secondo grafico, l’analisi più complessa affidata a blogger), si nota che la “noia” rilevata dai telespettatori non è associata in maniera significativa al “ritmo” del programma, bensì all’appeal dei personaggi che compongono il cast (oltre alla varietà di emozioni di cui sopra).
Ballando è più “forte” di Italia’s Got Talent nel “marchio” (la “riconoscibilità” della conduttrice) e nella musica.
E’ chiaro che questa analisi non rappresenti la verità assoluta e che non si sostituisca in alcun modo all’Auditel o a misurazioni quantitative. Ma non è affatto quello l’intento: qui si entra nei meandri della valutazione qualitativa di un programma, si spiega quel che piace e quel che non piace al panel di WIDG. E’ un esperimento senza precedenti, per la realtà italiana. E riguarda un target d’età, naturalmente, tendente al ribasso (visto che il reclutamento è stato effettuato, su base volontaria, sul web).
Nel corso della settimana, si proseguirà con altre coppie di programmi e altre osservazioni in merito.
* Per la composizione del panel, si veda qui.
** In statistica descrittiva, data una distribuzione X di un carattere quantitativo oppure qualitativo ordinabile (ovvero le cui modalità possano essere ordinate in base a qualche criterio), si definisce la mediana, o mediano, come il valore/modalità (o l’insieme di valori/modalità) assunto dalle unità statistiche che si trovano nel mezzo della distribuzione (da Wikipedia).