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UnoMattina 2019-20, prima puntata: monotonia portami via

UnoMattina inaugura, come sempre, il daytime dell’Autunno tv: la prima puntata live.

pubblicato 9 Settembre 2019 aggiornato 9 Novembre 2020 14:49

  • 06.34

    Pronti a ripartire: visto che sono in onda da giugno, ci aspettiamo una normale puntata di UnoMattina.

  • 06.40

    Si comincia. “Sono molto contento. Ringrazio tutta la squadra, ringrazio te per essere stata una compagna fantastica anche in estate, ringrazio Franco Di Mare – per lui ci sono molti altri progetti – e ringraziamo Benedetta Rinaldi”: i conduttori sbrigano la pratica dell’inizio stagione senza passione, per dovere, e si sente. Un ringraziamento dovuto, non sentito.

  • 06.43

    Primo collegamento con Carlotta Ricci per aprire la puntata con l’omicidio Sebastiani, ma non va. Avverto ‘maledizioni’ che hanno colpito…

  • 06.44

    Si passa allora al maltempo, con due ospiti in studio: due scrivanie, distanza tra conduttori e ospiti. Forse troppe due scrivanie…

  • 06.45

    I consigli della protezione civile per salvaguardarsi dalle ondate di maltempo: “Se vedete acqua in un sottopassaggio non ci entrate, se avete garage vicino a un fiume e si sta ingrossando non andate a prendere la macchina…”.

  • 06.47

    Entra in campo la Varini per parlare della tempesta di fulmini vista a 200 km di distanza dal luogo della tempesta: si può dicono gli esperti. “Tornado, Bombe d’acqua, Fulmini”: però che bell’inizio di stagione, eh…

  • 06.52

    E siamo tornati a Gropparello, sul sentiero che porta al casolare dove è stata trovata Elisa. Ripristinato il collegamento con Carlotta Ricci e quindi via con la ricostruzione dell’omicidio e col punto sulle indagini.

  • 06.54

    La Bisti fa una domanda alla Ricci, che non sente, ma si sente nettamente un “Ma come cazzo è possibile”, immaginiamo detto dalla Ricci che ha un inizio di settimana difficile con questo collegamento.

  • 06.55

    SI chiama in aiuto la cavalleria, ovvero Antonia Varini che mostra le nevicate di questi giorni.

  • 06.57

    Antonio Gasbarrini primo ospite de La Sveglia della Salute. Argomento? La buona funzionalità dell’intestino: quindi dall’inizio un omicidio, il maltempo e l’intestino. Ottimo inizio.

  • 06.57

    Oggi molto rigidi, più del solito: saranno le difficoltà iniziali, ma davvero Bisti e Poletti stanno facendo il compitino, senza empatia. Del resto non è un loro punto forte e meno interagiscono tra loro meglio è, visti certi siparietti estivi…

  • 06.59

    Si candida a essere l’immagine della giornata.

  • 06.59

    Sembrano veramente scazzati stamattina. Linea al Tg1. Una faticata questo primo blocco. Sembrava interminabile e in realtà sono appena 20′.

  • 07.09

    Guido Guidi per il Meteo.

  • 07.11

    Rieccoci in studio per un’ampia pagina politica: oggi c’è la fiducia alla Camera per il Conte Bis. Ospiti Frittella, Riotta e Mottola di Libero, con Virginia Lozito collegata dalla Camera dei deputati, ancora chiusa.

  • 07.17

    Anche questa immagine non è male. Poletti chiede a Mottola: “Quale pensi sia il peso delle oppozisioni a questo Governo”. I sottotesti si sprecano.

  • 07.20

    Collegamento anche con l’inviato a Bruxelles per fare il punto sulle sfide e i contenuti del nuovo Governo. Ma Poletti riesce a staccarsi dal gobbo?

  • 07.23

    “Salvini ha sottovalutato l’importanza del dialogo con Bruxelles” chiede Poletti a Mottola, di Libero. Che risponde: “Sottovalutato? L’aveva proprio impostato in maniera diversa…”. Solo i sottotesti rendono interessante questo blocco.

  • 07.26

    Poletti che toglie la domanda alla Bisti è a dir poco irritante. Ecco, si è svegliato e inizia a occupare gli spazi. Insopportabile. “Valentina, congediamo i nostri ospiti…”, classico atteggiamento da ‘padrone di casa’. La Bisti però la piazza sempre la chiosa.

  • 07.34

    Già non se ne può più e siamo a meno di un’ora dall’inizio: un ritmo inesistente, una noia mortale. E hanno anche allungato il programma di 30 minuti. E’ cattiveria.

  • 07.34

    Si torna a Piacenza. Ma perché questo continuo ritorno? Voglio sperare che si debba alle difficoltà dei collegamenti: ma vedendo la Ricci ora in un’altra location direi di no. Ora si intervistano i carabinieri. Ma lo split screen su immagini inutili?

