Vittorio Sgarbi confessa: “Berlusconi mi pagava 13 milioni di lire al giorno”
Vittorio Sgarbi parla del suo compenso economico ai tempi di quando conduceva la trasmissione “Sgarbi Quotidiani”
Vittorio Sgarbi non è nuovo a forti dichiarazioni, l’occasione si ripresenta per il nuovo appuntamento con La confessione che andrà in onda domani, 17 novembre, in seconda serata su Nove. Dal 1992 al 1999, Sgarbi ha condotto giornalmente per Canale 5 un programma di attualità che si intitolava Sgarbi quotidiani, in riferimento a quel lasso di anni, il critico d’arte racconta:
Berlusconi mi pagava una cifra che avrei inteso conservare per molto tempo, poi non ci sono riuscito. Partendo dal fatto che l’uomo che invidio e odio di più è Bonolis – che in 4 anni ha avuto 80 milioni di euro – ero riuscito a scavalcare il pregiudizio per cui un monologante non può parlare più di 6 o 7 minuti, il tempo di Barbato o di Biagi quando facevano le loro strisce quotidiane. Io ho dimostrato che potevo arrivare ad un intero blocco di 13 minuti senza che calasse l’ascolto ed ero pagato un milione al minuto, quindi ogni giorno avevo 13 milioni di lire.
Sgarbi è stato cacciato da Mediaset ogni volta che ha ricoperto una carica pubblica, lo ammette con parole sue:
Evidentemente io, e questo me lo disse Berlusconi, non sono governabile. Io voglio governare, non essere governato. In questa logica ti cacciano perché tu sei fuori dalla loro richiesta di poterti controllare.
A proposito, c’è da ricordare un episodio: In una puntata della sua trasmissione di allora, il critico d’arte rimase in silenzio per l’intera durata della messa in onda, pare, proprio per una protesta contro Berlusconi, riguardo la possibilità di criticare il Cavaliere nella sua campagna elettorale del 1994.