Valeria Rossi a Blogo: “Orietta Berti è come l’Altare della Patria! A Ora o mai più, nessuna rivalità, almeno per adesso!”
L’intervista di TvBlog alla cantautrice romana.
Valeria Rossi, la cantautrice nota per il tormentone Tre Parole, è una delle concorrenti di Ora o mai più, il varietà musicale di Rai 1 condotto da Amadeus.
TvBlog ha intervistato la cantautrice romana a poche ore dalla messa in onda della seconda puntata. Per quanto riguarda i “maestri”, invece, ricordiamo che Valeria Rossi è stata abbinata a Orietta Berti.
Ti aspettavi il successo della prima puntata di Ora o mai più?
No, non potevo quantificare il successo però sapevo che era una cosa fatta bene, già sulla carta. L’ho trovata una cosa che poteva raccogliere il plauso dei telespettatori perché offriva una dimensione in più rispetto al semplice cantante che arriva, canta e se ne va… Anche per noi, non è sempre gratificante. Invece, con questa formula, è più gratificante perchè possiamo dare tutti qualcosa in più.
Il successo di Ora o mai più, secondo te, è dettato dal fatto che, in questo periodo, si soffra di più la nostalgia rispetto al passato o il discorso nostalgia non c’entra nulla?
Non credo si tratti di nostalgia… Per quanto riguarda me, io ho dovuto sforare un po’ di miei limiti: non sono una cantante da karaoke, non canto tutto. Mi sono sempre scritta le mie cose e, quindi, ho un mondo. In questo caso, ho dovuto relazionarmi ad un grado superiore anche con mondi diversi ma è tutto oro perché mi sto approcciando a brani, a scorci, che non conoscevo nemmeno perché Orietta li cantava a Sanremo prima del mio anno di nascita… Non è nostalgia ma una divinazione del patrimonio culturale musicale italiano. Alcuni di quei brani sono senza età. Questa trasmissione mi piace proprio perché è fuori dagli schemi. Se uno coglie questa chiave di lettura, se la gode, si diverte e sente l’intrattenimento.
Orietta Berti, fino ad ora, quali consigli ti ha dato?
Mi ha dato consigli di ogni specie! Ovviamente, lei è molto più avanti di me… Lei è un patrimonio, un monumento nazionale! Lei rappresenta tanto, ha tanto da raccontare. Anche solo la sua presenza… Vicino a lei, mi sento come davanti all’Altare della Patria! Lei è equilibrata, capisco perché è così amata e così ricercata da altri programmi. Ora ho capito perché.
Parlando del periodo del tuo successo, un ricordo positivo e un ricordo negativo…
Il ricordo positivo è tutto quello che la mia canzone ha smosso, quello che ha rappresentato per tante persone. Ricordi negativi? Non ho tantissimi ricordi, ero talmente tanto sballottata! Non l’ho vissuto con la consapevolezza di chi ha esperienza o maturità.
C’è stato un periodo in cui hai odiato Tre Parole?
No, non l’ho mai odiata anche perché io non mi identifico con quella canzone. Quel brano è stato solo portatore di valori positivi per me. Ha conquistato “trilioni” di persone in tutto il mondo. Alcune persone, ancora oggi, mi dicono: “Quella canzone è stata la colonna sonora dell’estate più felice della mia vita!”. Non pensavo potesse avere tale riverbero e continua ad averlo. Ormai è diventato un evergreen, un classico.
Tu, ad esempio, hai lavorato anche con Pasquale Panella, l’ultimo autore di Lucio Battisti: ciò significa che, nella tua carriera, hai fatto anche un lavoro di ricerca. Ti è dispiaciuto che questo lavoro sia stato notato di meno?
Questa tua osservazione è fondata… Ma è normale. Essendo un lavoro di ricerca, è difficile essere di ricerca e divulgativi allo stesso tempo. Non tutti possono cogliere questo aspetto ma c’è chi lo coglie come ha colto Panella, come l’ha colto l’autore di un libro di linguistica che ha preso dei miei testi come esempio al Dams, Bartezzaghi, da cui è stato scaturito un titolo del mio album che è l’anagramma del mio nome, Osservi l’aria. L’ipertesto non è male: c’è un piano che arriva ad un certo target e poi c’è anche un altro piano che arriva ad un altro target ed è bellissimo.
Nel tuo nuovo singolo che uscirà a breve, farai un tormentone o un brano un po’ più ricercato?
Il prossimo singolo sarà un mix di leggerezza e di profondità, come piace a me. Un mix di allegria e di malinconia come lo è la vita.
Riguardo i tuoi colleghi, con chi hai legato di più?
Sono tutte persone che, evidentemente, si sentono vicine in questa cosa, quindi, non c’è nessuna rivalità. La dinamica del programma vorrebbe la rivalità ma prevale la solidarietà. Almeno per adesso…
Tornando a parlare del periodo del tuo successo, credi di aver fatto qualche errore o non hai rimpianti?
Sono molto zen, quindi, non ho rimpianti! Io ho fatto quello che era in mio potere fare. Se è andata in questo modo, era il migliore dei modi considerando la persona serena che sono.
Speri di vincere o ti basta partecipare?
La seconda che hai detto! Non sono qui per vincere, sono qui per fare quest’esperienza e dare il mio contributo. Resto, però, molto concentrata. Sono quattro puntate e ci metto un po’ a sciogliermi… Una volta che ci si scioglie, si dà il meglio e si prende anche il meglio.