pubblicato 4 Luglio 2016 aggiornato 9 Novembre 2020 16:10
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Giacobbo ricorda che questa edizione di Voyager sarà più breve, perchè a cavallo di due grandi eventi sportivi. Quindi loda le capacità degli italiani nell’aver inventato oggetti utilizzati ovunque: se non ci fossimo stati alcuni personaggi italiani ad inventarli, come sarebbe il mondo?
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Il viaggio nell’Italia, però, parte dall’America, e dal Monte Rushmore: per Giacobbo viaggiare a bordo dell’elicottero “è come essere in un film”.
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L’opera la si deve a Luigi Del Bianco, capo scultore originario di un paese vicino Pordenone del Monte Rushmore, a cui iniziò a lavorare nel 1933.
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Del Bianco si occupò di Jefferson, del granito tra questo e Lincoln, e degli occhi di Washington.
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Il viaggio permette a Giacobbo di fare una deviazione e vedere i lavori su una nuova statua, dedicata a Cavallo Pazzo.
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La lapide che ricorda chi ha lavorato al Monte Rushmore ricorda anche Del Bianco.
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Il punto originario da cui poter vedere il Monte Rushmore non è la terrazza su cui vanno tutti, ma un luogo più riservato.
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Giacobbo non si fa mancare una tappa a New York, visitabile sul sito di Voyager attraverso delle telecamere speciali a 360 gradi.
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A Little Italy c’è una lapide dedicata a Peter Cesar Alberti, primo italiano arrivato a New York.
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Una vecchia banca ora ospita un museo dedicato alla promozione della cultura italiana. Proprio qui si trova una vetrina riservata a Luigi Del Bianco.
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Per chi ancora non avesse capito chi è Luigi Del Bianco, Giacobbo si reca da Lou Del Bianco, nipote di Luigi.
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L’occasione serve anche a ricordare la storia dei migranti italiani in America.
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Lasciata l’America, Giacobbo arriva nel Nord Italia, a Genova. Non è un caso: da qui partì Cristoforo Colombo.
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Il viaggio a Genova parte dai sotterranei della città, dove si trovano numerosi resti umani di persone morte di peste.
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I luoghi in cui si trova Giacobbo ora erano stati sommersi dall’alluvione.
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Ad un certo punto, Giacobbo deve strisciare. Un servizio davvero difficile, tant’è che alla fine il conduttore ringrazia la troupe e tutta la Rai.
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Si risale in superficie, dove si parla di Paganini, il cui fantasma sembra apparire ancora in città. Il musicista fu imprigionato per una settimana nella torre del Palazzo Ducale, perchè avrebbe violentato una minorenne. Acnhe lì, però, gli era permesso suonare.
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La frase “Paganini non ripete” fu detta dal musicista al futuro Re di Sardegna Carlo Felice di Savoia, che gli chiese di ripetere una sua esibizione.
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L’abitazione di Paganini è stata demolita, ma grazie alla tecnologia viene “ricostruita”.
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L’impetuosità con cui suonava Paganini spesso portava a fargli saltare le corde del suo violino. In molti dicevano che sembrava il diavolo: il suo aspetto, magro e pallido, aiutava a diffondere questa credenza.
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Da Genova a Cremona, città natale di Stradivari.
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I 500 Stradivari arrivati integri oggi sono suonati dai migliori violinisti.
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Fausto Cacciatori è il custode dei Stradivari, l’unico a cui è permesso di aprire le teche contenenti gli strumenti. Giacobbo lo aiuta nel prelevarne alcuni esemplari.
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I due Stradivari sono suonati da Manrico Padovani e Natasha Kornakova.
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Si ritorna a Genova, per ricorda un cantautore genovese: Fabrizio de Andrè.
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Si passa all’Istituto Italiano di Tecnologia, dove si lavora a strumenti che potrebbero aiutare l’uomo nel futuro,
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Qui si trova un robot dalle fattezze umane, studiato per salvare l’uomo in situazioni di emergenza.
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Il robot è dotato anche di due telecamere ed un laser per poter analizzare meglio il luogo in cui lavora.
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E Giacobbo “passeggia” con lui.
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L’Inail Lab vuole rendere le idee dell’Iit dei prodotti da vendere sul mercato.
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A Genova si trova anche il Mantillo, reliquia su cui si troverebbe il volto di Gesù.
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La reliquia per anni è stata custodita in una cassaforte segreta.
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Da Genova a Ferrara. Il Palazzo dei diamanti ne conterrebbe uno vero.
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Prima però, grazie alle magie del montaggio, si va a Londra, per intervistare Paolo De Coppi, che ha lavorato sulle cellule staminali nel liquido amniotico.
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Si ritorna a Ferrara, a Largo Castello.
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Un’esclusiva del programma: l’atto di “nascita” dell’Università.
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Di Ferrara è anche l’uomo da cui si sarebbe ispirato Nostradamus, ovvero Sigismondo Fanti, di cui Nostradamus fu allievo.
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Renuccio Boscolo, studio delle centurie di Nostradamus, nel 2004 disse che il prossimo Papa sarebbe stato un gesuita di origini piemontesi. Come, appunto, Papa Bergoglio. Una profezia che arriva da Fanti.
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Si lascia il Palazzo dei Diamanti di Ferrara per andare a Cremona, al Torrazzo.
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Alessandro Mainanti è colui che si occupa di caricare l’orologio del Torrazzo.
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Giacobbo sale fino a dove si trovano le campane del Torrazzo, che suonano però solo in occasioni speciali.
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Il conduttore ha anche la possibilità di far suonare la campana del Torrazzo.
