Victoria Victoria (Cabello) secondo Paolo Villaggio: l’elogio di un’arrivista
Siamo colpevoli di aver bucato, senza volerlo si intende vista l’ampia mole di tv autunnale, un bilancio di Victor Victoria della Cabello. Il night show di La7, ormai giunto alla sua seconda edizione, è sicuramente cresciuto – sia in identità che negli ascolti – rispetto a quella prima puntata qui criticata. La conduttrice è riuscita,
Siamo colpevoli di aver bucato, senza volerlo si intende vista l’ampia mole di tv autunnale, un bilancio di Victor Victoria della Cabello. Il night show di La7, ormai giunto alla sua seconda edizione, è sicuramente cresciuto – sia in identità che negli ascolti – rispetto a quella prima puntata qui criticata. La conduttrice è riuscita, infatti, a ritagliarsi un suo modo di fare interviste, a metà tra il dileggio e il cazzeggio, la satira senza alcun impegno e il divertentismo da gioco aperitivo.
Spesso e volentieri, specie per merito dei suoi autori, la Cabello riesce a strapparti un sorriso sincero. Peccato che io stesso abbia spesso dubitato sull’autenticità della sua di risata, vedendola più come un ghigno “mediato”. Per certi versi il mood televisivo della Cabello si avvicina a quello di Simona Ventura in Quelli che il calcio, in quanto a ironia sul mezzo televisivo e chi ne fa parte. Ma con una differenza di fondo: dove la Ventura si mette in gioco sul serio, a costo di nuotare nel trash, la Cabello fa finta di sputtanarsi, mantenendo sempre quella parvenza radical-chic che poi spiega la sua carriera di nicchia.
A questo punto lascerei parlare Paolo Villaggio, segnalandovi tardivamente il video di una sua ospitata dalla Cabello di circa un mese fa. L’attore e comico sembra, inizialmente, volerle fare un complimento, finendo invece per tessere l’elogio (impietosissimo) di un’arrivista della tv di nuova generazione:
“Lei è furba in una maniera straordinaria. Lei è mascherata da giovinetta senza fidanzato, ma potrebbe essere una carogna, una persona pericolosa, dura, non vorrei averla contro nella mia vita. Lei nella vita ce la farà, ce l’ha già fatta, bisogna vedere a che livello. Ha la facoltà di essere dura a livello straordinario, ha tutto questo finto divertimento di fronte a certi suoi ospiti vanitosi e stronzi, quando la vedo ridere io capisco che in parte quella risata è programmata, pianificata, premeditata. Questo la porterà molto lontano. La mia certezza è che lei ha già fatto il primo gradino verso qualcosa di importante. Essere fantozziana per lei è una finzione, non fa parte del suo carattere. Continui a essere così quasi umile, sempre a disposizione, piena di complimenti, in realtà sento che lei per me in questo momento ha un po’ di pietà e di disprezzo che riesce a mascherare. Per certi ospiti mi dicono che riesce male a mascherarlo. Può essere anche un’arrivista, se è qui ed è diventata la principessa di questa trasmissione, lasci perdere, non prenda per il culo”.
Questo intervento fatto in studio, al cospetto della Cabello, merita applausi a scena aperta. Senza voler essere troppo cattivi con la Vicky, che in sé non è neanche male, ci voleva uno come Villaggio a denunciare le ipocrisie e i finti celebrazionismi di questi talk show pseudo-cult, spesso forzatamente gay-chic negli isterismi e in fondo privi di contenuti e sincerità.