Un Passo Dal Cielo 7, la “montagna madre” di Giusy Buscemi e la prima volta da regista per Enrico Ianniello: la video-intervista
Giusy Buscemi è stata promossa a protagonista, mentre Ianniello debutta come regista di quattro episodi della nuova stagione
Lei è giunta nella terza stagione e, piano piano, ha conquistato il ruolo da protagonista. Lui, presente fin dalla prima puntata, è una presenza imprescindibile per tutta la serie. Stiamo parlando di Giusy Buscemi ed Enrico Ianniello, che da giovedì 20 marzo 2023 (ma la prima puntata è in anteprima su RaiPlay) tornano in onda su Raiuno con Un Passo Dal Cielo 7, nei panni dei fratelli Manuela e Vincenzo Nappi.
Un Passo Dal Cielo 7, Giusy Buscemi: “Di nuovo in Manuela c’è quasi tutto!”
“Sicuramente rispetto al passato è rimasta la sua empatia, è la sua caratteristica che la contraddistingue dalla prima volta che l’abbiamo vista. Di nuovo c’è… quasi tutto! A cominciare dal look, sarà totalmente diversa. E poi, se nella scorsa stagione era alla ricerca della sua indipendenza, in questa stagione l’ha trovata ed è diventata determinata, tenace. Insomma, sa quello che vuole”.
Non solo: Buscemi è ora anche colei su cui regge la linea narrativa principale della serie, ereditando di fatto il ruolo che fu nelle prime stagioni di Terence Hill e fino alla scorsa di Daniele Liotti. Senti il peso della responsabilità?
“Non sento la responsabilità, per me la centralità di questa serie -lo abbiamo detto tantissime volte- è delle Dolomiti, delle montagne, che ci regalano dei paesaggi mozzafiato. Manuela darà un punto di vista nuovo, femminile, sia per le indagini che dal punto di vista familiare”.
Due anni fa, a TvBlog aveva parlato di “valore pedagogico della montagna” che ha scoperto -lei, siciliana di origine- proprio grazie ad Un Passo Dal Cielo. C’è qualcos’altro che la montagna ti ha insegnato, non solo come attrice, ma come donna?
“Da siciliana che ha vissuto per vent’anni al mare, ho scoperto questi posti e me ne sono innamorata grazie a questa serie. Ma ogni volta che ci torno scopro qualcosa di nuovo: questa volta -magari anche perché sono fresca di maternità (il 31 luglio scorso ha dato alla luce il suo terzo figlio, Elia Maria, avuto con il regista Jan Michelini, ndr)- ho visto che la montagna è madre, che scopri a poco a poco. Inizialmente non la capisci, ma poi la scopri”.
Un Passo dal Cielo 7, Enrico Ianniello: “Voglio dare dignità a ogni scena”
“Io sono molto soddisfatto, ma spero che lo siano anche i telespettatori, che mi diranno se è piaciuto loro il mio lavoro. Sono stato felicissimo quando me l’hanno proposto: sapevano che, essendo nella serie dal primo giorno, la conosco molto bene. Sono contento del rapporto che ho instaurato da regista con il resto del cast: da attore ho sempre amato i registi capaci di portare sul set un clima divertente giocoso, che portano a casa il risultato ma facendo vivere il tutto come qualcosa di semplice, senza mai far sentire gli altri in difficoltà”.
In questa stagione, ti abbiamo visto anche in Circeo ed Il Commissario Ricciardi, sempre nei panni di personaggi di legge, in cerca di verità. Come ti trovi a dover interpretare ruoli accomunati da un forte senso di giustizia?
“Mi piace, vuol che viene fuori questo lato del mio carattere. Anche se -come tutti gli attori- la mia ambizione è quella di interpretare un gran cattivo (ride, ndr). Ricordo una frase che mi disse Paolo Sorrentino, mio amico da quando era ragazzino: ‘Non ti chiameranno mai a fare il cattivo, hai gli occhi buoni’. E io ci rimasi male, perché volevo gli occhi da cattivo! Poi cresci, e pensi che la tua vita è quella, e va bene così”.
Vincenzo Nappi, però, è anche compagno di Carolina (Serena Iansiti) e superiore/amico di Huber (Gianmarco Pozzoli). Due relazioni tra il sentimento e la commedia: è stato difficile gestirle?
“Ho cercato di non metterli l’uno contro l’altra: Vincenzo ha sempre avuto questa caratteristica, riesce a fare una scena comica, subito dopo una romantica e dopo ancora una investigativa. Dopo essermela anche vissuta male ed aver pensato che fosse quasi schizofrenico, ho capito che non era vero. La vita di tanti di noi è fatta così, quindi ho cercato di dare dignità ad ogni scena, fosse comica, romantica o investigativa”.