Vivere: tempo scaduto. L’ultimo giorno di riprese
Con questo post diamo il nostro ultimo addio a Vivere, che con oggi ha davvero chiuso i battenti. Dopo 2130 puntate, cade il sipario sulla prima soap interamente prodotta da Mediaset, seconda in Italia dopo Un posto al sole. Stando a un ottimo articolo pubblicato su L’Espresso, è prevista per venerdì 23 maggio la messa
Con questo post diamo il nostro ultimo addio a Vivere, che con oggi ha davvero chiuso i battenti. Dopo 2130 puntate, cade il sipario sulla prima soap interamente prodotta da Mediaset, seconda in Italia dopo Un posto al sole. Stando a un ottimo articolo pubblicato su L’Espresso, è prevista per venerdì 23 maggio la messa in onda dell’ultima puntata.
Sul set di Telecittà si respira molta mestizia. Nonostante la promessa di impiegare l’intera troupe in un nuovo progetto di soap in prime time, per ora, 200 lavoratori sono a spasso e non è servita una proroga di tre mesi per migliorare le loro sorti. A tal proposito, colpisce la dichiarazione di Paola Bosani, da dieci anni responsabile dell’ufficio stampa Endemol, che continua a lavorare per Centovetrine:
“È peggio per chi resta”.
Questa sera si terrà una cena, che qualcuno preferisce dipingere come una festa ma in realtà presagisce molte lacrime. Al regista Fabrizio Portalupi toccherà l’ingrato compito di realizzare l’ultimo blocco e poi mandare tutti a casa, dopo un decennio di lavoro che ha comunque fatto la storia del daytime di Canale 5.
Ieri sono state girate le ultime riprese in esterni, eccezionalmente per il gran finale visto che dall’annuncio di chiusura – con successivo spostamento su Rete 4 – erano state annullate per ridurre i costi. L’epilogo vedrà chiusi i singoli anelli narrativi, ma lascerà aperta la trama complessiva, nella prospettiva che un giorno – chissà – possa ripartire.
Nonostante tutto, si impone il top secret per lasciare gli ultimi fedelissimi (pari ad una media ormai del 10%) con la suspence di sapere come va a finire. E la speranza di ritrovare i volti storici della soap per un ultimo saluto (si vocifera del ritorno del commissario Leoni per un cameo).
Il clima è di smobilitazione, tipico di chi prepara le valigie e se ne va per sempre. C’è chi si porta a casa pezzi di scenografia cui si è affezionato. Sarà un gigantesco, surreale trasloco senza destinazione, quello di Vivere, con scene e arredi che finiranno in magazzino, come dichiara la capo arredatrice Vera Castrovilli:
“Abbiamo 2000 metri quadri di allestimenti da smontare, staremo qui per altri due mesi”.
In ogni caso, finché é stata credibile e l’azienda ci ha “davvero” creduto, Vivere è stato un marchio vincente, in termini di ascolti e riscontro mediatico. Cerchiamo di ricordare i suoi momenti migliori, anziché la recente deriva che ne ha preceduto la scomparsa definitiva.