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Una villa per due, il film-tv scherza sulla burocrazia, ma si limita ad un racconto non difficile

Una villa per due è un film-tv che avrebbe potuto scherzare di più sulla burocrazia italiana, mentre si accontenta di raccontare una storia non difficile con personaggi alle prese con situazioni che non riescono a divertire il pubblico

pubblicato 21 Aprile 2014 aggiornato 3 Settembre 2020 05:21

Neri Marcorè e Giampaolo Morelli potrebbero diventare un duo per la commedia in televisione, se trovassero storie capaci di mettere in evidenza la loro vis comica. Purtroppo in “Una villa per due” i due attori non riescono ad esprimere al meglio la loro capacità di intrattenere il pubblico.

La colpa è di una sceneggiatura che potenzialmente avrebbe potuto offrire degli spunti inediti, cosa che in effetti mostra in alcune scene della seconda parte del film-tv di Raiuno. L’eccessiva burocrazia che ostacola i piani di Daniele (Marcorè) e Francesco (Morelli) diventa centro di gag, equivoci e situazioni che si sarebbero potute sfruttare fin dall’inizio, che invece mostra la presentazione dei personaggi in maniera eccessiva e senza lasciare nulla al dubbio.

Il film-tv si ritrova di fronte all’ennesimo errore della fiction nostrana, ovvero quello di dover spiegare tutto affinchè il pubblico possa seguire senza sforzarsi la trama. In questo modo, la comicità lascia lo spazio alla semplicità di scene la cui ironia si riduce a scene prevedibili e banali.

Come detto, a dare maggiori spunti narrativi è la seconda parte del film-tv: i cavilli che impediscono la realizzazione della villa, l’assessore Marisa (Donatella Finocchiaro) che, convinta dall’amante, pone dei divieti ai lavori, e le difficoltà di pagare i fornitori e gli operai creano una situazione che si addice al senso della fiction, che è quello di unire la commedia ad un racconto in un contesto realistico dell’Italia di oggi.

A non riuscire, però, è la parte comica. I due protagonisti, che hanno dimostrato già in “Una Ferrari per due” di saper interagire sul set, non possono molto quando la sceneggiatura si limita a giocare sui loro ruoli senza trovare un percorso che possa davvero far affezionare a loro il pubblico.

Certo, i livelli sono migliorati rispetto ad “Un marito di troppo”, ma “Una villa per due” non supera le capacità dei precedenti film-tv di “Purchè finisca bene”, svolgendo il suo compito e permettendosi poche scene davvero comiche, a favore di un più tranquillo racconto.


Una villa per due