15 settembre 2023: segnatevi questa data, perché sarà il giorno in cui debutterà Vita da Carlo 2, seconda stagione della serie tv con protagonista Carlo Verdone. E segnatevi anche la sua nuova casa, Paramount+: dopo la prima stagione ordinata da Prime Video, infatti, la serie trasloca e si sposta sulla piattaforma di Paramount che, proprio il 15 settembre, compirà il suo primo anno in Italia.
Un compleanno che sarà festeggiato con i nuovi episodi della serie che trasforma in comedy la vita di Carlo Verdone, qui nei panni non solo del protagonista, ma anche dello sceneggiatore (con Pasquale Plastino, Ciro Zecca e Luca Mastrogiovanni) e del regista (in alternanza con Valerio Vestoso).
Vita da Carlo 2 continuerà quindi a prendere spunto da eventi realmente accaduti a Verdone, adattandoli al linguaggio della serie e della commedia. Davanti al giovane pubblico del Giffoni Film Festival, che ha dedicato alla serie un apposito panel, Verdone ha anche fornito qualche anticipazioni sulla trama della seconda stagione, insieme a due dei nuovi ingressi della serie, ovvero Sangiovanni e Ludovica Martino.
In Vita da Carlo 2, Verdone continua ad inseguire il proprio sogno di dirigere un vero film d’autore: l’occasione gli si propone quando trova un libro che vuole adattare per il grande schermo, raccontando la sua giovinezza e la sua storia con una ragazza di nome Maria. Il produttore accetta l’idea ad una condizione: ad interpretare Carlo da giovane ci deve essere Sangiovanni.
Per Carlo, però, la cosa è difficile da digerire: non solo perché Sangiovanni non è un attore, ma anche perché non è romano ma vicentino. Ad ogni modo, trovata anche l’interprete femminile (Martino), le riprese possono iniziare e, con un colpo di scena finale che ovviamente non è stato svelato, Carlo si ricrederà sulle capacità di Sangiovanni.
“Interpretare Carlo da giovane mi ha onorato”, ha detto Sangiovanni. “È stato divertente, Carlo da giovane condivide alcune emozioni che provo io. É stato strano, ma non troppo: alla fine recito anche delle battute in dialetto!”.
Martino, invece, ha espresso tutta la propria sorpresa nell’essere scelta da Verdone: “Non me l’aspettavo, era un sogno anche solo incontrarlo. Spero che mi porti fortuna così come l’ha portata alle attrici con cui ha lavorato”.La stagione vedrà insomma il confronto tra generazioni, facendo di Verdone portavoce di un messaggio che lui stesso ha voluto sottolineare durante il panel:
“I giovani sono il futuro del nostro Paese, dobbiamo averne cura, esaltarli e poi lasciarli andare da solo. Dobbiamo comprenderli per continuare a raccontare storie vere”.
Ecco perché Sangiovanni e Ludovica diventano centrali nella seconda stagione, ma non saranno le uniche novità: se il cast della prima stagione è stato praticamente tutto confermato (ritroveremo Max Tortora, Caterina De Angelis, Antonio Bannò, Monica Guerritore, Claudia Potenza e Maria Paiato), entrano nel cast anche Stefania Rocca (che sarà un nuovo interesse romantico del protagonista) e Fabio Traversa, che ritrova Verdone dopo “Compagni di scuola” e “Ma che colpa abbiamo noi”.
Numerosissime e anche di prestigio le guest-star che, nei panni di loro stessi, arricchiranno gli episodi: tra questi, Claudia Gerini, Christian De Sica, Gabriele Muccino, Zlatan Ibrahimovic e Maria De Filippi. Presenza che sono diventate “necessarie”, secondo Verdone, man mano che la sceneggiatura prendeva forma.
Sarà una stagione più basata su fatti di fantasia che sulla vita reale di Verdone (“dal 70% della prima stagione al 50% della seconda”), ma Vita da Carlo 2 manterrà intatto il modo in cui l’attore, sceneggiatore e regista osserva il mondo che lo circonda. Un personaggio, ma anche una persona, che nonostante i traguardi raggiunti coltiva ancora dei sogni.
“Nella realtà il mio sogno sarebbe fare qualcosa di differente, proprio come cerco di fare nella serie”, ha confessato Verdone. “Magari anche se visto da poco pubblico, ma vorrei fare vedere un altro lato di me. Ci ho provato con i libri, e mi è andata bene”.
Attore, sceneggiatore e regista: Verdone è anche la persona ideale a cui chiedere cosa pensa dello sciopero dei sceneggiatori e dei registi americani in corso:
“Sono d’accordo con loro. Se arriveremo al punto in cui riproporranno Verdone a 38 anni, comprando la mia immagine, sarà la morte del cinema d’autore. Aveva ragione Godard, quando disse ‘Addio al linguaggio’. Stiamo attenti agli algoritmi, che definiscono il finale della tua opera: il finale deve essere deciso dagli autori. Questo sciopero è sacrosanto, mette subito i paletti. Se interviene l’intelligenza artificiale, finisce l’arte”.