Vero Tv, rehab per malati di ospitate. Persino Luxuria diventa più banale della Zanatta
E’ solo da pochi giorni che riesco a “prendere come si deve” Vero Tv e ho visto cose che voi a cui “balla il segnale” non potete neanche immaginare.Ho visto Marisa Laurito parlare dell’Ilva. Ho visto Maria Teresa Ruta, ripromossa da ospite a conduttrice, discettare degli amorazzi dell’Arcuri con fare inacidito. Ho visto Marco Columbro,
E’ solo da pochi giorni che riesco a “prendere come si deve” Vero Tv e ho visto cose che voi a cui “balla il segnale” non potete neanche immaginare.
Ho visto Marisa Laurito parlare dell’Ilva. Ho visto Maria Teresa Ruta, ripromossa da ospite a conduttrice, discettare degli amorazzi dell’Arcuri con fare inacidito. Ho visto Marco Columbro, lo stesso che alla tv trash aveva preferito aprirsi un agriturismo, moderare un pubblico parlante dei più beceri in un talk di serie C.
Ma la vera prerogativa del canale è una sola: appagare la crisi di astinenza da presenzialismo televisivo dei ridimensionati prezzemolini.
In tempi di spending review o di pausa estiva dei contenitori generalisti loro hanno un opinione su tutto sul Canale 55, forse ricompensati con un gettone di presenza simbolico, forse pronti a un accordo per collaborare con le testate dell’editore. O forse a loro basta semplicemente esserci e autoconvincersi che i figuranti che li circondano, almeno loro, li considerano dei vip.
Vero Tv contro le rifatte Paola Ferrari e Milly Carlucci
Ci sono proprio tutti, da Alessandro Rostagno quando non è a Mattino Cinque a Roberto Alessi in attesa di ridarsi alla cronaca nera con Mara Venier, passando per l’ex opinionista da reality costretto a riciclarsi in qualche modo, Raffaello Tonon.
Oggi si parla di donne rifatte, prendendo spunto da vecchissime dichiarazioni di Anna Maria Tarantola. Forse, quand’erano uscite, Margherita Zanatta era impegnata nella cover story di Visto con Andrea Cocco.
A proposito, la Zanatta conduce. Una che avrà imparato il mestiere dalla D’Urso e la Panicucci passa dall’altra parte della staccionata e, tra le chiacchiere al vento e la pochezza generale, si mimetizza benissimo.
A risultare più banale di lei è persino Vladimir Luxuria, che si piega al clima pressapochista da quattro soldi della linea editoriale.
La furbata sta nel dare delle rifatte a molte donne dello spettacolo intoccabili, ma senza nominarle. Così parte un servizio con il sottofondo di Barbie Girl e, nel mirino, oltre alla solita Paola Ferrari su cui è troppo facile accanirsi, spunta persino Milly Carlucci.
Vladimir, sempre senza fare nomi, lancia una frecciatina prevedibile:
“Poiché il buio totale non si può avere in televisione meglio avere l’abbaglio e le luci sparate”.
A questo punto, però, la Zanatta ha la coda di paglia e difende la Ferrari, dicendo che “è una delle poche donne informate dal punto di vista sportivo”.
Luxuria, così, ritratta diplomaticamente:
“La dimostrazione che una donna può aver fatto ricorso a operazioni chirurgiche senza essere stupida. Vedi Alba Parietti”.
Poi, senza forse aver appreso che le vallette del preserale di RaiUno sono molto più parlanti del passato, si lascia andare in un luogo dei più comuni:
“Penso che la Tarantola si riferisse ai programmi di Carlo Conti, con le ereditiere che non parlano”.
La sensazione è che qui ognuno si vendichi di chi non lo fa lavorare o di chi non è amico della testata. A quelli di Vero Tv si allunga il naso ogni tre per due, insomma, tra una risatina e un non detto. E così passi più di un ora a seguire un inutile talk show che va avanti a frasi fatte, senza neanche la salvezza di un break pubblicitario.
Un po’ come i sottofondi delle telenovele perfetti per l’abbocco geriatrico. Quando si dice un modello produttivo geniale: dare al pubblico del digitale quello per cui scappa dalla generalista, per giunta in rotazione.