Una notte a Sirmione con Simona Ventura, Gabriele Tufi e le vecchie glorie Rai
Una notte a Sirmione è un po’ lo spin-off del Premio Barocco e l’antipasto delle più dimesse kermesse tardo-estive, da Napoli Prima a Dopo allo speciale Padre Pio. Giunto alla 27a edizione, ogni anno fa in modo di premiare due fuoriclasse abbordabili e qualche comparsa di lusso per allungare il brodo.Ma la liturgia di quest’edizione
Una notte a Sirmione è un po’ lo spin-off del Premio Barocco e l’antipasto delle più dimesse kermesse tardo-estive, da Napoli Prima a Dopo allo speciale Padre Pio. Giunto alla 27a edizione, ogni anno fa in modo di premiare due fuoriclasse abbordabili e qualche comparsa di lusso per allungare il brodo.
Ma la liturgia di quest’edizione ha visto una piccola novità: l’aperitivo teen. Alcuni dei redditizi idoli consacrati da Ti lascio una canzone, Simona, Giuliana, Caterina e Gabriele Tufi (il richiamo di quest’ultimo serve a tenere in panchina per la garanzia Ernesto Schinella) si sono esibiti nella splendida cornice del Castello Scaligero di Sirmione, sul lago di Garda. Un modo come un altro per onorare la rivelazione dell’anno di RaiUno, con tanto di riconoscimento a Roberto Cenci che ne è stato regista e autore. Antonella Clerici, che d’estate non si fa vedere in tv neanche con il binocolo, ha ricevuto i saluti dal conduttore in carica Fabrizio Frizzi, con un’inconscia punta di invidia per essere costretto al superlavoro vacanziero.
Al seguito delle ennesime cover d’anteguerra è stata la volta delle due interviste clou, a Simona Ventura e Piero Chiambretti. La prima ha esordito con un’affermazione dirompente:
“Ho preso 9 Telegatti, ma da quando sono in Rai neanche uno”.
Oltre a ricordare di aver fatto la sua carriera, e fare ogni volta la finta tonta di fronte all’ennesimo rvm degli esordi, ha ufficializzato la partenza dell’Isola dei Famosi 6 il 15 settembre, con un cast stellare chiuso a tempo di record. Poi, giusto perché il Premio Sirmione non si fa mancare nessun’autocelebrazione, ha sottolineato che la vera stella di X Factor è la sua Giusy, quella che fino a qualche mese fa faceva la cassiera a Esselunga per chi non l’avesse ancora capito.
Intanto, la giuria presieduta dal pacioso Bruno Vespa (coinvolto in un duetto ineditamente trash con la Ventura) vede riesumata una volta l’anno Carmen Lasorella. A circondarla, altri eminenti giornalisti pronti ad azzerare il proprio spirito critico per dovere di presenzialismo acefalo.
Lei per prima, piuttosto scettica dinanzi ai modi plateali di Super Simo, si tranquillizza all’arrivo di Piero Chiambretti, il geniale conduttore di cui dice di apprezzare il ritmo nelle interviste. Anche di quest’ultimo viene mostrato materiale di repertorio a go go, compreso il punto sull’ultimo Sanremo ma anche una retrospettiva sulla fine di Markette.
Nulla di nuovo all’orizzonte: ci si deve accontentare di un modesto ripasso delle puntate precedenti. In fondo le premiazioni estive hanno la stessa funzione del libro delle vacanze: quello che danno come surrogato dei compiti a casa ma che nessuno degna di uno sguardo.