  • 07.39

    Altro caso di cronaca, l’omicidio del brigadiere Cerciello. Noto ora la borraccia a tono con lo studio, in pieno mood green plastic free.

  • 07.41

    Delle ultime novità sul caso Cerciello si parla col vicedirettore de Il Messaggero

  • 07.45

    Senza stacchi, di tono o di pagina, si parla dell’arresto di una spia russa all’aeroporto di Napoli. Col commento dell’esperto sullo spionaggio industriale e un focus sulla guerra USA-Russia-Cina.

  • 07.50

    Fondi neri, terrorismo… “Tra gli arrestati anche un imam” recita il sottopancia. “Torna l’allarme terrorismo”: pensa un po’, dopo un’estate sicura ora torna l’allarme. Proprio ora.

  • 07.53

    Di nuovo Meteo.

  • 07.54

    Lancio del progetto di ricostruzione dell’Accademia musicale di Camerino dell’Andrea Bocelli Foundation: è la settimana che si concluderà con l’evento Ali della Libertà. Non sanno come riempire il tempo. Sembra non vedano l’ora che finisca. Noi di certo. Tg1. Evviva il Tg1.

  • 08.29

    Grazie Tg1, grazie per questa lunga edizione. Si riparte dal Tenente Colonnello Guidi (amen) e vediamo cosa ci tocca adesso. Apriamo le scommesse…

  • 08.35

    Ecco l’oroscopo di Juppiter. Poteva mancare in un rotocalco?

  • 08.37

    Pagina economica con Alan Friedman. Mamma mia, sembra TeleKabul: sempre seduti, sempre occhi al gobbo (cfr. Poletti)..

  • 8.46

    Intermezzo con la Varini che va su Le Monde per parlare degli incendi in Amazzonia, di cui non si sa più nulla, e la distruzione del ciclone Dorian. Allegria!

  • 08.48

    Spazio al viaggio pastorale di Papa Francesco in Africa se ne parla con i giornalisti Gianni Valente e Filippo Di Giacomo.

  • 09.00

    IL Tg1 è una boccata d’aria. C’è un’altra ora da portare avanti. E da domani si chiude addirittura alle 10.30. Auguri.

  • 09.07

    Guido Guidi again. Pare sia pieno anche lui…

  • 09.09

    Rubrica “Carte Bollate” con la sigla tratta dalla colonna sonora di Fantozzi. La guerra contro la burocrazia parte da Rai 1: torna il prof Celotto, che inizia con una battuta che gela il già ghiacciato clima in studio.

  • 09.12

    Si parla del nuovo regolamento di Polizia Urbana nel comune di Roma, con particolare focus sulla decenza urbana, tra le multe a chi stende i panni fuori e chi si siede sulle scale di Piazza di Spagna.

  • 09.17

    Il Lessico del Potere: la parola della settimana è “Fiducia”. Si spiega cosa vuol dire nelle repubbliche parlamentarie: una buona intenzione di educazione civica e politica ma, prof. Celotto, proprio lei non può usare la parola “popolo”.

  • 09.20

    Cambia la seduta per parlare di spettacolo con la pagina dedicata alla Mostra del Cinema di Venezia. Finalmente un po’ di leggerezza grazie al ritmo di Paolo Sommaruga. E’ ripartita la circolazione del sangue…

  • 09.25

    Telepromozione Amplifon. Mi sembra giusto. Quindi pubblicità e Tg1.

  • 09.38

    La Sacra Sindone. Mi sembra ormai di essere tra la parodia e l’allucinazione. Ok, la fascia oraria è per anziani a casa, visto che il resto è già al lavoro e tra qualche giorno anche a scuola. Intanto si dà spazio a una nuova analisi chimico-meccanico sul tessuto condotto dall’Università di Padova. Dicono che risale al 33 a.C. con una variabilità di 250 ANNI. Comunque diverso dal risultato “sbagliato” del Carbonio 14 che lo datava al Medioevo.

  • 09.42

    “Dico ai proprietari della Sindone di non fare altre prove al Carbonio 14” dice il prof, che evidentemente fa riferimento agli incendi subiti dal lenzuolo nei secoli.

  • 09.43

    E c’è anche l’inviata nella Cattedrale di Torino, al cospetto della Teca in cui è chiusa la Sindone.

  • 09.48

    “Stiamo portando la Sindone a casa degli italiani” ripete più e più e più volte Poletti. Ecco la retotica ‘religioso-populista’ di un certo tipo di racconto. “Che sensazioni si provano in quel luogo”: ciao alla cronaca, ciao all’asciuttezza e strizzata d’occhio alla captatio benevolentiae del pubblico più ‘indifeso’ lo definirei io. La Bisti cerca di riportare il discorso sulla scienza, visto che lo stanno intervistando in qualità di tecnico, di scienziato. E invece no, Poletti lascia la scaletta proprio alla fine e forza il racconto, chiedendo allo scienziato di non essere scienziato. Proprio sul finale, santo cielo. Era meglio tenere la barra asciutta.

