UnoMattina: il buongiorno “perfettino” di Rai 1
UnoMattina è tornato in onda nel daytime mattutino di Rai 1 con la prima puntata della trentanovesima edizione. La recensione di TvBlog
UnoMattina è tornato in onda su Rai 1, con la stessa formula della scorsa edizione, offrendo ai telespettatori della prima rete di Stato, appena svegli o al secondo caffè della giornata, una compilation di temi che hanno caratterizzato l’estate 2024 oramai agli sgoccioli (le Olimpiadi, le Paralimpiadi, la Mostra del Cinema di Venezia, l’allerta meteo, la psicosi del ragno violino) e argomenti “freddi” come le hit di Lucio Battisti, lo zucchero o l’educazione degli amici a 4 zampe, con incursioni nell’attualità e anche una sorpresa legata alla partecipazione di Massimiliano Ossini alla prossima edizione di Ballando con le Stelle.
A guardare la suddetta e pingue lista di argomenti, si potrebbe giungere alla conclusione che la puntata sia durata tre ore e mezza e invece UnoMattina, come l’anno scorso, dura un’ora e poco più.
Nonostante la notevole mole di argomenti da trattare, con interviste e interventi di esperti, Massimiliano Ossini e Daniela Ferolla sono bravi a non rendere il programma eccessivamente “ansiogeno” e a non dare al telespettatore quella sensazione di pressapochismo.
Un difetto dei due conduttori, semmai, è quello di non lasciarsi mai andare davvero anche nei momenti di leggerezza, nei quali si potrebbe prendere una pausa dalla scaletta e andare maggiormente a braccio.
Massimiliano Ossini, ad esempio, nella telefonatissima gag con la ballerina professionista che l’accompagnerà nella sua avventura nello show di Milly Carlucci, Veera Kinnunen, si è mostrato estremamente impostato anche in quel frangente. Stesso discorso, poco dopo, quando ha accolto in studio un cagnolino…
Se Ossini non si lascia mai andare, Daniela Ferolla perlomeno ci prova ma con risultati opinabili. Sulle note di Non è Francesca, la conduttrice è intervenuta così: “Non è Francesca perché è Daniela!”. Per carità, meglio di niente…
Da UnoMattina non ci aspettiamo ovviamente un clima degno delle prime edizioni di Zelig ma considerando che si tratta di un contenitore dove non è la cronaca nera a farla da padrone (l’attualità viene trattata ma non occupa tutta la durata), si potrebbe auspicare, senza essere pesanti e pedanti, ad un briciolo di naturalezza in più.
Essere “perfettini” o “precisini” porta inevitabilmente anche al buonismo e alla retorica perché non c’è nulla di più tranquillizzante (per i conduttori) di dire quello che i telespettatori vogliono sentirsi dire.
Una conduzione meno affettata porterebbe solo benefici al programma.