Uomini e Donne e l’improvvisa guerra “estiva”: la redazione è passata alle diffide?
Uomini e Donne e la guerra “estiva” tra la redazione e alcuni ex partecipanti del Trono Classico.
Uomini e Donne è uno dei programmi che tornerà ad animare il daytime di Canale 5 a settembre. Il programma condotto da Maria De Filippi sta osservando il regolare periodo di pausa estivo che, però, si sta rivelando meno “rilassante” del previsto.
A chi non segue attentamente il gossip, infatti, presumibilmente, è sfuggita la notizia riguardante una vera e propria guerra in corso tra la redazione di Uomini e Donne, capitanata soprattutto dall’autrice ed ex “postina” di C’è posta per te, Raffaella Mennoia, e alcuni ex partecipanti del Trono Classico del programma di Canale 5.
Inizialmente, si potrebbe pensare a nulla di nuovo: le polemiche sulla veridicità di Uomini e Donne sono cicliche, vanno e vengono come i fattorini di un albergo… Qualche mese fa, ad esempio, Maria De Filippi, per difendere il lavoro della propria redazione, manifestò la volontà di querelare l’autore di un’email anonima giunta a Dagospia.
Giungiamo, però, ai fatti recenti, cercando di fare una summa degli eventi, evitando prolissità (gli articoli dettagliati sono disponibili su Gossipblog).
Tutto è cominciato con Mario Serpa, ex corteggiatore del primo storico Trono Gay di Uomini e Donne, che ha criticato Raffaella Mennoia per aver difeso la sincerità di Claudio Sona, il primo tronista gay, accusato di essere stato fidanzato durante il suo “trono”.
Da questo momento in poi, è esplosa la prima bagarre: botte e risposte sia tra Serpa e la Mennoia che tra Serpa e Gianni Sperti, opinionista di Uomini e Donne. Insomma, un classico delle polemiche targate U&D…
A dar manforte alle dichiarazioni di Mario Serpa, però, è arrivata successivamente Teresa Cilia, ex tronista di Uomini e Donne che, con un lungo sfogo via social, ha attaccato Raffaella Mennoia sul personale, dandole la colpa del proprio allontanamento dalla redazione di Uomini e Donne per la quale cominciò a lavorare.
A questo punto, la redazione di Uomini e Donne, con un comunicato ufficiale emesso anche a nome di Maria De Filippi, oltre a giocarsi i soliti assi che tutti i vip calano puntualmente in queste occasioni (gli accusatori sono stati definiti semplicemente dei “rosiconi”), ha “promesso” ai diretti interessati di mettere in campo gli avvocati.
Teresa Cilia, però, non ha arretrato di un millimetro e ha proseguito con gli affondi sulla Mennoia, con dichiarazioni pesanti: “Non la possono vedere lì dentro. A me dicevano che era invidiosa del fatto che ero lì. Non andava bene. Aveva paura che qualcuno le fregasse il posto. Persona che vive di minacce. Deve essere fermata. Non è giusto che comanda sulla vita degli altri all’insaputa delle persone che lavorano lì dentro. Fa tutto di nascosto. Il problema è lei”. La Mennoia è stata anche accusata di essere perfettamente a conoscenza del fatto che una tronista fosse fidanzata fuori dal programma.
Ne è seguita una zuffa ancora più accesa della precedente nella quale è intervenuta anche la social influencer Deianira Marzano che ha accusato un autore di Uomini e Donne (senza fare nomi) di provarci con alcune protagoniste del programma…
A questo punto, è da sottolineare un episodio che, nelle polemiche precedenti, non si era verificato. I migliori personaggi usciti fuori da Uomini e Donne, come la più famosa degli ultimi anni, Giulia De Lellis, o uno dei tronisti più amati delle ultime edizioni e probabile concorrente del GF Vip 4, Lorenzo Riccardi, e una delle troniste più seguite dell’ultimo fortunato Trono Classico, Teresa Langella, sono intervenuti a favore di Raffaella Mennoia, così come Karina Cascella, opinionista fissa dei programmi condotti da Barbara D’Urso.
L’impressione, diciamo così, è stata quella che, in un momento di oggettiva difficoltà, qualcuno abbia voluto schierare l’“artiglieria pesante” o l’“argenteria di lusso” per difendere l’onore di Uomini e Donne.
In poche parole, in questo caso, minimizzare gli accusatori, dando loro dei “rosiconi” o parlando di “sciocchezze”, non si è rivelato utile visto che Teresa Cilia, in uno dei precitati post, aveva anche promesso di rivelare “tutto” come se le dichiarazioni già rilasciate fossero solo un corposo antipasto.
La polemica, però, sembrava essersi sgonfiata, presumibilmente per il caldo, e invece no.
Claudio Leotta è stato il portavoce di un nuovo sfogo della redazione di Uomini e Donne reso noto qualche ora fa:
Siamo stati in silenzio fino a oggi nella speranza che alcune persone, che non vogliamo neanche nominare, riflettessero sulle assurde esternazioni chiaramente fatte nell’intento di aggiungere follower ai loro profili e garantendosi, di conseguenza, qualche sponsorizzazione in più. Abbiamo letto cose infondate e, purtroppo, offensive. Una per tutte che la redazione di Uomini e Donne e, in particolare, Raffaella Mennoia, fossero a conoscenza del fatto che una tronista, per tutta la durata del trono, fosse fidanzata. Chi segue Uomini e Donne sa perfettamente che non è così. Ogni qualvolta si è verificato che qualcuno avesse utilizzato il programma per propri scopi mentendo sul proprio stato sentimentale, ne è stata data immediata notizia al pubblico dalla conduttrice. Su tale serietà si basa da oltre vent’anni il programma “Uomini e Donne” nonché la professionalità di chi vi lavora. Del resto, l’unica vera strumentalizzazione è quella messa in atto in questi giorni ed in questo luogo “social” da chi è nella chiara ricerca di visibilità ai danni di professionisti che mettono, invece, in atto ed a servizio di ogni partecipante al programma le proprie capacità lavorative e disponibilità. Augurando che tutto ciò sia servito a garantire un pubblico “virtuale” appagante, noi ci rimettiamo a lavorare per un programma in cui crediamo. Vogliamo anche dire che siamo un gruppo coeso, unito dalla stima reciproca, dalla passione e dall’impegno che sosteniamo ogni giorno. Noi ci vogliamo bene. I ragli d’asino non salgono in cielo.
E Salvatore Di Carlo, ex corteggiatore di Uomini e Donne e marito di Teresa Cilia, ha fatto chiaramente intendere che la moglie ha ricevuto una diffida: “Comunque se c’è stato, se c’è e se ci sarà silenzio, spero che capiate il motivo per cui c’è tutto questo silenzio. Io sto parlando perché non ho diffide e non ho nulla, quindi posso parlare!”.
Insomma, alla fine, gli avvocati sono stati chiamati per davvero…