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Vanity Blog: anche la Bignardi entra nel Club

E’ la blog-mania, bellezza, e ormai anche la stampa ufficiale non può farne più a meno. Così nasce StYle, il blog-magazine targato Vogue-Vanity-Glamour che si propone di integrare le pubblicazioni cartacee delle singole testate con aggiornamenti web, contenuti multimediali inediti e dulcis in fundo l’interazione con il pubblico. Un po’ come Libero Magazine e Star

11 Febbraio 2007 10:49

style vanity blogE’ la blog-mania, bellezza, e ormai anche la stampa ufficiale non può farne più a meno.
Così nasce StYle, il blog-magazine targato Vogue-Vanity-Glamour che si propone di integrare le pubblicazioni cartacee delle singole testate con aggiornamenti web, contenuti multimediali inediti e dulcis in fundo l’interazione con il pubblico. Un po’ come Libero Magazine e Star Control, ma con un pizzico di glamour in più assicurato dal marchio delle riviste di partenza.
Che il sottoscritto sia un estimatore incondizionato di Vanity Fair è ormai risaputo e di recente ho voluto smussare questa passione per evitare che pendesse come una spada di Damocle sulla mia fedina da blogger.
Ma, di fronte a un’iniziativa del genere, esco coraggiosamente allo scoperto per segnalarne gli aspetti più accattivanti…
Innanzitutto, le interviste esclusive come quella rilasciata da Federica Panicucci che parla della sua maternità.
Poi lo spazio dedicato ai reality e alla tv da commentare, che vede il giornalismo tradizionale gettarsi nella mischia dell’opinionistica aperta ai commenti del pubblico.
E, dulcis in fundo, i blog d’autore. A partire da quello del direttore Luca Dini, che instaura un ulteriore filo diretto con i suoi lettori.
Caro direttore nasce da una costola della rubrica di Posta di Vanity Fair, nota per il botta e risposta tagliente tra il titolare e i suoi pepati interlocutori, e presto sarà online per incrementare l’interattività della rivista.
Ma la vera sorpresa è scoprire che anche Daria Bignardi avrà un blog tutto suo. Gliel’avevamo chiesto noi stessi, nella video-intervista che ci rilasciò personalmente, se avesse intenzione di compiere il grande passo… Daria ci aveva risposto che un blog richiede tempo e impegno per essere coltivato quotidianamente, ma ora ha finalmente cambiato idea e deciso di provarci.
A spingerla all’ideazione di Barbablog, prossimamente in rete, è un motivo strettamente personale che illustra nella sua rubrica Barbarica…

“Mio marito, tramite la Rete, ha una vita tutta sua, che non mi coinvolge più. Il suo blog è uno dei più conosciuti, e ogni giorno ci passano più di tremila persone. Ormai è così: questo matrimonio non è più tra due persone, ma tra noi due più i tremila visitatori di Wittgenstein. Nemmeno il suo programma radiofonico lo allontana dalla Rete: li ha un podcast. Altre persone che gli scrivono. Altri estranei tra di noi. A questo punto ho capito che il nostro matrimonio doveva tener conto di tutti loro: i blog, i bloggers e tutti i siti del mondo… Non è che posso avere un blog anch’io?”

La blogosfera colpisce ancora. E la concorrenza vanitosa non ci spaventa, anzi…