“Ho visto due ore e mezza della tua trasmissione e sono stravolto” (Vittorio Sgarbi, parlando con Nicola Porro, riassume tutto).
Il Virus proposto questa sera da Nicola Porro, meno diplomatico del solito (in due occasioni ha preso posizione contro il M5S e contro Laura Boldrini), è molto diverso da quello del luglio 2013. La trasmissione di Rai2 – che nel corso dei mesi ha apportato molte, troppe, modifiche – è cambiata radicalmente rispetto all’esordio di poco più di un anno fa e si è dimostrata ancora alla ricerca di un’identità (anche se Porro pare non aver dubbi sul target: “Ci rivolgiamo al pubblico liberale di centrodestra, che ha solo noi come riferimento”). D’altronde per sollevare gli ascolti qualcosa bisognava mutare.
Almeno a giudicare dalla puntata di stasera, il talk è tornato prepotente e a farne le spese sono stati i reportage, ridotti al minimo sindacale (in realtà relegati all’appuntamento in seconda serata del venerdì). Il programma si è (purtroppo) allungato fino alle 23.58, eppure Porro oggi all’Ansa aveva dichiarato:
Battere Santoro? Ma no, non si possono paragonare le mele con le pere. Non si può confrontare la mia trasmissione con una che dura un’ora di più. Io posso fare un confronto solo con me stesso.
Corretta l’intuizione di allargare lo spazio a Pagella Politica per il fact checking, mentre resta incompiuta l’idea di interazione con Twitter con tanto di redattrice promossa a responsabile web come una Giulia Innocenzi qualsiasi (Greta Mauro, ex volto La7). Sacrosanto il restyling dello studio, che ne guadagna in modernità.
Capitolo a parte meriterebbe il commento sulla scelta del tema della puntata, ossia il terrorismo islamico. Argomento non di facile presa per il pubblico mainstream, ma che Porro con capacità ha reso più o meno accessibile a tutti con brevi interventi chiarificatori. Restiamo scettici sulla necessità dell’intervista finale con personaggi che con l’attualità politica nulla hanno a che vedere (Gianluca Vacchi, per esempio). In Rai non c’è nessuno più bravo di Porro a gestire questi spazi? Non sarebbe opportuno staccare questo segmento che, come stasera, nulla aveva a che fare con la prima parte della trasmissione?
Infine gli ascolti: senza competitor come Don Matteo, Servizio Pubblico e le partite di Europa League non arrivare alla media del 5% di share vorrebbe dire dover prendere atto di una cosa: meglio lasciar perdere.
Virus-Il contagio delle idee: Porro ricomincia dall’Isis e senza ‘veri’ politici
Siamo in pericolo è il titolo della prima puntata stagionale – in diretta su PolisBlog – di Virus-il contagio delle idee, il talk show di Raidue che torna in onda stasera giovedì 11 settembre (non un giorno qualsiasi per la storia contemporanea) alle 21.05. E il riferimento non è alla sfida auditel che tra due settimane dovrà affrontare il programma scontrandosi con Servizio Pubblico di Michele Santoro.
Nicola Porro apre il nuovo ciclo di puntate – non più in onda il venerdì – privando il pubblico di politici ‘puri’ (ma ce ne sono tanti che hanno avuto un passato, anche molto recente, da tali) e trattando un tema che, pur avendo guadagnato le prime pagine dei quotidiani nazionali, risulta solitamente di difficile digestione per i telespettatori della generalista.
In primo piano, infatti, ci sarà quello che Papa Francesco ha definito il terzo conflitto mondiale.
Ad animare il talk saranno Magdi Cristiano Allam, editorialista de Il Giornale, ex Udc e candidatosi alle ultime europee con Fli, il filosofo Gianni Vattimo, ex parlamentare Idv, la giornalista di Al Jazeera Barbara Serra, l’editorialista de Il Corriere della sera, Pierluigi Battista, la giornalista Rula Jebreal (collegata da New York) il filosofo Paolo Becchi (vicino al M5S), in collegamento da Genova.
Annunciati servizi esclusivi, interviste e rivelazioni sulla galassia jahidista in Italia.
Tornerà il Fact checking di Pagella politica per verificare dichiarazioni, dati e fatti; tra le novità la presenza in studio di Greta Mauro, la quale manterrà costantemente aperto, grazie anche al blog meter Vincenzo Cosenza, il contatto con il web: la tv dunque vista dalla rete e la rete, a sua volta, vista dalla tv.
Non mancherà nemmeno Vittorio Sgarbi nella consueta rubrica di arte dal nome Il contagio geniale (coniato solo in questa stagione, ci pare). In esame per la prima puntata i Bronzi di Riace al centro della polemica per le resistenze sul loro trasferimento a Milano per l’Expo.
L’intervista finale one to one sarà con l’imprenditore Gianluca Vacchi, considerato il re dei social network, colui che che ha fatto un brand di sé stesso e conquistato sui social circa 300mila followers.
All’appello dovrebbe mancare Alessandra Ghisleri, sondaggista arruolata da Ballarò al posto di Nando Pagnoncelli, che ha seguito Floris su La7.