Home Sky Atlantic Warrior, su Sky Atlantic la serie tv ideata da Bruce Lee diventa realtà

Warrior, su Sky Atlantic la serie tv ideata da Bruce Lee diventa realtà

Su Sky Atlantic arriva Warrior, serie tv ideata negli anni Settanta da Bruce Lee, ambientata nella San Francisco di fine 1800, dove arriva un giovane esperto di arti marziali dotato di un forte codice morale e costretto ad unirsi ad una banda

pubblicato 15 Luglio 2019 aggiornato 3 Febbraio 2021 13:29

Erano i primi anni Settanta quando Bruce Lee sviluppò un soggetto per una serie tv: un racconto con al centro un fenomeno delle arti marziali del vecchio West. Di quell’idea, però, a lungo tempo non se ne fece nulla. Negli anni Duemila, la figlia Shannon prese in consegna l’archivio del padre e trovò quelle pagine, scritte a mano, con quel soggetto che, nell’era delle serie tv, non poteva non essere preso in considerazione. Nasce così Warrior, la nuova serie tv in onda da questa sera, 15 luglio 2019, alle 21:15 su Sky Atlantic e NOW TV.

Shannon chiese aiuto a Justin Lin, regista famoso soprattutto per aver diretto alcuni film della saga di “Fast and Furious”. Lui, con Jonathan Tropper, creatore di Banshee (non a caso la serie tv negli Stati Uniti va in onda sullo stesso network, Cinemax), hanno sviluppato il soggetto trasformandolo in serie tv.

Warrior, la trama

Lee aveva immaginato un mondo ambientato, come detto, nel vecchio West. Warrior è ambientato nella San Francisco di fine 1800 (le riprese sono state effettuate a Capetown, in Sudafrica), dove arriva il protagonista Ah Sahm (Andrew Koji). Grande esperto di arti marziali, gli bastano pochi minuti sul suolo americano per farsi notare da Young Jun (Jason Tobin), figlio di Father Jun (Perry Yung), a capo della tong di Hop Wei.

Ah Sahm diventa così un membro della tong, alle prese con affari illeciti e rese dei conti. La sua abilità nelle arti marziali lo fa distinguere dagli altri, ma è soprattutto la sua conoscenza dell’inglese, dovuta a degli antenati, ed il proprio codice morale che lo rendono differente.

Il protagonista, infatti, è arrivato a San Francisco per cercare la sorella Xiaojing (Dianne Doan), ora moglie del leader della Tong di Long Zii (Henry Yuk): la giovane era scappata dalla Cina per sfuggire al marito violento e non ha intenzione di ritornarci. Ah Sahm, partito con un obiettivo, ora deve adattarsi alla nuova vita che gli spetta, che lo vede alle prese con combattimenti, omicidi e, soprattutto, il razzismo dilagante nei confronti dei cinesi.

Nel frattempo, la Polizia di San Francisco istituisce una Task force per controllare Chinatown, con a capo l’irlandese Big Bill O’Hara (Kieran Bew). Sarà un episodio legato proprio a questa attività di controllo a far incontrare il protagonista con Penelope Blake (Joanna Vanderham), moglie insoddisfatta del sindaco di cui non ne condivide le azioni.

Il sogno di Bruce Lee diventato realtà

Warrior corona il sogno che Bruce Lee aveva provato a realizzare. La serie tv, oltre a divertire il pubblico con le sue scene d’azione, vuole anche essere un ritratto delle condizioni in cui dovevano vivere i cinesi, guardati sempre con diffidenza dagli americani.

Si cerca così una chiave contemporanea, quella del diverso che fa paura, in un mondo ben differente dal nostro ma con cui condivide alcuni punti. Warrior, così, cerca di unire la tradizione dei kung fu movie alla modernità dei drama contemporanei, dove la storia raccontata si fa sempre portavoce di un tema più generico.

Di serie tv con scene di combattimento, ormai, ne abbiamo viste tante: esperti di arti marziali e non solo hanno popolato i racconti seriali negli ultimi anni (l’esempio più vicino che viene in mente è Into the Badlands). In Warrior si cerca una strada che possa soddisfare più palati, senza insistere su un solo punto, ma offrendo al pubblico un racconto che cerchi di essere il più vario possibile.

Warrior, streaming

E’ possibile vedere Warrior in streaming, oltre che su NOW TV, su SkyGo, e sull’app per smart tv, tablet e smartphone, o su Sky On Demand.

Sky Atlantic