  • 09.53

    Cosa gli costa questa deviazione dal copione? Che si perdono i saluti finali e l’appuntamento a domani. La regia sfuma su un tentativo della Bisti di dare l’appuntamento a domani mattina.
    Veramente complimenti.

Dimenticate il brio e i sorrisi di Benedetta Rinaldi e Franco Di Mare e mettete da parte anche la forzata ‘simpatia’ che ha puntellato la versione estiva: l’autunno di UnoMattina è un inno alla noia.

È come se qualcuno avesse dettato come linea stagionale la ‘rigidità istituzionale’, come se il mantra autoriale alla vigilia fosse stato “È finita la ricreazione“, sempre ammesso che la ricreazione fosse quella continua invasione di campo di Roberto Poletti su Valentina Bisti mascherata da battute non memorabili e condita da scambi a volte imbarazzanti (mentre a casa si avvertiva la circolazione muoversi verso le estremità superiori del corpo…). La tendenza a interpretare sottotesti mi porta anche a un’altra lettura, ovvero a un mandato di prudenza visto che con il ‘cambio di stagione’ è arrivato anche un ‘cambio di Governo’ e di maggioranze parlamentari: una condizione che all’ombra del Cavallo di Viale Mazzini invita sempre alla prudenza davanti e dietro le telecamere, soprattutto se davanti c’è un volto che ha condiviso molte esperienze con chi ora è all’opposizione. E confesso che proprio la lettura dei sottotesti è stato l’unico brivido della mattinata, inutile a dirsi del tutto extratestuale.

Tornando al programma in sé, si procede con una lentezza e con una difficoltà esasperante, tra domande-compitino senza variazioni di tono o di spirito, senza calore, senza empatia con niente e nessuno, dagli argomenti agli ospiti. Nessuna concessione all’attualità politica, trattata solo in commento: l’unico collegamento con Montecitorio è a prima mattina, quando ancora non sono arrivate i manifestanti delle ‘nuove’ opposizioni contro il Governo Conte Bis. Non ci si sovrappone con il Tg1 o forse non si vuole offrire il fianco a polemiche e critiche.

La scaletta non aiuta a vivacizzare il ‘debutto’: si parte col ‘femminicidio‘ (argh!) di Piacenza, si passa al maltempo disastroso, si torna al delitto di Piacenza, si approfondisce l’importanza dell’intestino, quindi spazio alla pagina politica (ma senza la finestra fissa del lunedì con Frittella, che appare ‘solo’ come ospite), ritorno a Piacenza, novità sull’omicidio del carabiniere Cerciello, il ritorno dell’allarme terrorismo (ah sì, proprio ora?), oroscopo, pagina di economia con presentazione del libro di Alan Friedman (“che su Amazon costa meno”), il viaggio di Papa Francesco in Africa, la rubrica Carte Bollate –  con l’unica rubrica utile, quella delle Parole del Potere che serve a dare un pizzico di educazione civica e politica trattando oggi di “Fiducia”; peccato che si abusi anche della parola popolo… –  quindi spazio al racconto di Venezia 76 (e grazie a Paolo Sommaruga ci si ricorda cosa vuol dire tenere la scena in tv), ultimi studi sulla Sindone.

E qui Poletti si libera dalla stretta marcatura a uomo e si lascia andare: proprio sul finale arriva lo scatto, la ribellione, la scelta di buttare alle ortiche 3 ore e 15 di retta via (per quanto noiosa) per regalarsi uno sfogo ‘religioso- populista’ utile ad ‘avvolgere’ le signore a casa. “Stiamo portando la Sindone nelle case degli italiani!” ripete, prima di domandare allo scienziato ospite proprio in virtù della sua scienza di lasciare da parte le analisi tecniche e parlare delle emozioni che ha provato davanti alla Sindone. Triplo salto mortale all’indietro con carpiatura e avvitamento negli ultimi 3 minuti di puntata.

Risultato? Sciolgono le briglie, lasciano il gobbo e si perdono i saluti finali. Un capolavoro assoluto.

Lo leggo come una vendetta del karma. E immagino la voce di qualcuno che dopo la diretta gli sussurra/grida: “‘O vedi che dovevi segui’ ‘a scalettaa!”.

Ma torniamo alle 3 ore e mezzo precedenti.

