Vigilanza Rai, Pd e Sc chiedono dimissioni di Fico. M5S: “Vergogna, è un mondo al contrario”
Dopo la manifestazione a Viale Mazzini con Beppe Grillo, i membri della Commissione bicamerale chiedono un passo indietro a Fico, che però non intende farlo.
Tutti contro Roberto Fico, il presidente della Commissione parlamentare di Vigilanza Rai. I membri del Partito Democratico (in particolare Vinicio Peluffo) e di Scelta Civica hanno chiesto le dimissioni del deputato del Movimento 5 Stelle e hanno annunciato che scriveranno ai presidenti del Senato Piero Grasso e della Camera Laura Boldrini per contestare la presenza del grillino alla manifestazione di una settimana fa a viale Mazzini guidata da Beppe Grillo.
Salvatore Margiotta del Pd ha spiegato:
Chiederemo una nota di richiamo e biasimo per Fico che ha leso il ruolo del presidente della Commissione, venendo meno al suo ruolo di garanzia.
In segno di protesta e proprio per sottolineare il fatto che Fico non può più ricoprire un ruolo imparziale, l’onorevole Pierdomenico Martino, anche lui del Pd, ha presentato ieri mattina le sue dimissioni dalla Commissione parlamentare, sebbene il presidente della bicamerale gli abbia chiesto di ripensarci.
Margiotta ha precisato che ciò che viene contestato a Fico è “l’infrazione all’istituto di garanzia che il Presidente di questa Commissione rappresenta” e in generale “l’occupazione della sede di un’azienda del servizio pubblico da parte di chi dovrebbe garantire totale imparzialità”. Il democratico ha inoltre fatto notare che un tale gesto diventa paradossale se compiuto “da chi dichiara ogni giorno di voler estromettere la politica dalla Rai e poi, fisicamente, la occupa mettendosi a capo di una delegazione di partito”:
Anche a livello simbolico non va bene. È in corso il dibattito sul piano industriale e l’esame del contratto di servizio e non è mai successo che un interlocutore venisse meno al dibattito. Così lei svilisce il nostro ruolo e rende residuale il nostro lavoro.
Anche il Pdl, per bocca di Bonaiuti, ha criticato Fico parlando di “episodio senza precedenti”. In tutto ciò Fico non intende dimettersi e, anzi, il M5S annuncia battaglia sulla vicenda. Ieri l’ex capogruppo alla camera Riccardo Nuti sul blog di Grillo (che ha lanciato l’hashtag #iostoconFico) ha osservato:
I partiti che hanno lottizzato la Rai stanno chiedendo le dimissioni di Roberto Fico. È un mondo al contrario, i disonesti che chiedono agli onesti di andarsene, che vergogna. Se dovesse servire sono pronto ad incatenarmi davanti la Camera. Se ne devono andare i disonesti, la gentaglia che ruba da anni non le persone oneste.
Fico ha spiegato così la sua volontà di ‘resistere’ alle pressioni dei partiti:
Voglio continuare a lavorare, come ho fatto finora. E chiedo a tutti, nell’onestà intellettuale massima, di non utilizzare nella vita politica due pesi e due misure. Il mio impegno è stato massimo non solo sulla trasparenza, ma anche nel dare la possibilità a chi vuole lavorare in questa commissione di lavorare al meglio.
Da notare come alcuni abbiano anche protestato per l’ospitata di Fico a Che tempo che fa di Fabio Fazio, insinuando ci fosse una relazione tra il sit-in a Viale Mazzini e l’invito al programma. Fico – lo aveva già fatto nel corso dell’intervista televisiva – ha smentito tale ipotesi.
In chiusura segnaliamo che nelle ultime ore si è consumato anche lo scontro tra Luigi Gubitosi e Alberto Airola del M5S. Il Dg della Rai ha replicatae alle accuse espresse dal grillino in commissione di vigilanza:
I 13mila dipendenti Rai meritano rispetto, non devono più essere e sentirsi offesi. Dire che la Rai è lottizzata vuol dire che 13mila persone sono tutte lottizzate. Non offendiamo i dipendenti. Io non mi sento lottizzato da nessuno, e i colleghi che ho nominato non sono lottizzati. Il lavoro andrà meglio quando si capirà che la Rai è un asse per il Paese. Basta con il dire che la Rai è luogo di corruzione e di lottizzazione. In futuro esprimiamoci sulle persone realmente in difetto, se si sa qualcosa di qualcuno allora lo si denunci.