Volare – la grande storia di Domenico Modugno: Vincenzo Bocciarelli è Gino Latilla – l’intervista di TvBlog
TvBlog intervista l’attore Vincenzo Bocciarelli per la sua partecipazione a Volare – la grande storia di Domenico Modugno. Interpreta il cantante Gino Latilla
Dopo tanta attesa e alcuni rinvii, arriva su Rai Uno la miniserie Volare – la grande storia di Domenico Modugno, che vede protagonista Beppe Fiorello nei panni dell’indimenticato cantante. Ad affiancare Fiorello in questa avventura ci saranno altri apprezzati attori che si sono fatti conoscere in fiction e film tv di successo, come ad esempio Vincenzo Bocciarelli, che ha raggiunto la popolarità, tra le altre cose, con la sua interpretazione del marchese Andrea Obrofari in Orgoglio. In quell’occasione Vincenzo ha imparato musica e canto, materie che gli torneranno utili per questa fiction, dove interpreta il grande cantante Gino Latilla. Lasciamo quindi che sia lui, dall’interno di questa esperienza, a raccontarci l’atteso film tv in due parti che potremo seguire su Rai Uno subito dopo Sanremo, il 18 e 19 febbraio.
Ti vedremo nella miniserie Volare – la grande storia di Domenico Modugno, nei panni di Gino Latilla. Ci racconti il tuo personaggio all’interno della storia, quale è il suo ruolo nella vita di Modugno?
Per me è stata una bellissima esperienza. Considero questa mia partecipazione come un mio umile ma sentito omaggio al grande cantautore. Il mio personaggio è Gino Latilla, grande stella della canzone popolare italiana degli anni ’50. Tanto per ricordare “… Son tutte belle le mamme del mondo…”. Gino Latilla, insieme alle altre grandi stelle dell’epoca come Nilla Pizzi, Claudio Villa, Jhonny Dorelli e tanti altri, sono testimoni della grande vittoria Sanremese di Modugno del 1958 e proprio Latilla “battezza” in un certo senso la nascita della nuova stella Modugno. È stato emozionante rivivere quelle atmosfere al Teatro Bagaglino di Roma ricostruito ad immagine e somiglianza di Sanremo. Mi sembrava di vivere un sogno. Sono questi i momenti in cui capisco il perchè abbia voluto scegliere il mestiere dell’attore, soprattutto assistendo alla bravura di Beppe Fiorello, alla passione e all’amore che ha regalato visceralmente al protagonista.
Come ti sei rapportato al tuo personaggio e come ti sei preparato a questo ruolo?
Mi sono rivisto tutte le immagini e i video che ho trovato su Latilla. L’importante era penetrare nel modus-vivendi dell’epoca: la postura, l’attitude, il modo di parlare che è notevolmente cambiato rispetto ad allora, il tutto amalgamato dall’occhio sapiente del nostro formidabile regista Riccardo Milani che ha riunito i puzzle come un grande mosaico.
Sappiamo che Beppe Fiorello, che interpreta Modugno, ha cantato davvero. Anche tu? E quale rapporto hai con la musica?
Con la musica ho un rapporto che si è molto intensificato già ai tempi di Orgoglio, quando suonavo il pianoforte attraverso le mani del marchese Andrea Obrofari. Poi ho successivamente inciso un CD di poesie e canzoni dal titolo Je t’aime, insieme a Eva Lopez nel quale mi sono sperimentato nel canto per poi cantare nuovamente in vari musical. Amo cantare, anche se il primo impatto con il canto fu non proprio il massimo: quando ancor bambino feci il provino allo zecchino d’oro e fu un disastro. Ci ho messo anni a superare quell’empasse… Ma alla fine, grazie allo studio, ho fatto pace con me stesso.
Quale è il ricordo di questa avventura che porterai con te anche in futuro?
Aver potuto donare la mia pennellata in questo grande affresco magico e meraviglioso che è la fiction “Volare”. Porterò con me il ricordo del bellissimo feeling che si e’ creato tra tutti noi attori del film. L’essere stato a Sanremo nel 1958 con la solarità e la simpatia di Gino Latilla.
Secondo te, che hai vissuto la fiction dall’interno, quali saranno i motivi per cui avrà successo?
Quando c’è la qualità “vera” il successo e’ garantito. Per questo motivo quando mi e’ stato proposto questo “cammeo” ho accettato di corsa. Il solo fatto di essere presente in un capolavoro del genere con grandi attori ha fatto crescere in me l’entusiasmo e la voglia di tornare alla fiction italiana. Ricordo che per me Volare significa il riaffacciarmi al mercato italiano dopo la mia esperienza bollywoodiana con il film che mi ha visto protagonista dal titolo “La strada dei colori”.
Quando si portano in tv le vite di grandi personaggi del nostro Paese, spesso si corre il rischio di non piacere perché si ‘romanza’ troppo. Credi che questa fiction sia immune da questo rischio?
Un po’ di “fiction” ci vuole sempre altrimenti sarebbe un documentario… Ma in questo caso “Volare” e’ il giusto connubio tra ricostruzione storica e la magia del racconto.
Beppe Fiorello ha ricevuto l’apprezzamento della moglie e della famiglia di Modugno. Tu hai avuto la possibilità di confrontarti coi familiari di Latilla?
No, non ho avuto questo confronto.
Come ti sei trovato sul set?
Mi sono trovato benissimo, a parte il caldo torrido e i costumi dell’epoca molto pesanti. Quando tornavo a casa dal set continuavo a canticchiare le melodie del film…
Tra le altre tue esperienze televisive, in film e fiction, ce n’è una a cui sei particolarmente legato e perché?
Oltre ad Orgoglio che mi ha regalato una valanga di affetto e amore dal pubblico, il mio pensiero speciale va a Lorenzo Fabri, il pittore del film indiano La strada dei colori… Una esperienza indimenticabile.
Per il tuo impegno teatrale e la tua carriera hai ricevuto numerosi premi. Credi che il palcoscenico teatrale sia imprescindibile per chi vuole intraprendere la carriera d’attore?
Si, è assolutamente imprescindibile, anche se ci sono casi di attori straordinari nati e cresciuti solo sul set. Ma sono vere rarità. Ognuno è fatto in maniera diversa, ma resta ferma l’assoluta importanza di attingere dalla vita vera e trarre spunto dall’osservazione del prossimo nei diversi ed innumerevoli casi della vita.
Noi ci occupiamo di tv. Quando hai tempo la guardi? E cosa ti piace vedere sul piccolo schermo?
Film porno (ride, ndr) … Ma no, scherzo!!! Anche se ci sono prodotti che a volte rasentano o addirittura sono peggiori dei porno. Mi piacciono i programmi sui misteri e i vecchi telefilm della Rai.
Un sogno per il tuo futuro artistico?
Ovviamente mi vedrei bene come protagonista di una serie televisiva. Penso che sia arrivato il momento… Che dite? Magari in un remake di Uccelli di Rovo!
Ringraziamo Vincenzo Bocciarelli e gli auguriamo di realizzare questo sogno professionale.