Home Rai 2 What about Brian, Raoul Bova sbarca in America (e su Raidue)

What about Brian, Raoul Bova sbarca in America (e su Raidue)

Arriva oggi su Raidue, alle 16, la prima puntata di “A proposito di Brian” (“What about Brian”, gallery), la serie andata in onda sulla Abc tra il 2006 ed il 2007 per un totale di 24 episodi e creata da Dana Stevens (sceneggiatrice della pellicola “City of angel”). Dietro il progetto, c’è lo zampino della

2 Giugno 2008 12:47

What about Brian
Arriva oggi su Raidue, alle 16, la prima puntata di “A proposito di Brian” (“What about Brian”, gallery), la serie andata in onda sulla Abc tra il 2006 ed il 2007 per un totale di 24 episodi e creata da Dana Stevens (sceneggiatrice della pellicola “City of angel”). Dietro il progetto, c’è lo zampino della Bad Robot, la casa di produzione di J.J. Abrams.

Un telefilm di cui abbiamo già sentito parlare abbastanza in Italia, ancora prima che approdasse sul satellite – nello specifico, FoxLife– per via della partecipazione alla prima stagione di Raoul Bova, nei panni di Angelo Varzi, marito di Nicole (Rosanna Arquette), sorella del protagonista citato nel titolo.

Prima di approfondire il “caso Bova”, diamo un’occhiata al plot della serie, che vede protagonista un trentenne di nome Brian (Barry Watson, Matt di “Settimo Cielo”), alle prese con il proprio status da single ancora più accentuato dai suoi amici, tutti accoppiati ed, all’apparenza, felici e contenti con il/la proprio/a partner.

Il suo migliore amico Adam (Matthew Davis, “Tigerland”) è in procinto di sposarsi con Marjorie (Sarah Lancaster, ora in “Chuck”), mentre Dave (Rick Gomez, “Sin city” e “Transformers”), amico nonché socio in affari di Brian -insieme hanno fondato la casa di produzione di videogiochi Zap Monkey– è sposato da ben 13 anni con Deena (Amanda Detmer) ed ha tre figlie. Completano il gruppo di amici i già citati Nicole ed Angelo, in attesa di un figlio.

In un contesto del genere, Brian inizia a chiedersi se non sia giunto per lui il momento di mettere la testa a posto e di cercare la propria anima gemella. Una ricerca non del tutto facile, dal momento che il suo cuore pare essere occupato stabilmente da Marjorie.

Ma Brian diventa solo un pretesto per raccontare, puntata dopo puntata, una generazione, quella dei trentenni di oggi, molto confusa ed alle prese con crisi esistenziali, tira e molla sentimentali, bugie e ricerca della serenità.

Una formula che però non ha convinto il pubblico statunitense, che non ha apprezzato numericamente lo show abbastanza da confermarlo per una terza stagione, sebbene fosse partito inizialmente con una collocazione da mid-season e fosse stato poi confermato per un’intera stagione, passando dai 5 episodi del primo anno ai 19 del secondo.

Tornando a Bova, è circolata voce, ai tempi, della sua scarsa fiducia nel prodotto, anche se poi, come riportato anche su TvBlog, pare che i motivi del suo abbandono fossero, oltre ad una mancanza di crescita del suo personaggio, anche l’arrivo della proposta di “Nassiryia”.

Fu così che il suo personaggio venne fatto sparire, in maniera anche piuttosto burrascosa, anzi, il suo abbandono prese di sorpresa gli autori della serie, che lasciarono, nella sceneggiatura, uno spiraglio per un suo eventuale ritorno, che poi non c’è stato.

Ad ogni modo, fa un certo effetto vedere un attore nostrano essere nel cast fisso di una serie americana -non dimentichiamoci però delle numerose apparizioni di Isabella Rossellini, ad esempio in “Friends” ed “Alias”-, a prescindere dal successo del telefilm.

E se “What about Brian” non sarà certo una pietra miliare nella serialità televisiva, è almeno una piccola testimonianza che l’Italia può tranquillamente raggiungere l’America. Basta che poi non se la faccia scappare di mano.



A proposito di Brian
A proposito di Brian
A proposito di Brian
A proposito di Brian
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A proposito di Brian
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A proposito di Brian
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A proposito di Brian
A proposito di Brian
A proposito di Brian
A proposito di Brian
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