Un sorriso che ha illuminato la Domenica (In)
L’intervista a Gemma Calabresi a Domenica in, un momento toccante di televisione
Non si finisce mai di fare i conti con i propri demoni. Con quelle ombre che popolano la nostra anima, figlie di ciò che abbiamo vissuto e che in qualche modo ci hanno formato, carattere e coscienza. Ma con le ombre, scure, buie, vestite di un mantello nero, ci si può convivere e alle volte ci si può anche liberare. Si ci si può liberare di quei maledetti orpelli, di quelle catene legate ai nostri cuori, ma spesso la liberazione da quegli spettri è il traguardo finale di un percorso lungo, tortuoso, anche pieno di ostacoli che superati, ci porta ad uno stato di serenità che ci fa sentire liberi e veri, quasi ospiti di un corpo che non ci sembra più il nostro, tanto è stata la durezza con cui i colpi di negatività lo avevano sconquassato e quasi divelto. Ma è proprio quando si arriva a quello stato di serenità, di pace con se stessi e con il proprio difficile passato, che si può parlare anche del proprio ieri con una serenità interiore che diventa in qualche modo anche esteriore. Ecco, tutto questo era ben visibile in una domenica pomeriggio di inizio marzo in televisione nel volto di una signora, dovrei scriverlo con la S maiuscola, che parlava dei suoi spettri del passato con il tono gentile di chi quegli stessi spettri li ha annientati per far risaltare il ricordo di chi quei demoni gli avevano portato via: l’adorato marito. La Signora di cui parliamo è Gemma Calabresi Milite.
Riflessa negli occhi di Gemma Calabresi, la vedova del Commissario Luigi Calabresi ucciso dalle Brigate Rosse il 17 maggio 1972, si leggeva quella pace di chi ha chiuso i conti con un terribile passato, per sublimarlo nel ricordo del marito. Esattamente come il titolo del suo libro “La crepa e la luce“, Gemma Calabresti Milite ha superato quella crepa,anzi l’ha quasi ricomposta, per trovare la luce nel significato di ciò che ha amato. Quelle parole nell’intervista concessa a Mara Venier nella puntata del 6 marzo 2022 di Domenica in, parole dette con tanto garbo, con tanta gentilezza, con un sorriso sempre accennato sul suo volto, sono l’esempio vero, concreto, sincero, a chi pospone una vacua gloria personale alla vita della gente, proprio in questo periodo di guerra alle nostre porte.
L’esempio di Gemma Calabresi, la sincerità umana ed intellettuale di Mara Venier in quella toccante intervista, chiusa con l’accorata richiesta affinché la signora Calabresi torni domenica per chiudere quel bel capitolo fra due donne vere, interrotto da un tempo tiranno, concesso forse troppo nelle ore precedenti ad altre amenità, hanno dato luce ad un pomeriggio televisivo d’inizio marzo, ancora freddo all’esterno, ma tanto caldo nei cuori. Ora non resta che attendere le 14 di domenica prossima per vedere insieme il capitolo finale di un libro aperto domenica scorsa illuminato da un sorriso, con un buco nel cuore, ma anche con tanta serenità interiore, esempio vero in giornate tribolate come queste.