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Watchmen 2 si farà? Damon Lindelof non ne è sicuro

Damon Lindelof ammette di aver lavorato a Watchmen senza pensare ad un seguito, lasciando però intendere che lo show potrebbe tornare solo se avesse un’idea abbastanza forte per riunire il cast

pubblicato 16 Dicembre 2019 aggiornato 30 Agosto 2020 09:55

Portare sul piccolo schermo un’opera tanto suggestiva quanto complicata da trasporre come Watchmen era un’impresa che Damon Lindelof ha accettato per amore della graphic novel di Alan Moore e Dave Gibbons, ma anche con grande rispetto verso il materiale originale stesso ed i suoi appassionati.

Il Watchmen andato in onda fino alla notte scorsa sulla Hbo (e da noi su Sky Atlantic) si è rivelato ben presto -ma non è stata una sorpresa, in quanto ampiamente annunciato da Lindelof- non un adattamento vero e proprio ma un sequel, ambientato anni dopo le vicende raccontate nella graphic novel e con un’autonomia tutta sua.

Nuovi personaggi, nuovi misteri, ma anche numerosi riferimenti al Watchmen originale, per non scontentare nessuno. Quello che è nato è stato un piccolo capolavoro di dialoghi, scene e recitazione: un gioiellino di questo 2019 che potrebbe non avere un seguito.

Non c’entrano gli ascolti, né problemi di ordine creativo: il fatto che Watchmen possa non avere una seconda stagione è semplicemente un’idea che Lindelof ha sempre avuto in mente, fin da quando, ha raccontato lui stesso ad Entertainment Weekly, ha presentato il suo progetto al network via cavo:

“Ho fatto loro [ai dirigenti, ndr] esempi come True Detective e Fargo. Il primo è un franchise, ha un senso tutto suo. Ha bisogno di avere Matthew McConaughey e Woody Harrelson per essere chiamato True Detective? E per quanto ami la scrittura di Nic Pizzolatto (creatore della serie, ndr), non deve essere per forza scritto da lui. E quando ho sentito parlare del fatto che Fargo non avrebbe davvero coinvolto i fratelli Coen mi sono chiesto se sarebbe stato buon tanto quanto il film. E guarda un po’, è andata esattamente così”.

Lindelof finisce ancora una volta per citare il “suo” Lost, riferendosi proprio alla necessità di fare un patto con gli spettatori su quanto possa durare la storia che stanno seguendo:

“Volevo essere sicuro che chiunque intraprendesse questo viaggio sapesse di che natura fosse. Soprattutto dopo quanto accaduto con Lost e con numerose serie tv, in cui il pubblico non sa quanto sarà lungo il racconto che hanno iniziato a seguire”.

“Volevo che tutti sapessero che questo non era l’inizio di una trilogia o di una serie da sette stagioni”, ha aggiunto. “Secondo me, la migliore ripetizione di Watchmen che rispecchi l’originale è una storia limitata con la risoluzione di un mistero”.

Ed è quanto accaduto (senza fare spoiler) con l’ultimo episodio della serie: nessun cliffhanger o porte lasciate aperte, proprio per dare al pubblico una conclusione che non fosse eccessivamente furba. Secondo Lindelof, quindi, il cast principale dello show al momento è libero di accettare altri ruoli o lavorare ad altri progetti: la protagonista Regina King sta girando il suo primo film, ad esempio. Ma delle fonti vicine ad Entertainment Weekly rivelando che il cast, in realtà, avrebbe un contratto per un’eventuale seconda stagione.

Di fatto, lui stesso dice di non essere fondamentale nel caso si decidesse di realizzare nuovi episodi. “Dovrei avere un’idea molto forte ed una giustificazione per farla. Cose che al momento non ho. Ho finito la serie quattro settimane fa. Le mie antenne sono dritte, ma ora sono statiche. Non posso dire con certezza che non ci sarà una seconda stagione di Watchmen, e non posso dire con certezza che ci sarà. Il mio pensiero, ora, è questo”.