Alessio Viola aveva fiutato il pericolo e, alla vigilia, si era già premunito. A modo suo, utilizzando l’ironia: “Stasera ci sarà anche una chiacchierata con Malika, solo che siccome è venuta a piedi non abbiamo parlato di auto”.
Malika Chalhy, 22enne lesbica di Castelfiorentino, era balzata agli onori della cronaca in seguito alla diffusione degli audio con gli insulti della madre, che aveva appena appreso della sua omosessualità. Un caso che commosse tutta Italia e che scatenò in brevissimo tempo la creazione di una raccolta fondi capace di toccare i 140 mila euro.
Le vicende recenti sono note a tutti, dal caso della Mercedes al cane di razza pagato 2500 euro. Non alla puntata di Venti20, tutta dedicata al tema dell’odio sul web. Al servizio – confezionato e montato prima che la bomba deflagrasse – mancava infatti un tassello. L’ultimo, quello più importante, capace di stravolgere la narrazione e la percezione collettiva.
Le alternative a quel punto erano due: cestinare per intero il lavoro, condito di intervista di Viola a Malika, oppure tenerlo e magari aggiustarlo in coda. Si è optato per la seconda strada.
Ci sono quindi un prima e un dopo, chiaramente distinguibili: “Si vede che stai meglio – esclama il conduttore appena si trova di fronte a Malika – il peggio è passato. Sei stata incredibile nella maniera di reagire, sei stata fichissima”.
Un contrasto evidente che non poteva prevedere una correzione in extremis, una sorta di pezza che coprisse in qualche modo il buco. “Con Malika abbiamo parlato della sua storia difficile, forse non ancora finita visto che qualche settimana dopo il nostro incontro è finita di nuovo al centro delle polemiche per come ha speso i soldi ricevuti. L’odio, nelle le dinamiche frettolose e spietate dei social, è una bomba sempre pronta a esplodere”.
Se in origine l’odio riguardava la reazione dei genitori per via del suo coming out (a cui seguì una solidarietà generalizzata spinta proprio da una colletta sul web), strada facendo i destinatari del monito di Viola sembrano essere diventati gli stessi frequentatori dei social, indignati per come Malika aveva speso i soldi ottenuti. Una giravolta decisamente azzardata, che è parsa più che altro un’uscita di emergenza da un labirinto intricatissimo.
Senza dimenticare un’altra coincidenza sfortunata. Nel secondo episodio di Venti20 Viola ha incontrato pure Hermes Ferrari, il ristoratore ‘sciamano’ tra i protagonisti a della manifestazione #ioApro. Un confronto bonario, leggero, tutto incentrato sull’aspetto folkloristico della faccenda. Anche qui, però, il giornalista è stato obbligato ad un intervento ‘fuori campo’ per documentare la violenta testata data pochi giorni fa ad un uomo in un centro commerciale.