#WIDG – Gianni Boncompagni: “L’Auditel è una bufala, equivale a credere all’oroscopo”
Gianni Boncompagni racconta a TvBlog il suo pensiero sull’Auditel
Nell’ambito di WIDG – La Tv che vorrei, iniziativa che vede alla produzione di contenuti ben 27 fra blog e forum televisivi sul tema della qualità in televisione, TvBlog ospita in esclusiva i pareri di 7 personalità di spicco sull’Auditel: sotto la lente di ingrandimento, e senza filtri, ecco il loro rapporto con questo giudice inappellabile che ogni mattina alle 10 emette le sue sentenze. Dopo Pippo Baudo, Renzo Arbore e Carlo Freccero, la quarta puntata di questa rubrica dal titolo Io & l’Auditel. Dissacratore e dissacrante, ecco Gianni Boncompagni
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Io e L’Auditel – Gianni Boncompagni
Lo seguo, leggo i dati che vengono pubblicati su TvBlog, ma io non credo all’Auditel. Per me l’Auditel è una bufala. Credere all’Auditel è come credere all’oroscopo. Conosco persone, anche serie, che credono all’oroscopo, francamente rimango allibito. Ha forse un piccolo fondamento di verità, ma è fatta malissimo, invecchiata, si vede subito che non va e sento che non è vera. In realtà non ho un termine di paragone per capire se un programma è stato visto oppure no. Certamente alcuni programmi, tipo l’ultimo di Fiorello, si capiva che era molto visto, perché appunto ne parlavano tutti, ma non certamente per i dati che sfornava Auditel il martedì mattino successivo alla messa in onda.
L’Auditel per come è ora è certamente una convenzione fra i soggetti interessati che si trascina da anni, che non si rinnova, è una specie di trust fra i pubblicitari e le reti televisive. Auditel è una classica cosa fatta all’italiana e come tutte le cose fatte all’italiana è fatta male. Fare l’Auditel bene è difficilissimo, complicato, costa caro, quasi impossibile riformarla. Alcuni programmi poi andrebbero comunque chiusi, indipendentemente dagli ascolti, per esempio quel programma condotto da Facchinetti (Star Academy, ndr) che trovo detestabile, andava chiuso comunque anche senza Auditel, un programma da arresti domiciliari.
Il mio sogno sarebbe una specie di Auditel che emette delle pene. Quando c’è un programma brutto gli autori e i presentatori vengono arrestati. Mi vengono in mente per esempio, oltre a Star Academy anche Kalispera e quel programma in cui facevano cantare Joe Coker a dei tenori(Mettiamoci all’opera,ndr).
L’Auditel fatto bene, temo che sia difficile da fare sia tecnicamente, visto il moltiplicarsi delle reti televisive, che psicologicamente per il campione e poi anche difficile economicamente, comunque ogni mattina continuerò a leggerlo… dopo l’oroscopo.
Gianni Boncompagni
Foto TMNews