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Vent’anni con la Gialappa’s

Ridendo e scherzando, è proprio il caso di dirlo, ci accompagnano da 20 anni. I tre “ragazzacci” della Gialappa’s Band hanno infatti festeggiato da pochi giorni il ventennale dal loro esordio in TV. La Gialappa’s Band (da sempre formata da Marco Santin, Carlo Taranto e Giorgio Gherarducci) è nata come trio radiofonico a Radio Popolare,

24 Aprile 2006 08:00

Gialappa\'s BandRidendo e scherzando, è proprio il caso di dirlo, ci accompagnano da 20 anni. I tre “ragazzacci” della Gialappa’s Band hanno infatti festeggiato da pochi giorni il ventennale dal loro esordio in TV.
La Gialappa’s Band (da sempre formata da Marco Santin, Carlo Taranto e Giorgio Gherarducci) è nata come trio radiofonico a Radio Popolare, dove nel 1985 i tre conducevano una trasmissione in cui già allora commentavano irriverentemente le partite di calcio, ed esordisce in televisione l’anno successivo commentando le telenovelas brasiliane nel programma di prima serata condotto da Paolo Villaggio “Quel fantastico tragico venerdì”, ricavando il proprio nome d’arte da una radice dalle proprietà lassative.
Si trattava però solo della vigilia del loro enorme e duraturo successo, arrivato grazie ad una geniale intuizione. All’epoca Italia 1 aveva acquistato i filmati di una sorta di “Giochi senza frontiere” nipponico per farli commentare a Claudio Lippi. La cosa non fu fattibile per l’eccessiva demenzialità del prodotto, ma quando Giorgio Gori li fece visionare ai tre “Gialappi”, questi proposero di commentarli a modo loro. Era così nato Mai dire Banzai, destinato a divenire il primo dei molti programmi di culto il cui nome iniziava per “Mai dire”: “Mai dire TV”, “Mai dire Maik”, “Mai dire Grande Fratello”, ed altri ancora.
Per molti il loro nome resta però indissolubilmente legato a Mai dire Gol, trasmissione in cui il trio riproponeva la stessa formula del programma radiofonico degli esordi, prendendo in giro pesantemente ma bonariamente un mondo ingessato e poco autoironico come quello del calcio. Soprattutto le prime stagioni di “Mai dire Gol” hanno secondo me definito un nuovo modo di fare televisione, contribuendo a lanciare e rilanciare grandi talenti comici, da Teo Teocoli a Gene Gnocchi, da Antonio Albanese ad Aldo Giovanni e Giacomo, che per quella trasmissione hanno inventato i loro personaggi più riusciti.
Forse la stagione più felice, quella che mi costringeva a rimanere a casa ogni lunedi sera (in un periodo in cui uscivo tutte le sere con gli amici) per guardare “Mai dire Gol”, è stata quella che riuniva Teocoli, Albanese, la Ventura e Aldo Giovanni e Giacomo. Una stagione in cui la Gialappa’s ha raggiunto picchi tali da rendere pallide imitazioni le pur valide stagioni successive, che hanno comunque tributato il giusto riconoscimento al lavoro del trio.
Al ventennale della Gialappa’s Band il settimanale “TV Sorrisi e Canzoni” ha da poco dedicato ampio spazio, riunendo per l’occasione tutti i coprotagonisti dei vari “Mai dire…” (ben 43 nomi eccellenti, da Simona Ventura a Claudio Bisio, da Manuela Arcuri al Mago Forest) per una foto di copertina e realizzando una lunga intervista (parzialmente disponibile sul sito Web della rivista di spettacolo) in cui Santin, Gherarducci e Taranto raccontano per la prima volta la storia del loro successo.