Una pezza di Lundini 3, se con Topo Gigio si critica l’ipocrisia del mondo dello spettacolo
Dall’intervista ai non vedenti con “tatuaggio” a Carsharati passando per Agente Scelto Marilena Licozzi: stavolta funziona davvero tutto.
Su Raiplay è disponibile da lunedì 28 marzo in anteprima la prima puntata di Una pezza di Lundini 3, lo show di Valerio Lundini ed Emanuela Fanelli in onda in prima visione su Rai 2 mercoledì in seconda serata.
La critica è sempre stata molto generosa nei riguardi di Valerio Lundini, anche quando la trasmissione aveva qualche momento morto di troppo (la seconda stagione in particolare). Stavolta invece, a giudicare dal kick-off, le premesse per la stagione della maturità ci sono tutte dato che fa ridere praticamente ogni cosa.
Il comico romano parte augurando buon lavoro al presidente della Repubblica Sergio Mattarella (“Anche se in questo programma l’abbiamo duramente criticato“) e chiede ai Vazza Nikki se siano delusi dalla mancata qualificazione della Nazionale italiana di calcio. Il telespettatore a questo punto si aspetta che il programma sia stato registrato qualche giorno fa, per poi rimanere spiazzato. Subito dopo infatti parte la versione B, con il conduttore che chiede al gruppo se siano contenti della qualificazione della Nazionale. Uno dei componenti dice di aver visto il match a Cosenza (“Salutiamo gli amici ahimè calabresi” è una battuta di livello altissimo).
Subito dopo entra Emanuela Fanelli (la Fanelli o Fanelli?) anche lei in stato di grazia. Le frecciatine tra i due si sprecano, con lui che le rinfaccia la mancata uscita del film con Paolo Virzì, Siccità. Addirittura nello scontro viene coinvolto Topo Gigio, che interviene in due momenti: dapprima in un segmento con la coppia, poi in un esilarantissimo duetto con Lundini in Brividi. Ma soprattutto il gioiello è rappresentato da Agente Scelto Marilena Licozzi, con l’attrice che si cimenta nella fiction di Rai 2 (“Torno a casa“) prendendo in giro gli stereotipi di certa tv (o di certo femminismo?) – nei confronti degli stereotipi di genere. “Acquisteremo il televisore per vederla“, dice il collega in studio.
Funziona il format Carsharati, nonostante il finale sia leggermente prevedibile, mentre l’intervista ai due non vedenti dimostra come si possa scrivere un ottimo sketch anche trattando di disabilità, con Sebastiano che mostra orgoglioso dei tatuaggi pagati a peso d’oro a un catanzarese ma che non vede nessuno.
Risultano assenti per il momento le interviste, che nella scorsa stagione talvolta non erano sempre brillantissime. In compenso c’è l’inserimento di Francesca Fagnani, ormai volto di punta di una rete dall’identità in via di definizione. La ricostruzione passi da Belve e Una pezza di Lundini.