Valentina Romani: “In Mare Fuori 2, emergeranno nuovi lati del carattere di Naditza” (Video)
Le dichiarazioni di Valentina Romani a TvBlog per la seconda stagione di Mare Fuori, in onda su Rai 2 a partire da questa sera.
A partire da questa sera, mercoledì 17 novembre 2021, su Rai 2, avrà inizio la seconda stagione di Mare Fuori.
Tra i personaggi della serie che ritroveremo anche in questa nuova stagione, c’è quello di Naditza, interpretato da Valentina Romani.
Nel corso della prima stagione, Naditza, zingara stanziale a Napoli che preferisce l’Istituto Minorile alla sua famiglia, si è innamorata di Filippo che le ha fatto scoprire il suo talento per il pianoforte e con cui sogna un futuro insieme, nonostante le enormi differenze tra loro.
TvBlog ha intervistato l’attrice romana che ha parlato dell’evoluzione del suo personaggio e della sua esperienza sul set.
Valentina Romani: le dichiarazioni
Cosa succederà a Naditza nella seconda stagione di Mare Fuori?
Non posso dire troppo ma posso dire che, sicuramente, emergeranno nuovi lati del suo carattere. Abbiamo conosciuto una Naditza affamata di vita e portatrice di sentimenti allo stato puro. Lei è una che, più che raccontare ciò che allontana, racconta ciò che unisce e crede fermamente nella forza motrice dell’amore, dei sentimenti, dell’amicizia. È una ragazza con un carattere abbastanza “fumantino”, molto impulsiva ma, sicuramente, determinata nell’inseguire ciò che crede sia meglio per lei. In questa seconda stagione, sicuramente, emergono questi suoi lati così forti e, per lei, necessari, la vedremo dover affrontare alcune dinamiche di sofferenza, toccare questo tasto del buio, ma è una che, di base, non si perde d’animo.
Come si evolverà il rapporto tra Naditza e Filippo?
Diciamo che si evolverà nel senso che, ovviamente, si evolve di pari passo con l’evoluzione dei loro caratteri. Stando all’interno del carcere, vivendo quella realtà a sfondo criminale, entrambi sono figli di una crescita interiore che li guiderà verso un destino scritto che non posso dire qual è!
Hai interpretato un personaggio complesso, una ragazza rom, e hai recitato in un dialetto diverso dal tuo. In questa seconda stagione, hai avuto minori difficoltà rispetto alla prima o le difficoltà sono state le stesse?
La verità è che il napoletano è una vera e proprio lingua, credevo di essere arrivata con una sicurezza maggiore ma, in realtà, non è stato proprio così. Se non avessi avuto i ragazzi napoletani sul set non avrei mai potuto dare questa voce a Naditza e, infatti, mi sento di ringraziarli ad alta voce. È stato il primo scoglio che ho dovuto superare. Non mi sento di dire che è stato più facile rispetto alla prima stagione, è sicuramente stato molto impegnativo perché è una lingua che, peraltro, non ho continuato a parlare una volta finite le riprese, quindi ho dovuto ricominciare a prendere in mano questa “cantilena” napoletana! La fortuna del napoletano è che è una lingua molto musicale e che, dopo un po’, ti si attacca. Stando molto tempo a Napoli, ho avuto la fortuna di sentirla continuamente. È stato difficile ma alcuni napoletani, ad oggi, credono che io sia napoletana, quindi questo mi lascia ben sperare!
Quali sono stati i motivi per i quali questa serie è stata premiata dal pubblico?
Il punto di forza di Mare Fuori è, prima di tutto, il gruppo. C’è un’enorme voglia, e bisogno comune, di fare bene e questo, secondo me, emerge. È una serie che parla ad un pubblico molto vasto, è una serie inclusiva, che parla ai giovani e agli adulti, ai genitori e ai figli e questo è uno dei punti di forza della serie. Per un adulto, può essere una serie malinconica mentre per un giovane, questa serie può essere uno specchio. La forza di questa serie è anche quella di trattare più temi perché Mare Fuori è una serie romantica, è anche un “giallo” per alcuni versi, abbraccia più generi e questo facilita l’incontro di gusti diversi del pubblico.
Qual è il messaggio di fondo che questa serie vuole lanciare al pubblico giovane?
Il messaggio di fondo, il primo messaggio più forte, è nel titolo, Mare Fuori, ovvero la speranza. Mare Fuori è la voglia di riscatto, il bisogno di reinserirsi al meglio delle proprie possibilità, delle proprie facoltà. Mare Fuori vuole essere un reinserimento nella società, vuole accogliere ciò che può far crescere e spingere un adolescente a diventare, un domani, un adulto nella migliore versione di sé. Sicuramente, è la speranza di andare avanti e di crescere nel modo più giusto possibile.