Una Famiglia Quasi Normale: un intenso thriller svedese per una storia sconvolgente. Recensione, trama e cast
Sei puntate in streaming su Netflix dal 24 novembre
Una Famiglia Quasi Normale è la nuova intensa miniserie svedese disponibile su Netflix dal 24 novembre. Tratta dal romanzo omonimo di Mattias Edvardsson, è un thriller psicologico intenso e profondamente drammatico che tocca le profondità dell’animo umano e spinge a dubitare di ciascuno di noi. Al centro c’è la storia di una ragazza accusata di omicidio e di come questo confonda e travolga le vite dei suoi genitori, un pastore della chiesa svedese e un’insegnante di legge. Scopriamo perché Una Famiglia Quasi Normale è una miniserie da non perdere su Netflix.
Una Famiglia Quasi Normale, la trama
I Sandell sono una famiglia come tante altre, vivono a Lund un piccolo centro non troppo lontano da Stoccolma. Li potremmo definire una famiglia normale, ma guardando la miniserie scopriremo che non è poi così. Stella è una diciannovenne tormentata, che fatica a integrarsi con la vita dei suoi genitori e con quella della sua migliore amica, Amina che ha iniziato l’università e sta frequentando nuove persone. Un trauma mai affrontato del suo passato, continua a tormentarla, ma nel mondo medio borghese della sua famiglia, parlarne è impossibile. Per questo si tiene tutto dentro finché non sono tutti costretti ad affrontarlo con veemenza quando viene accusata di omicidio. Cosa è successo davvero? Chi era questa persona che Stella frequentava all’insaputa dei genitori? Adam, sacerdote della chiesa svedese e Ulrika, avvocata e insegnante all’università, come affronteranno questa tragedia?
Una Famiglia Quasi Normale, la recensione
Una Famiglia Quasi Normale, la miniserie su Netflix da venerdì 24 novembre, è un thriller psicologico che colpisce lo spettatore per la capacità tutta nordica, di restare freddo e asciutto evitando di scivolare verso il melodramma. Anche quando potrebbe farlo. Al tempo stesso, però, riesce a coinvolgere emotivamente lo spettatore che non ha bisogno dell’ostentazione dei sentimenti per poterli cogliere. Là dove gli spagnoli indugiano nel sottolineare un’emozione, negli sguardi profondi, accompagnando tutto con una musica struggente, gli scandinavi preferiscono sintetizzare, magari spostarsi su un’altra scena e raccontare un altro aspetto. Il calore mediterraneo tocca la pancia, il freddo scandinavo mira alla testa.
Senza entrare in dettagli che potrebbero rovinare l’esperienza, la miniserie ci mette davanti a tanti interrogativi che ciascuno spettatore può porsi, i genitori come i figli. Una Famiglia Quasi Normale mostra l’importanza della condivisione, del dialogo, del raccontare un’esperienza traumatica per superarne il peso. Anche in una società così evoluta come consideriamo quella nordica, esiste un senso del pudore per la sfera personale che è difficile da superare. Un trauma non affrontato può avere conseguenze devastanti sulla vita delle persone coinvolte, sia direttamente che indirettamente. Non bisogna avere paura dei propri sentimenti, di raccontarli perché è solo attraverso la parola che possono essere superati.
La miniserie evita di giudicare le azioni dei suoi protagonisti. Le racconta e le propone al pubblico che potrà poi decidere come affrontarli, come viverli. Le aspettative che vengono riposte sulle vite di un figlio o di una figlia, spesso vengono tradite dalle azioni stesse, più o meno consapevoli, dei propri genitori. Rintracciare una colpa, anche in un contesto borghese, culturalmente elevato come quello proposto dalla miniserie, è difficile. E lo è ancora di più per lo spettatore che si ritrova davanti una miniserie coinvolgente, intensa ma con i ritmi tipici dei prodotti nordici. La miniserie ci ricorda come non conosciamo e forse non conosceremo mai davvero le persone con cui condividiamo il letto, una cena, la strada della vita.
Una Famiglia Quasi Normale, il cast
Naturalmente i nomi degli attori e delle attrici che fanno parte del cast sono poco conosciuti a livello internazionale. Una Famiglia Quasi Normale è diretto da Per Hanefjord e scritto da Hans Jornlind e Anna Platt. La protagonista Stella Sandell è interpretata da Alexandra Karlsson Tyrefors, i suoi genitori Adam e Ulrika sono rispettivamente interpretati da Bjorn Bengtsson e Lo Kauppi. L’amica di Stella, Amina, ha il volto di Melisa Ferhatovic mentre Christian Fandango Sundgren è Chris Olsen.
Una Famiglia Quasi Normale, quante puntate sono
Si tratta di una miniserie in 6 puntate con una durata variabile tra i 50 minuti del primo episodio e i 36 del secondo.
Una Famiglia Quasi Normale è su Netflix?
Si, per vedere Una Famiglia Quasi Normale è necessario l’abbonamento a Netflix.
Una Famiglia Quasi Normale, il romanzo
La miniserie è tratta da un romanzo di Mattias Edvardsson che ha lo stesso titolo ed è ambientato nella stessa città Lund, un piccolo centro svedese in cui la vita scorre tranquilla e le opportunità per fare qualcosa di diverso dal solito sono poche. In Italia il romanzo è edito da Rizzoli.
Una Famiglia Quasi Normale 2 si farà?
No, la miniserie è conclusa e non ha un seguito.