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La sigla di Voyager viene suonata con i violini di Stradivari. La puntata finisce.
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aggiornamento automatico
Correte a mettere un “Mi piace” alla pagina Facebook di Voyager: questa sembra essere una delle ossessioni di Roberto Giacobbo che, in questa mini-serie del suo programma, ha deciso di compiere un viaggio lungo l’Italia degli inventori senza cui il mondo, oggi, dovrebbe rinunciare ad invenzioni e strumenti indispensabili.
Cambia il tema del programma, ma non cambia lo stile della trasmissione: Giacobbo è davvero appassionato a quello che dice e che mostra, al punto da metterci la faccia lui stesso anche quando si tratta di andare nei sotterranei di Genova e di “cercare di essere il meno invasivo possibile” (finendo con l’entrare in un pertugio, lui, alto quasi due metri).
Ma Voyager, prima che divulgazione scientifica, è soprattutto questo: il suo conduttore. Giacobbo soddisfa la propria curiosità, cercando di fare in modo che questa sia la stessa del pubblico. Che si tratti di sorvolare il Monte Rushmore o New York, o di passare lungo Genova, Cremona o Ferrare, l’occasione è sempre ghiotta per ricordare al pubblico che quello che sta facendo è un grande viaggio alla scoperta di scienza, misteri e Storia.
Un mix di elementi che, certamente, a volte fa storcere il naso: affiancare la visita all’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova alla chiesa dove si trova una reliquia che sarebbe stata toccata da Gesù, per poi andare a Palazzo dei Diamanti Ferrara ma giusto per dare la linea a Londra per un’intervista al medico che ha lavorato alle cellule staminali fa un po’ perdere il filo del discorso.
Una confusione nel montaggio e nella scaletta che non si perdona neanche a Giacobbo, la cui passione, nel corso della puntata, diventa quasi un’ossessione, sottolineata dalla richiesta di vivere il programma anche sui social network, scoprendo le riprese a 360 gradi ed in esclusiva. Ma Voyager non è nè vuole essere una delle produzioni di Piero ed Alberto Angela: il programma di Raidue punta ad un pubblico diverso e, soprattutto, ad una divulgazione diversa, fatta più di stupori che di interessamento. Una divulgazione pop, che prima di informare deve piacere.
Voyager-Italia Straordinaria, puntata 4 luglio 2016: anticipazioni
E’ tutta dedicata alla nostra Italia straordinaria questa nuova ‘mini-stagione’ di Voyager, il programma di Roberto Giacobbo che torna su Rai 2 questa sera, lunedì 4 luglio, con la prima delle sue quattro puntate.
Una vera e propria miniserie per raccontare la straordinarietà del nostro Paese anche attraverso i social e anche mediante materiali realizzati appositamente per la fruizione web, come le foto e i video a 360°, amatissimi dai frequentatori di Facebook. Inoltre, per favorire la circolazione dei contenuti all’estero, del programma verrà realizzata una versione da un’ora, sottotitolata in inglese.
La domanda intorno cui ruota questa speciale miniserie di Voyager è “Come sarebbe il mondo se l’Italia non fosse esistita?”. Cosa sarebbe successo se nessuno avesse inventato e creato le cose che hanno inventato e creato gli Italiani?
Le quattro puntate di questa serie divideranno l’Italia in quattro zone: nord, centro, sud e isole. Si comincerà dal nord, toccando tre città rappresentative, da ovest ad est: Genova, Cremona, Ferrara.
Voyager – Italia Straordinaria| 4 luglio 2016 | Prima puntata
Si incontreranno gli scienziati dell’IIT, l’Istituto Italiano di Tecnologia, una struttura che raccoglie il mondo a Genova: un’eccellenza che vede lavorare insieme ricercatori provenienti da ogni parte del globo per la costruzione del nostro futuro e per il miglioramento del nostro presente.
Tra gli italiani più famosi della storia c’è anche il genovese Niccolò Paganini. Suonava in un modo a tal punto irripetibile che i suoi contemporanei hanno pensato a un patto con il diavolo. Eppure, in queste voci pare ci fosse un fondamento di verità. E grazie alla grafica 3D sarà ricostruita la casa natale del violinista, distrutta decenni fa per fare posto alla costruzione di un nuovo quartiere.
Da Paganini al liutaio cremonese Antonio Stradivari: un suo violino è stato battuto all’asta a 45 milioni di dollari, prezzo di partenza. Cosa lo ha reso il più grande liutaio di tutti i tempi? E ancora, Cremona ci regalerà la scalata del Torrazzo, la torre dell’orologio in muratura più alta del mondo.
Quindi ci si sposta a Ferrara, la prima città moderna d’Europa grazie a Ercole d’Este, il duca che disegnò la sua pianta su quella delle stelle. Ma a Ferrara appartiene anche un altro straordinario italiano, un uomo di scienza amico di Leonardo da Vinci: trattasi di Sigismondo Fanti, di cui Nostradamus si dichiarò debitore. E dalle profezie di Nostradamus, il suo più esperto traduttore, Renucio Boscolo, avrebbe previsto nel 2004 l’elezione al soglio pontificio di Jorge Mario Bergoglio. Come ha fatto?
Voyager – Italia Straordinaria| Come seguirlo in tv e in live streaming
La miniserie di Voyager va in onda ogni lunedì in prima serata su Rai 2 e contemporaneamente in live streaming sul portale Rai.tv.
Voyager | Second Screen
Per seguire la prima puntata di Voyager 2016 vi consigliamo il nostro liveblogging, al via alle 21.10 su TvBlog. Ma il programma ha una sua pagina Facebook e anche un suo profilo Twitter, . L’hashtag è #Voyager
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