Vite in ostaggio, l’ultimo film-tv di 6 passi nel giallo, su Canale 5
Su Canale 5 Vite in ostaggio, l’ultimo film del ciclo di 6 passi nel giallo, su Canale 5
Si chiude con “Vite in ostaggio” il ciclo di film-tv di “6 passi nel giallo”, che Canale 5 ha inaugurato più di un mese fa e che ha visto sui piccoli schermi italiani attori di calibro internazionale lavorare con i colleghi italiani delle fiction.
Scritto da Stefano Piani ed Alberto Ostini e diretto da Lamberto Bava, anche questo film rispetta la formula dei precedenti. Protagonista, infatti, è Kevin Sorbo, meglio noto per il ruolo di Hercules nell’omonima serie tv, qui nei panni di Dave McBain, padre di famiglia che si trova in casa, al telefono, mentre poco distante tre ladri stanno commettendo un furto in discoteca.
Mathias (Antonio Cupo) e Kyle (Christoph Hulsen), però, si lasciano fuggire la situazione di mano ed uccidono il figlio del proprietario del locale. Nel fuggire in auto insieme a Gabriel (Andrea Miglio Risi) hanno un incidente, che li costringe ad uscire dal mezzo lasciando il bottino.
Vite in ostaggio, il film-tv di 6 pass nel giallo
In cerca di un nascondiglio dalla polizia, i ladri entrano in casa di Dave e prendono in ostaggio sua moglie Giovanna (Jane Alexander) ed i figli Thomas ed Alice. I tre non sanno che fare: la ferita di Mathias, causata dall’incidente, peggiora, mettendo a rischio l’equilibrio all’interno del gruppo, con Kyle deciso a prendere il comando.
Dave, però, non è chi ha sempre detto di essere alla sua famiglia, e nasconde un segreto. Un segreto che, adesso, tornerà utile per cercare di salvare Giovanna ed i suoi figli…
L’ultimo dei sei film, in realtà, è stato il primo ad essere realizzato, come ammette lo stesso regista:
“E’ stato il primo passo, il primo ad essere girato. Mi sono cimentato in una storia classica, un noir, una sceneggiatura ben strutturata. Una storia già narrata nel passato da grandi maestri del cinema. Mi sono divertito. Una suspence serrata, una storia mai prevedibile, continui colpi di scena, scanditi da un montaggio ritmato e da tante inquadrature. Lo studio dei vari personaggi, mai scontati, con una storia interiore, e con i volti di attori bravi e credibili, aiutano lo svolgersi del racconto. Il risultato? Spero che il pubblico lo gradirà; io mi sono divertito”.
Il pubblico, in realtà, ha già mostrato uno scarso gradimento di fronte a questo ciclo film, non andando mai oltre i tre milioni e mezzo di telespettatori ed il 13% di share. “Vite in ostaggio” potrebbe confermare questa tendenza.