Chi si aspettava un kick-off più brioso, forte di un rodaggio durato un’intera estate, resta quindi deluso. Ma resta deluso anche chi, più semplicemente, voleva essere svegliato e accompagnato al lavoro in questo lunedì ormai anche televisivamente autunnale. Tra argomenti scelti e assenza di ritmo e partecipazione nel loro trattamento la sensazione di pesantezza non scompare mai, anche quando Poletti ‘dimentica’ il rispetto degli spazi e ricomincia a ‘rubare’ parola e domande alla collega, che sembra essere talvolta un’ospite a casa sua: per quanto siano variazioni di liturgia non sono di alleggerimento, anzi. La sensazione di pesantezza aumenta, caricata dalla presunzione di simpatia e anche da una collocazione in studio che vede i conduttori sempre, ma sempre, seduti alla scrivania (unica eccezione per la pagina di spettacolo), sempre ma sempre insieme, senza spazi riservati, sempre ma sempre fastidiosamente dipendenti dal gobbo. In più a ogni argomento è dato molto più spazio, con conseguente sensazione di (ulteriore) appesantimento: in questa edizione è scomparsa quella continua rotazione di argomenti ai quali non venivano concessi più di tre minuti ma che riuscivano a essere sufficienti grazie al mestiere di Di Mare e Rinaldi, capaci di indossare alla bisogna i panni del telespettatore a casa e quelli dell’esperto per dibattere con gli ospiti. Qui ci sembra di intravedere solo un grembiulino da bravo studente, peraltro macchiato male negli ultimi minuti di trasmissione per una forzatura davvero risparmiabile.

Essendo un (finto) kick-off non si possono chiamare in causa emozione, nuovi orari, nuova crew (per quanto immaginiamo che delle variazioni ci siano state), né il disorientamento per l’inizio in salita col collegamento saltato con Piacenza. Collegamento che, a dirla tutta, ha dato l’unico brivido della mattinata con quel “Ma come ca**o è possibile” lanciato dalla Ricci di fronte all’ennesima difficoltà nel continuare il suo lavoro. E anche con gli stacchi la regia ha avuto i suoi problemi.

Il miracolo autunnale, quindi, non c’è stato. Anzi, l’autunno sembra aver peggiorato la situazione. Non è facile reggere un contenitore così strategico per la programmazione mattutina dell’Ammiraglia Rai e per quanto sia passato solo un weekend, l’Autunno ha le sue esigenze. E non è per tutti.

UnoMattina 2019-20, prima puntata in diretta

UnoMattina 2019-20, anticipazioni prima puntata

Un’estate che non finisce mai: un sogno per qualcuno, una realtà per Valentina Bisti e Roberto Poletti confermati alla guida di UnoMattina dopo aver raccolto il testimone lo scorso giugno da Benedetta Rinaldi e Franco Di Mare, sacrificati quest’autunno all’altare dei valzer Rai. Un inizio di stagione quindi puramente ‘formale’ per la coppia di conduttori, che continueranno a svegliare gli italiani dal lunedì al venerdì dalle 6.45 alle 10.30, mezz’ora in più del solito, a copertura della striscia di Monica Setta saltata in zona Cesarini. Un cambio programma che non vale per la prima puntata che durerà come di consueto fino alle 9.55, quando darà la linea all’ultima edizione al Tg prima di lasciare la rete a Storie Italiane: una variazione dovuta all’appuntamento del Premier Giuseppe Conte alla Camera seguito in diretta dal Tg1.

A partire da oggi, lunedì 9 settembre, dunque, la Rai dà fuoco alle polveri del daytime autunnale: UnoMattina ritrova anche Antonia Varini con le notizie dal web e le sue rubriche, con notizie e approfondimenti dall’Italia e dal mondo, tra politica, economia, cronaca, ambiente, medicina, cultura, spettacoli, enogastronomia, ambiente, territori.  Non mancano le finestre su argomenti precisi, come educazione civica, costume, cultura floreale ed economia.

Non cambia la struttura interstiziale tra le varie edizioni del tg, in onda tra le 6.30 e le 10.30: prima dell’inizio della diretta, Tg1 delle 6.30, quindi si prosegue alle 7.00 (durata 10′), alle 7.30 con l’edizione in LIS di 3′, alle 8.00, quella principale del mattino, di 30′, quindi alle 9.00, alle 9.30, alle 9.55, tutte di 5 minuti.

UnoMattina 2019-20, come seguirlo in diretta e in live streaming

UnoMattina va in onda dal lunedì al venerdì dalle 6.45 alle 10.30 su Rai 1 e Rai 1 HD (501) ed è visibile in live streaming su RaiPlay, dove è disponibile anche on demand dopo la messa in onda.

La 34esima stagione di UnoMattina debutta oggi, 10 settembre 2018, e si concluderà alla fine di maggio 2019. La regia è di Maria Cristina Bordin.

UnoMattina 2018-19, second screen

Il programma ha un proprio spazio su RaiPlay, una pagina Facebook ufficiale e un profilo Twitter (@Unomattina). Hashtag ufficiale #UnoMattina.