Ieri sera Giulia Sarti del Movimento 5 Stelle è stata ospite in collegamento della puntata di Virus – Il contagio delle idee, il talk show flop di Raidue condotto da Nicola Porro. La deputata grillina (anche in questo caso non particolarmente brillante, come già aveva dimostrato a Servizio Pubblico a dispetto invece di un più preciso e convincente Luigi Di Maio) ha subito offese (sessiste, come direbbe la Boldrini) da parte di Vittorio Sgarbi.
Il critico d’arte ha fatto letteralmente irruzione da dietro le quinte, poco prima del suo blocco tutto dedicato a Caravaggio, per contestare le parole della grillina che aveva detto “se incontrassi Napolitano gli chiederei cosa si diceva due anni con Mancino al telefono e come ha potuto interferire così tanto nell’indagine della procura di Palermo sulla trattativa Stato-mafia”. A quel punto Sgarbi ha sbottato:
Napolitano non può essere accusato di cose insensate. In compenso, il capo di questa signora è un assassino. Condannato. Pregiudicato. Lei dipende da un pregiudicato assassino. Pensi alle sue condanne, befana. Pensi a quell’assassino di Grillo.
La Sarti, che si è detta dispiaciuta di “partecipare a questo teatrino”, è stata per tutta la puntata oggetto di un’operazione molto simile ad un linciaggio verbale da parte degli ospiti in studio, dal giornalista Tommaso Cerno al deputato Pd Ernesto Carbone fino all’europarlamentare di Forza Italia Licia Ronzulli. Nicola Porro è invece apparso sincero e corretto sottolineando più volte come la presenza della grillina (alla quale comunque non ha risparmiato domande ‘scomode’) avesse stimolato particolarmente la dialettica degli interlocutori. Che talvolta hanno esagerato, come dimostra il caso Sgarbi, il quale ha successivamente illustrato I bari di Caravaggio con molta maggiore sobrietà.