Under the Dome, la Cbs cancella la serie tv (che ha perso fascino per colpa di trame assurde ed auto-spoiler)
La Cbs ha deciso di cancellare Under the Dome, a causa dei bassi ascolti della serie tv che, nella terza stagione, ha subìto anche un calo di qualità nel racconto, con improbabili trame ed alcuni auto-spoiler dei produttori e della Cbs
Le vicende di Chester’s Mill giungono a conclusione: la Cbs ha infatti annunciato che la terza stagione di Under the Dome sarà l’ultima, chiudendo così la serie tv che, nel 2013, permise al network di sperimentare con successo un palinsesto estivo composto da nuove serie tv, con un innovativo modello di distribuzione.
Il debutto dello show, inizialmente pensato per Showtime e poi dirottato sulla Cbs, fu visto da 13,5 milioni di telespettatori (3.8 rating nella fascia 18-49 anni), l’ascolto più alto per un programma estivo del network dal 2000. La prima stagione ebbe un ascolto medio di 11,1 milioni di persone (2.7 rat.), mentre la seconda stagione iniziò ad evidenziare un calo: la media, infatti, fu di 7,7 milioni di telespettatori (1.6 rat.). La terza stagione, in onda quest’anno, ha evidenziato un altro calo di ascolti, non superiori ai 6,2 milioni di persone, ma soprattutto un calo dal punto di vista creativo.
Il telefilm, infatti, sebbene segua in parte la storyline raccontata nel libro di Stephen King da cui è tratto, si è perso in lungaggini fantascientifiche, alieni che inspiegabilmente riescono ad assumere le sembianze umane e stratagemmi narrativi (come una gravidanza accelerata) che, oltre ad essere già stati utilizzati altrove, hanno reso la serie meno misteriosa e più assurda.
L’eroismo di Barbie (Mike Vogel), il coraggio di Julia (Rachelle Lefevre), addirittura la perfidia di Big Jim (Dean Norris) sono state ridotte ad una serie di atteggiamenti utili solo ad allungare la trama ed a rendere più stereotipati i protagonisti. Anche l’arrivo nella storyline di una misteriosa Compagnia le cui attività sono legate all’uovo presente nella Cupola fin dalla prima stagione ha fatto pensare alla scarsità di idee (di Compagnie che tramano contro i protagonisti ne abbiamo già viste in Heroes ed in Revenge).
Non contenti, poi, sia i produttori della serie tv che la Cbs hanno rifilato negli scorsi mesi due auto-spoiler, uno poco rilevante, l’altro, invece, più eclatante. Il primo risale alla premiere della terza stagione, quando, nel “previously” che ricorda cosa è successo nella stagione scorsa, la voce di Barbie rivela il finale della prima puntata.
[accordion content=”Barbie, infatti, spiega che gli abitanti di Chester’s Mill sembrano essere riusciti ad uscire dalla Cupola, ma chiude domandandosi “E se fossimo in una realtà alternativa?”, cosa che effettivamente viene svelata nel finale dell’episodio.” title=”-Attenzione: spoiler-“]
L’altro spoiler, invece è stato fatto dalla presidente della Cbs Nina Tassler che, al Television Critics Association press tour, aveva rivelato cosa sarebbe successo nel finale della stagione:
“La cupola cadrà alla fine di questa stagione, ma questo porterà un sacco di altre opportunità narrative.”
Ad Under The Dome, quindi, resta il merito di aver inaugurato una serie di show fantascientifici con cui la Cbs tiene aperto d’estate, come Extant e Zoo e, per la prossima stagione, Braindead. “Due anni fa, Under the Dome è stato all’avanguardia ed è diventato subito un successo sulla Cbs, così come per gli spettatori in tutto il mondo”, ha detto la Tassler. “Il racconto della serie tv ed il modello di messa in onda multipiattaforma hanno spianato la strada ad altri show estivi, come Extant e Zoo. Siamo entusiasti di presentare l’ultimo capitolo di Chester’s Mill mentre il cerchio si chiude, con la Cupola che cadrà tanto drammaticamente quanto si è alzata”.
Tra i meriti del telefilm, quello di aver permesso alla Cbs di vendere la messa in onda di una serie tv ad una piattaforma di streaming on line come Amazon, permettendo la pubblicazione online di un episodio poche ore dopo la sua trasmissione in tv. Un modello che ha fatto guadagnare al network ma che, ora, non sembra bastare per un rinnovo.