Voyager stasera su Rai2 con Madre Teresa di Calcutta.Giacobbo su Crozza:“Della sua imitazione ne vado fiero”
Torna stasera su Rai2 la nuova serie del programma condotto e curato da Roberto Giacobbo “Voyager” con nove appuntamenti, si parte con Madre Teresa di Calcutta
Sarà Madre Teresa di Calcutta, premio Nobel per la pace e Beata della Chiesa Cattolica, la protagonista dell’indagine centrale della prima delle nove puntate previste della nuova serie di Voyager in onda da questa sera in prima serata su Rai2. Verranno proposti nella trasmissione di stasera tutta una serie di documenti privati, pubblicati solo di recente, che fanno emergere un’immagine piuttosto diversa da quella che ci ha raccontato la cronaca: quella di una donna tormentata da un profondo travaglio interiore e dal dubbio, che l’ha sempre accompagnata, di essere abbandonata da Dio.
Ci saranno testimonianze del suo padre confessore, del Cardinale Angelo Comastri e di un medico del Policlinico Gemelli. Una serie quella in partenza da questa sera condotta e curata come sempre dal vice direttore di Rai2 Roberto Giacobbo che inizia quindi da un personaggio storicamente molto importante, anche spiritualmente parlando. Giacobbo vittima per altro di una spassosa imitazione da parte di Maurizio Crozza quando mette in scena durante i suoi spettacoli la parodia di Voyager, per l’occasione ribattezzato “Kazzenger” e proprio a proposito di questa imitazione Giacobbo ha dichiarato all’Ansa:
Mi diverte molto e fa parte del gioco. Anzi ne vado quasi fiero visto che sono l’unico personaggio che continua a replicare da anni. Si vede che funziono… Ci siamo incontrati una volta a Milano e ci siamo salutati e fatti a vicenda i complimenti….
Giacobbo torna poi sulla fantomatica presunta fine del mondo :
Giacobbo torna poi sulla fantomatica presunta fine del mondo :
Certo che non finirà il mondo. Non può finire il futuro. Non soltanto i Maya, ma prima di loro gli antichi egizi, i nativi americani, i cambogiani fino ad arrivare a Nostradamus. Tutti dicono la stessa cosa: che finirà un periodo difficile e ne comincerà un altro molto più positivo. L’equivoco nasce dal fatto che se il nostro calendario, che ha un’inizio e una fine si sviluppa su 365 giorni il loro, quello dei Maya che ha pure un inizio e una fine, ma si sviluppa su più di 5 mila anni. Quindi non finisce il mondo ma solo il calendario maya.
Ecco Crozza in “Kazzenger” :