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VORREI TANTO ESSERE UN TRANS

Ci sono giornate televisive che, anche se non vuoi, ti danno qualcosa, nel bene e nel male. Accade quando, senza accorgertene, finisci dritto dentro un reality show e non lo sai. Ti tocchi gli occhi, il corpo, le mani sul remote ovvero telecomando, pensi di controllare tutto; e invece sei controllato per benino, e non

14 Febbraio 2006 23:52

Nadia Almada, transessuale vincitrice del Grande Fratello britannicoCi sono giornate televisive che, anche se non vuoi, ti danno qualcosa, nel bene e nel male. Accade quando, senza accorgertene, finisci dritto dentro un reality show e non lo sai. Ti tocchi gli occhi, il corpo, le mani sul remote ovvero telecomando, pensi di controllare tutto; e invece sei controllato per benino, e non ti si lascia neanche un ossicino da succhiare in santa pace. Per fortuna, in questi giorni ci sono le Olimpiadi sul ghiaccio che infiammano provvisoriamente lo sguardo e promettono un rimbambimento di quindici giorni fatto di combinate, slalom, slittino e pattini, inni e medaglie. Come viaggiano veloci sugli sci e sulle lame anche coloro che non vinceranno neanche un bronzo ma sono lì, sottratti ai chili in più,alle diete , allo jogging e ai dibattitti elettorali. Fateci caso. La campagna elettorale cominciata subito dopo Natale, e anche un pò prima, è già finita. Gli scontri essenziali sono stati fatti. Manca il clou, lo spettacolo da Madison Square Garden, ma forse i pugili Berlusconi e Prodi non si sentono del tutto in forma e cercano di guadagnare giorni per rifinire quel che rimane di una forma fisica (solo?) deformata e spompata. In realtà, gli spompati siamo noi e non ci solleva quasi più nulla.
Palpebre abbassate, bocche chiuse, sessi spenti. Si va rassegnati al voto. Anzi, il voto sembra una fatica, e noi i minatori dei massmedia che non sappiamo neanche più cosa scavare. Ma, un momento.
Dicevo di giornate che sembrano televisivamente uguali alle altre e non lo sono. Sono ventiquattro ore speciali che si destano, danno la sveglia solo dopo i tg, perchè prima l’Italia delle casalinghe, dei pensionati, dei malati, dei guardiani del faro, delle guardiole, delle guardie di vigilanza, di chi marina l’ufficio o la riunione di condominio o l’assemblea di partito o di corporazione , sta in un altro mondo; insomma, perchè questa Italia,prima dei tg, si è fatta una pera lunga un’ eternità con la mattina con noi, con vci, il pomeriggio al posto mio e al posto tuo, l’Italia in pettegolissima o in direttissima o in binario morto (che sono poi la stessa cosa), la sera con gli affari nostri, vostri, loro e de li mortacci di tutti.

Per svegliarsi, il cittadino si mette a sede per godersi la prima serata che ormai arriva fino alla terza perchè così vole il palinsesto che deve raccattà pubblicità per pagà gli stipendi al principale e ai dirigenti tutti. Poichè allo stagista,al precario, al tempo determinato, all’avventizio, nessuno dà un euro in più, mentre se li beccano gli impiegati garantiti, i capistruttura stragarantiti dal partito di riferimento, da quattro sgallettate e sgallettati che pensano di fare i conduttori mentre si attaccano al tram del nulla.

Dicevo di una giornata fuori del comune di residenza televisiva. Per me, strano, una giornata così è principiata prima della prima serata che finisce alle soglie della quarta, ore in cui ho da annà a letto perchè me debbo stonà all’ alba con la sveglia del telefonino e me debbo preparà per escì, li mortacci. E’ principiata quando ho visto nel bel rettangolo de casa mia la foto di quel camionista poveraccio che ha fatto fuori mezza famiglia e poi si è sparato, lasciando quasi cadaveri du figli. Bel quadretto de famiglia. Tutta colpa dei polli, dice lo speaker, e della gente che nun li magna.

Ma quali polli? I polli siamo noi che, a prescindere dall’aviaria (anche un aviere sa cos’è), adesso che manca il gas russo della terra rivoluzionaria sovietica ce venghino a dì che ce serve il nucleare, Chernobyl è passata in cavalleria (non ho mai capito perchè se passa in cavalleria quando la memoria te tradisce).
I polli semo noi che alla Tav, roba de treni e de velocità, ce pensamo perchè perchè ormai non ce moveno nè per autostrade, nè per strade de città, nè per viottoli di campagna.
I politici dicono una cosa e poi ne dicono un’altra. Sta Tav è veloce come una tartaruga e se ne parlerà quando farenno er Mose, er ponte sullo Stretto, er raddoppio delle ferrovie e dei tratturi nel Sud.
I polli semo noi…Basta, lo scenario è noto, lo abbiamo davanti e non ci irrita neanche più, circola una sorta di rassegnazione, siamo come il sacco per i pugili ammaccato dai colpi e pensoso come un barbone nel freddo di un angolo del centro storico. Siamo attoniti e confusi. La tv non ci aiuta.

I ragazzi di Tv Blog cercano disperatamente di giocare con i messaggi chi sia il trans nel Grande Fratello. Centinaia e centinaia di messaggi. Luxuria tenta sempre sul video di far ragionare Gasparri e il mastino Belpietro. Ad un giornale, Luxuria ha detto che non si fa operare, nè donna nè uomo, vuole restare così com’è, con il suo casco di capelli e il rimmel sugli occhi che meriterebbero una bella veletta per il bel volto antico che possiede. In realtà, nessuno sa dove andare e preferisce i transiti e i trans, ossia situazioni o persone che alludono, propongono, promettono una fase di passaggio.
Ma non si sa, il più delle volte. Un passaggio per dove? Ma comunque non è forse meglio essere in passaggio che fermarsi ai bus stop delle messe cantate dei talk show, dei varietà che occhieggiano alla cultura, della cultura che vende l’anima e anche il didietro allo spettacolo, della informazione che titilla se stessa, sperando di trascinare tutti in una sagra della mastrubation without revolution?

Intanto, quel delitto completato da un suicidio nella famiglia di Verona che non c’è più, quella strage commessa per la crisi dei polli (che non siamo noi) e per la paura di un domani senza guadagni e quindi senza futuro, è stata troppo tranquillamente risolta. Ci vorrebbe un Truman Capote per indagare e farci capire almeno una parte di un atto fatto “a sangue freddo”. Ma in quel di Verona il caso è più complicato. Si ricollega a un delitto perpetrato da un certo Cannarozzo ad Ancona, mi pare, che entrò molti anni fa- nel pieno del miracolo economico- in un cinema e ammazzò un bel pò di spettatori. Chi sa dirci qualcosa? chi risponde alle nostre domande? Vorrei essere un trans, transitare, andare oltre. Il fatto efferato e sintomatico di Verona è rimasto appiccicato nella gomma per mosche delle televisioni, e in esso scompare.

Ma, non vi preoccupate. Mi verso un’acqua nè troppo gasata nè troppo liscia. Accendo le tv tutte insieme e mi godo sui vari canali la pantomima dell’ultima polemica in corso. Poi, sbadiglio e vado a ripormi. Se ne parla domani e dopodomani. Ma basta con le domande hard core : e la parcondicio? e quando si vota? e che succederà? Pubblicità.
ITALO MOSCATI