Nell’anno dello sdoganamento del Fantasanremo, prepotentemente entrato in scena sul palco del teatro Ariston nei giorni caldi del Festival e legittimato da Amadeus (“nessuna mancanza di rispetto” spiegò in conferenza stampa), non sorprende che Rai1, la rete generalista per antonomasia della tv italiana, abbia scoperto il Whamageddon (che cosa sia, nel dettaglio, lo hanno spiegato i colleghi di SoundsBlog negli scorsi giorni).
È la televisione ai tempi dei social, è il nuovo (mica tanto, ormai) modo di fare comunicazione, per il quale la speranza che un contenuto diventi virale spesso coincide con un vero e proprio obiettivo editoriale. Così, il simpatico contest natalizio è approdato a È sempre mezzogiorno dove Antonella Clerici non si è piegata al gioco, ma anzi ha rilanciato scherzosamente:
Questa canzone ci piace tanto, non possiamo farne a meno, ci dispiace tanto per voi, anzi, adesso che lo sappiamo noi la mettiamo tutti i giorni.
Ma anche nello speciale Telethon di Tale e quale show dove Carlo Conti dopo essersi ironicamente definito boomer ha fatto sapere di conoscere a menadito le regole stringenti del Whamageddon.
E, poche ore fa, persino nel Tg1, dove Elisa Anzaldo l’ha presentata come una “sfida sui social” lanciando un servizio nel quale la canzone incriminata – Last Christmas degli Wham – è stata silenziata per alcuni secondi proprio per evitare la sconfitta di massa ai partecipanti alla challenge.
P.S. Nell’edizione serale del Tg1 di lunedì 12 dicembre 2022 dopo i servizi sull’inchiesta che coinvolge il Parlamento europeo, quello sulla politica interna (l’agenda di Giorgia e le reazioni delle opposizioni), le esecuzioni dei manifestanti in Iran, la cronaca nera, la guerra in Ucraina e la questione della fusione nucleare, nell’ultimo terzo di diretta spazio a Disney World, al meteo nella Gran Bretagna, ai cani donati da Kim Jong-Un finito allo zoo di Seoul, al fenomeno social Diletta Secco, alla semifinale Mondiale Argentina-Croazia in programma domani, alla Wednesday mania (con spot a Netflix) e quindi alle canzoni di Natale e al Whamageddon. Insomma, la corsa verso il modello Studio Aperto prosegue ad ampie falcate.